"Cosa c'è che non va? Sei sbiancata." sposto lo sguardo dallo schermo del mio telefono a Maria quando la sento pormi questa domanda che mi riporta con i piedi sulla Terra "Ele, stai tremando... che sta succedendo?"
Provo a respirare correttamente mentre guardo lei e il telefono in modo alternato. Lei mi fissa e anche l'app aperta sul telefono sembra fare lo stesso. Mi sento la testa pesante e i pensieri si affollano, non riesco a pensare lucidamente al momento. "Io non..."
"Tu non?" Lei mi esorta a parlare, avvicinandosi a me con la sedia e posandomi una mano sul braccio come a farmi sentire la sua vicinanza. "Sai che puoi dirmi tutto."
Annuisco consapevole e prendo il telefono in mano, con le mani tremanti che quasi mi sembra di non riuscire a controllare, e le mostro lo schermo. "Ho un ritardo."
Sgrana appena gli occhi e, anche se cerca di nasconderlo, riesco a vedere quanto questa rivelazione la lasci scioccata, poi la sua espressione torna normale, come a volermi aiutare trasmettendomi tranquillità.
"Va bene... te ne sei accorta ora?"
Annuisco e faccio spallucce "In questo mese non ho avuto tempo di pensarci... pensavo mi dovesse arrivare a giorni, ma ora mi sono resa conto che è in ritardo di quasi una settimana. Mio Dio, non è possibile. Perché?"
Inizio a respirare con difficoltà mentre scuoto la testa più e più volte come anche solo a scacciare via questa idea di me e Kepa genitori. Come posso desiderare un figlio con lui dopo tutto ciò che mi ha fatto? Come? Ho sempre pensato che avrei costruito una famiglia con lui, fin dal primo momento che siamo usciti insieme, e ci speravo, ma ora la sola possibilità mi sembra un incubo.
Mi ha fatto troppo male. Lui non merita un bambino, come potrebbe? Se non si è saputo comportare bene con me, non riuscirebbe certamente a farlo con un figlio che è di una donna che non ama davvero e che è per lui facilmente sostituibile.
"Ele, ora respira. Potrebbe essere qualunque cosa, anche lo stress che hai addosso. Andiamo a comprare un test di gravidanza e lo facciamo, va bene?"
Non so se accettare o meno, anche se so che è la cosa giusta farla, ma una parte di me, quella più sciocca, vorrebbe fingere che il tutto non sussista, come se bastasse questo per far finta che non sia tutto vero. "Ok..."
"Vuoi che chiamo Mason? O magari Chris?"
Per un secondo penso di accettare e di dirle di chiamare entrambi, ma poi ricordo le parole che Christian mi ha detto due sere fa. Non voglio che debba stare accanto a me mentre faccio un test per sapere se aspetto un figlio dal mio ex, non voglio soffra. "No, andiamo noi e poi lo faccio a casa. Dovrei avvisare Kepa?"
"Non so..." Una smorfia le appare sul viso, dimostrando chiaramente quale sia il suo pensiero sul portiere "Da una parte so che non merita assolutamente nulla, ma se il test fosse positivo Kepa è pur sempre il padre e forse è giusto che lo sappia."
So che ha ragione. Vorrei non fosse così, ma so che ha ragione. "Va bene, lo avviso." Spero solo di non pentirmi, perché non ho nessuna voglia di vederlo... ma, per un momento, devo mettere da parte i miei sentimenti e pensare a cosa è giusto o no in questa situazione.
*****
"Ehi, che è successo? Sono venuto appena è finito l'allenamento." Kepa appare davanti a me appena apro la porta, rivolgendomi questa domanda e squadrandomi dalla testa ai piedi "Stai male?"
"Entra." parlo con freddezza, non avendo nessuna intenzione di essere gentile e carina con lui. È qua perché è moralmente giusto, ma è l'ultima persona che vorrei davanti al momento.
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Better Now||Christian Pulisic
FanfictionSPIN-OFF DI: 'UNO SCHERZO DEL DESTINO|| MASON MOUNT' Eléonore, dopo la rottura con Kepa, prova in tutti modi a riprendersi, ma le cose sono più difficili e complicate di quello che dimostra. Il portiere è andato avanti alla grande nella sua vita, me...