Rileggo le parole di quando mi sentivo ribollire in mente e corpo, e mi chiedo come fosse possibile.
Perché se prima ero vetro liquido incandescente, ora sono come il vetro che si scurisce e poi diventa solido e trasparente.
Ritorno a sentirmi alienata, prego i miei pensieri di scorrere con forza ma loro sembrano disorientati e lenti.
E di nuovo, mi ritrovo a rincorrere il mondo; come se scappasse da me, come se prendesse in giro ciò che non so fare.
E le gambe mi prudono, ma non so perché. E vorrei grattarmi via la pelle perché mi sembra così inutile e pesante.
Vorrei sciacquare il mio scheletro sotto l'acqua calda ed avere l'impressione di essere al sicuro.
Ora, sotto le coperte, penso che la fatica si sia fermata per sempre. Penso che domani sia lontano, penso che quello in cui mi trovo ora sia un assurdo limbo senza tempo.
Poi riguardo l'orario sul telefono e mi accorgo che le ore stanno scorrendo; mi sto perdendo anche quelle.Voglio saltare alle cose belle, temo tutto di quest'anno; eppure, vorrei anche che la realtà rallentasse per permettermi di capirla.
Che stanchezza che ho addosso.
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Cronache di una mente fuori posto
PoesíaUn diario delle emozioni disordinato e in crescita.