Christian
Fa male. Fa male da morire pensare di essere stato importante per qualcuno, anche se poco, e poi realizzare che non è davvero così. Fa male ripercorrere i ricordi di ciò che è successo e capire che per te hanno un valore immenso mentre per l'altra persona no.
Perché è tornata con lui? Perché? Solo questo rimbomba nella mia mente. Loro sono tornati insieme dopo che Kepa le ha fatto maledettamente male. Avrebbe dovuto eliminarlo per sempre dalla sua vita, soprattutto dopo aver condiviso qualcosa con me che pensavo le avesse fatto capire cosa è il vero amore e cosa no, cosa non merita... invece mi sono solo illuso di averla aiutata, non sono riuscito a fare ciò che mi ero ripromesso.
"Ehi, mi offri da bere?" la ragazza che si accomoda accanto a me, attira la mia attenzione posando la sua mano sul mio braccio, ma la ritira immediatamente quando le lancio un'occhiata infastidita. "Okay, non sembri avere tanta voglia, cosa ti preoccupa, bello?"
"Nulla, voglio stare solo se non ti dispiace."
La biondina fa una smorfia che non riesco a decifrare e poi si gira meglio verso di me, riservandomi uno sguardo attento e curioso. "Avanti, studio psicologia e ho una passione sfrenata per fare la crocerossina, posso aiutarti."
La scruto attentamente, chiedendomi se sia il caso o meno di raccontare a una sconosciuta ciò che è successo e ciò che mi sta tormentando. "Voglio solo smettere di pensare, voglio solo smettere di rimuginare."
"Problemi d'amore?"
Scrollo le spalle "Se così si possono chiamare, direi di sì."
Arriccia le labbra e ordina da bere qualcosa, così il barista subito posa due bicchieri sul bancone, uno davanti a me e uno davanti a lei, riempiendoli con un liquido trasparente, ma non mi faccio domande, continuo a osservare il bicchiere e la biondina, in modo alternato.
"Parlamene su, ti ascolto."
"Non so che dire... sono innamorato di una ragazza che ama un altro, ma questa non è la cosa peggiore, perché ho sopportato questa situazione per diverso tempo. Il problema è che lui non la ama, non la tratta come merita, eppure lei torna sempre da lui. Abbiamo provato a frequentarci, quando lei era sola, ma è finita e lei è subito tornata da lui. Dopo tutto quello che le ha fatto, l'ha perdonato." sorrido amaramente, ripercorrendo mentalmente l'ultimo periodo "Non so cosa fare... dovrei fregarmene, forse... ma non riesco, la amo troppo per non pensare al fatto che si sta letteralmente rovinando per lui."
"Beh... è una situazione complicata, ma c'è da dire che una persona può essere aiutata solo se è ciò che vuole. Per quanto tu le voglia bene, non puoi fare nulla e non puoi rovinare la tua vita per qualcun altro." sembra che mi parli con estremo tatto, come per paura che io me la prenda "Dovresti dare tempo al tempo e vedere come finirà definitivamente tra di loro. Per esperienza personale so che le relazioni tossiche, prima o poi, giungono al termine. All'inizio non ti accorgi, poi tendi a giustificare perché sai che quegli atteggiamenti non sono giusti ma non vuoi perdere quella persona, ma piano piano inizi a stancarti e ti allontani da chi è tossico... anche se ci vuole molto tempo e auto consapevolezza."
"Pensi che si renderà conto? Sono terrorizzato dall'idea che lei lo amerà sempre, senza ripensamenti. Cade ai suoi piedi come se niente fosse, ha su di lei un potere che non avrei mai e poi mai immaginato."
Annuisce più e più volte, facendomi capire che niente di tutto questo le è nuovo. "Non avrà per sempre un forte ascendente su di lei... e se ha provato a costruire qualcosa con te, significa che già qualcosa nella sua mente è cambiato, altrimenti non avrebbe accettato di vedere nessuno al di fuori del ragazzo che la tiene legata."
Le sue parole, non so perché, ma mi danno forza e speranza. Se anche lei pensa questo, pur non conoscendo la storia, significa che un po' potrebbe essere reale. In fin dei conti perché Ele ha detto di provare qualcosa per me? Perché ha provato a stare con me? La conosco bene, non è una che gioca con i sentimenti altrui... penso più che sia combattuta e ancora troppo legata a lui, ma forse meno di prima.
"Io sono Christian." porgo la mano alla bionda, presentandomi in modo molto più cordiale rispetto a quando qualche minuto fa si è accomodata accanto a me. Lei sorride e allunga la sua mano, stringendo la mia.
"Io sono Jelena." ritrae la mano e si accomoda meglio sullo sgabello, posando la borsetta sul pavimento, poi riposa lo sguardo su di me. "Se vuoi, puoi parlarmi di lei... ti brillano gli occhi quando lo fai."
Già... ne sono consapevole, ormai sono anni che la amo. Sono anni che voglio solo il suo bene. Sono anni che ho solo relazioni superflue perché nella mia mente lei è la cosa più bella che ci sia, l'unica giusta che potrebbe stare con me. Non ho mai osato, però, intromettermi nella sua vita. Mi sono sempre comportato da amico, sapendo bene che era l'unica cosa che avrei potuto avere da lei, ma ora non riesco a stare fermo mentre lei si distrugge la vita dietro a uno stronzo che la sta spegnendo piano piano.
"Posso davvero?"
"Certo." annuisce e mi posa una mano sul braccio, sorridendo in modo dolce "Puoi parlare di ciò che vuoi, io ti ascolto volentieri. Si vede che hai bisogno di aprirti un po'..." e non sa quanta ragione abbia, cerco sempre di non scaricare su nessuno il peso di ciò che sento dentro. So quanto anche a Mason dia fastidio questa situazione, non sarebbe giusto se mi lamentassi anche io con lui.
Annuisco leggermente e poi inizio a parlare. Parlo come un fiume in piena. Parlo di come l'ho conosciuta. Parlo di come mi ha colpito da appena l'ho incontrata. Parlo di lei, di tutto, senza stancarmi mai... perché è il mio argomento preferito e vorrei che provasse almeno metà di ciò che sento io per lei.
*****
Eléonore
Mi sveglio di soprassalto, nel cuore della notte, e mi metto a sedere, portandomi la mano al petto per cercare di riprendere a respirare correttamente. Sento il fiato corto e il viso imperlato di sudore, mentre cerco di realizzare che era solo un brutto incubo, che non è realtà.
"Ele..." Kepa accende la luce sul suo comodino e si mette a sedere, accarezzandomi il viso "che succede? Hai fatto un brutto sogno?" Annuisco appena, ancora scossa, mentre lui mi fa voltare verso sé e punta i suoi occhi scuri nei miei.
"Ho sognato te... ho sognato di essere incinta, di star perdendo il bambino... e ricordo che tu eri andato via. Non ti importava niente, stavo perdendo nostro figlio e tu eri con un'altra..."
Mi guarda in silenzio per qualche secondo, come se stesse processando ciò che ho detto, con un'espressione indecifrabile sul volto, poi mi attira a sé. Mi fa posare la testa al suo petto e mi tiene così stretta, dondolandomi tra le sue braccia, come per farmi calmare. "Sono qua, non accadrà mai niente del genere. Hai solo paura perché ti ho ferito troppo e pensi possa ancora riaccadere, ma non è così... ti amo troppo. Amerei un nostro figlio più di qualsiasi cosa al mondo e proteggerei te che me lo hai donato... scusami se ti ho fatto così male da avere questi brutti pensieri anche la notte, ma sono qui... ora sono qui."
Lascio sfogare le mie lacrime sentendo le sue parole, mentre stringo la sua maglia tra i miei pugni. Lo stringo come se il sogno potesse diventare realtà da un momento all'altro e volessi assolutamente evitarlo. Lo stringo perché mi fa tornare a contatto con la realtà. Lo stringo sperando che stavolta le sue parole siano vere.
Mi accarezza dolcemente la schiena e mi tiene stretta a sé per diverso tempo. Ed è così che smetto di farmi domande e, stanca ed esausta dai brutti pensieri che mi sommergono tutto il giorno, mi lascio andare tra le braccia di Morfeo, sperando che domani sia una giornata migliore.
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Better Now||Christian Pulisic
FanfictionSPIN-OFF DI: 'UNO SCHERZO DEL DESTINO|| MASON MOUNT' Eléonore, dopo la rottura con Kepa, prova in tutti modi a riprendersi, ma le cose sono più difficili e complicate di quello che dimostra. Il portiere è andato avanti alla grande nella sua vita, me...