Capitolo 9. Costi quel che costi

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Christian

Oggi vedere Kepa, vederlo ridere, scherzare e parlare come se niente fosse, dopo ciò che mi ha raccontato Eléonore, mi fa terribilmente incazzare. Continua a vivere la sua vita senza nessun tipo di problema, senza pensare un solo secondo a lei. Come fa a non preoccuparsi minimamente di ciò che le ha fatto? L'ho vista piangere disperata quando ieri sono stato da lei, e mi si è stretto il cuore a saperla così, perciò mi chiedo come si possa non provare nessun sentimento sapendo di essere tu la causa che la fa stare così male.

Non ho parole, non pensavo che Kepa fosse quel tipo di persona, e davvero credevo che ci tenesse a lei, anche se non stavano più insieme. Insomma, in una relazione di rispetto reciproco, anche quando ci si lascia non ci si comporta certamente in questo modo. È anche vero, però, che non posso intromettermi... sì, posso stare accanto a lei, ma non posso mettermi tra loro, anche perché Kepa non darà certamente ascolto a me e l'ha ampiamente dimostrato quando si è avvicinato e mi ha espressamente detto di farmi da parte.

"Va tutto bene?" sussulto sentendo la voce di Benjamin e lo osservo mentre si siede accanto a me e mi osserva attentamente come per capire cosa stia succedendo. Spero di riuscire a nascondere abbastanza il fastidio che provo nei confronti dello spagnolo, ma temo che la mia faccia parli per me.

"Sono preoccupato per Eléonore, non sta tanto bene, e mi dispiace non poter fare più di tanto per aiutarla." rispondo con una mezza verità, così lui annuisce all'istante con fare comprensivo, sospirando.

"Sì, l'ho notato... ho provato a parlarle ma è sempre sfuggente, anche Mason è molto preoccupato, sai come impazzisce quando non sa cosa accade ai suoi amici e non può aiutarli." dal tono che usa, capisco bene che sta parlando pure di se stesso. "Magari possiamo provare a insistere per farla parlare con noi, magari non lo fa con Mason per non mettergli ansie, però magari lo farà con noi."

"Tranquillo... ci penso io."

Benjamin arriccia le labbra e mi trafigge con lo sguardo, come se stesse analizzando la situazione ma avesse già capito più cose di quelle che dici. "Sento che c'è qualcosa che mi sta sfuggendo, ma non ti assillerò... spero solo che tu sappia che io ci sono se hai bisogno di qualunque cosa."

"Lo so, Chilly, lo so..." gli batto una mano sulla spalla, per fargli capire che sono grato della sua vicinanza e delle sue parole, così lui mi sorride e poi si alza, per andare a continuare a prepararsi per andare via dal centro.

Il mio sguardo si posa nuovamente su Kepa, come se in questo modo potessi tenerlo d'occhio e scoprire quali saranno le prossime mosse che farà... io non so cosa abbia in mente e se finalmente si deciderà a lasciare in pace Eléonore, ma da oggi può stare certo che non potrà più farle del male come invece ha fatto finora, non adesso che so tutto. Se la sua idea è davvero giocare con lei: non accadrà, si sbaglia di grosso.

*****

Kepa

Rido leggermente quando la tipa che ho appena conosciuto fa una battuta, nonostante ci sia ben poco di spiritoso, con la speranza che la serata prenda una bella piega e che lei passi l'intera notte con me, ma mi blocco di scatto e il sorriso mi si gela sulla bocca quando alzo lo sguardo verso l'entrata del locale.

La tipa bionda, all'improvviso, non esiste più, perché la mia attenzione viene catturata dalla mia ex e da Pulisic che hanno appena fatto il loro ingresso. Stringo il bicchiere tra le mani quando vedo lui posarle una mano sulla schiena e accompagnarla fino al tavolino, le sposta addirittura la sedia per farla sedere con comodità e poi prende posto davanti a lei, sorridendole in modo dolce.

"Potremmo andare da me..." riporto lo sguardo sulla ragazza al mio tavolo quando la sento parlare con tono sensuale e malizioso, ma io scuoto la mano come a dirle che non è il momento, poi rinizio a guardare verso Eléonore.

Better Now||Christian PulisicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora