Odio

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Si sarebbe potuto dire che non era capace di provare odio, era come se fosse un'emozione non inserita nel suo database di sentimenti ed emozioni di quando era bambino.

Non aveva mai davvero odiato qualcuno, neanche chi gli aveva fatto un torto pesante o chi compiva ingiustizie verso gli altri.

O perlomeno questo era quello che si sarebbe potuto dire conoscendolo superficialmente, senza sapere quanto in realtà dentro ribollisse di rabbia, odio, disprezzo, disgusto e desiderio di vendetta verso quell'unica persona che non sarebbe mai riuscito a perdonare: sua madre.

La persona che più avrebbe dovuto amarlo, accettarlo, essere un posto sicuro, un punto di riferimento a cui rivolgersi era invece uno dei suoi più grandi incubi e la numero uno dei suoi aguzzini.

Non aveva odiato neppure i bulli delle scuole elementari e medie, ma quella donna era una macchia nera nella sua mente che avrebbe voluto distruggere pezzo per pezzo.

Non che non le fosse grato per ciò che aveva fatto e faceva per lui, ma sapeva che quell'incubo si sbracciava tanto soltanto per poter essere fiera del suo "prodotto", del suo "embrione" che a sedici anni non poteva ancora essere considerato una persona in quanto neanche la legge lo considerava tale.

Le era effettivamente grato perché gli aveva insegnato cosa fossero il ricatto, la manipolazione, le menzogne, da lei aveva imparato cosa non avrebbe mai voluto diventare: una persona incapace di provare empatia, di essere sensibile, di pensare agli altri non come qualcuno a cui dare ordine e a cui essere superiore, ma individui da aiutare, da amare e supportare, a cui mettersi allo stesso livello.

Ma quell'odio consumante e bruciante era comunque lì, desideroso di venire fuori insieme alla rabbia e alla distruzione che sopprimeva da anni e anni, solo per non venire abbandonato realmente da quella donna.

Non dubitava che ne fosse capace: l'aveva minacciato più e più volte e se avesse fatto qualcosa di davvero inaccettabile le conseguenze le conosceva già.

Per questo stringeva i denti e sopportava, in attesa di essere maggiorenne e andarsene di casa, così da poter eliminare le catene che lo legavano a lei.

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