capitolo 24 - Mind Lake-

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Lara POV:

Mi sento una completa merda. Il mio corpo non reagisce a nessuno dei miei pensieri.

Il caos regna sovrano nella mia mente, sovrapponendo ricordi che preferirei cancellare.

Sento una porta aprirsi. Solo ora mi accorgo del luogo in cui sono: pareti rosse mi circondano.

Con le mani tasto il luogo in cui mi trovo non riuscendo a mettere a fuoco.

Mi sento come una talpa alla luce del sole.

Un tessuto morbido mi fa rabbrividire. Sono su un letto, questo è sicuro.

Noto solo ora una figura che si sta avvicinando. Si sta togliendo la giacca del soprabito e con decisione sfila pure la cravatta grigia.

Non riesco a vedere i suoi lineamenti, ma i capelli biondi mi rapiscono completamente.

Ora si sta slacciando i polsini della camicia. Ogni passo che fa sento la paura crescere in me.

Vorrei urlare, ma appena apro bocca l'unico suono che esce è un sussulto.

Ora le immagini sono disconnesse. Lo vedo vicino a me, che mi contempla come un bottino di guerra appena vinto dopo uno scontro armato.

Un brivido di disgusto mi percorre per intero appena le sue mani fredde mi tolgono il vestito pregiato e quando lo sento scendere fino a ciò che ho di più intimo, cerco di urlare il più possibile.

Solo allora apro gli occhi.

Sono sul sedile di un auto con un forte profumo di pino e... colonia?

Il mio cervello elabora l'informazione in un istante: Thomas.

Proprio parlando del diavolo lo vedo muoversi verso di me con uno scatto.

Solo ora mi accorgo che so ancora urlando.

-Lara che succede?- mi guarda negli occhi vitrei leggermente appannati dalle lacrime.

Passa il suo pollice freddo sulla mia guancia e il mio corpo reagisce di impulso.

Mi protendo verso di lui, agganciando le mie braccia al suo corpo.

Lo abbraccio come quando da piccola abbracciavo mamma dopo un incubo.

MI accorgo che rimane un po' interdetto su cosa fare. Sta dubitando di se?

Alla fine sento le sua braccia cingermi la vita.

Mi tira a se ed io mi siedo a cavalcioni sulle sue gambe. I nostri corpi si incontrano a metà strada.

Lo stringo più forte e lui contraccambia. Il suo abbraccio è meglio di quanto pensassi. Il profumo dei suoi capelli mi invade le narici.

Appoggio la testa sulla sua spalla e inizio a piangere, senza una ragione ben precisa.

La sua mano mi conforta con gesti circolari sulla mia schiena e riesce a farmi smettere di singhiozzare. Mi prende il viso tra le mani e con i pollici mi asciuga alcune lacrime che mi rigano il viso.

-Lara, lo so che non sono la persona migliore con cui aprirti, ma non puoi continuare a tenere tutto dentro.- i guarda negli occhi mentre lo dice.

Io vorrei poterne parlare, sarebbe togliersi un macinio dalla schiena di cui nessuno è a conoscenza, ma la verità è che ho paura.

Ho paura che poi le persone non mi vedano più come la Lara solare e felice, ma solo come una poverina a cui è successo una cosa tremenda.

E inoltre mi vergogno, mi sono fidata troppo presto, dando peso alle apparenze.

Sun and ArroganceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora