Capitolo 17. Davanti a una scelta

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Continuo a fissare il thè caldo nella mia tazza come se fosse la cosa più interessante del mondo, girando il cucchiaino all'interno in modo meccanico e sistematico. Questo movimento segue il corso dei miei pensieri che sono affollati tutti nella mia mente dalla visita di Christian di ieri.

Ho passato quasi la notte in bianco, e non so nemmeno perché. Sono preoccupata per lui e sono preoccupata per il suo essere convinto che Kepa mi farà ancora del male. Perché ha questa convinzione e sembrerebbe che niente e nessuno possa fargli cambiare idea?

"Babe, stai bene? Non hai mangiato nulla." la voce del mio fidanzato mi strappa dai miei pensieri e mi riporta alla realtà, così alzo lo sguardo sui suoi occhi castani e scrollo le spalle. "Puoi parlarmi, cosa ti preoccupa?"

Allunga la sua mano verso la mia e giocherella accarezzandomi il dorso con le sue dita. Sorrido teneramente per questo suo gesto e mi rendo conto che il suo tocco su di me caccia già via un po' di malinconia.

"Ieri Chris è venuto a casa mia..." sentendo le mie parole, Kepa ferma le sue carezze, ma tiene comunque la mano sopra la mia. "Non penso stia tanto bene... mi dispiace vederlo così."

Il portiere ride sentendo le mie parole e, vedendo la mia espressione confusa e interrogativa, allontana la mano dalla mia e poi alza le sue in aria come se in segno di resa e risponde alla mia domanda inespressa. "Solo che è strano che vada da te di notte. Ti ho riaccompagnata a casa che era l'una praticamente, e lui dopo è venuto da te..."

"Sì, ma è Christian... non c'è nulla di male se succede, no?" Non capisco dove voglia andare a parare. È capitato spesso che i miei amici passassero a casa a degli orari insoliti, ma non mi sono mai sentita in pericolo e non ho mai pensato fosse una cosa sbagliata, perché mai avrei dovuto?

Kepa annuisce alla mia domanda ma lo fa senza nessuna traccia di sicurezza, non riesce per nulla a mascherare la rabbia che sta provando. "Certo, hai ragione."

Arriccio le labbra e scuoto il capo cercando di capire cosa abbia, ma visto che ha iniziato a evitare il mio sguardo, decido di parlargli direttamente. "Kepa, che c'è? Lo sai che ti conosco, non puoi nascondermi quando qualcosa ti infastidisce."

"Figurati, se a te sembra normale far entrare in casa tua, quando sei sola, la notte, uno che è palesemente cotto di te, fai pure. Chi sono io per dirti cosa fare o non fare?" mantiene ancora una finta espressione tranquilla, ma una punta di nervoso nella voce lo tradisce all'istante "E poi sei una donna adulta, sai tu cosa è giusto o sbagliato."

"Smettila con questo atteggiamento Kepa..."

"Questo atteggiamento? Quale atteggiamento scusa? Ti sto dicendo di fare quello che ti pare, non è forse questa la cosa giusta da fare?"

"Non trattarmi con sufficienza, e smettila con questa storia di Chris. Lui non prova nulla per me, se non un bene immenso, così come io per lui, per l'amicizia vera che ci lega." Non capisco perché quando si parla di Christian, Kepa tende a impazzire completamente. Cosa lo preoccupa così tanto? Io sto con lui. L'ho aspettato per mesi, non capisco cosa lo faccia vacillare.

"Sei davvero così cieca? Oppure lo fai apposta? Pulisic ti sbava dietro da tempo, e da quando ci siamo lasciati ha iniziato a essere ancora più palese." lo dice quasi con nervoso, come se io avessi qualche colpa. Mi guarda con sguardo freddo, quasi accusatorio, cosa che non mi piace per nulla.

"Mi hai lasciato, vorrai dire." mi pento subito di aver fatto questa precisazione, e mi pento ancora di più quando vedo lo spagnolo sorridere amaramente, so già che questo ci farà litigare... e io non sono pronta. Non voglio discutere con lui ora, non dopo che ci siamo appena ritrovati.

Better Now||Christian PulisicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora