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Undefined - II parte

E sentirti dire che sono come tutte le altre - che poi cosa vuol dire?, -, che con me "o te o nessun altro" non vale fa male più di te che pensi ti chieda di dimenticare.

Fa male più di te che mi sbatti l'ennesima porta contro.

Di porte sbattute in faccia per te posso sopportarne all'infinito,
tu che non ti fidi,
tu che non dimentichi
è qualcosa con cui posso convivere.

Ma che con me o tu o nessun altro non valga, questo no.

Questo brucia come acqua calda su una bruciatura,
come acido sulla pelle,
come sale su una ferita aperta.

Questo fa male da farmi vomitare,
da farmi desiderare di morire soffocata dal mio stesso sangue.

Essere come le altre,
leggere che tu credi che "o tu o nessun altro" non sia applicabile a me
mi fa desiderare una morte lenta e dolorosa.

Il mio cuore vuole ancora te.

Nonostante i miei occhi ora guardino qualcun altro,
qualcuno che forse non potrà mai essere più che un confidente,
il mio cuore vuole ancora te.

E fa male.

Fa male perché tu forse ora mi odi.

Fa male perché tu non vuoi tornare.

Fa male perché mi hai messa alla prova,
prova che io non ho raccolto perché stavo provando
a stare lontana da te.

Prova che io non ho colto
perché volevo tu andassi avanti.

Ma tu mi hai messa alla prova,
e forse nei meandri della mia mente quella consapevolezza c'era
ma ero troppo determinata
a non creare tra noi un collegamento
oltre a queste parole.

Fa male perché tu hai smesso di credere
mentre io ancora prego tutte le notti
al nostro altare,
prego Afrodite
e gli Dei
e il Cielo
e la Luna
e l'Universo
di ridarmi l'amore della mia vita.

Prego per noi,
prego di riaverti tra le mie braccia.

Prego che tu un giorno
possa pensare di fidarti di me nuovamente,
come io ho fatto con te.

Prego che tu un giorno
senza dimenticare
possa tornare.

Perché "o tu o nessun altro"
vale tanto per me
che basterebbe una sola parola da parte tua
per farmi abbandonare ogni cosa
pur di riaverti con me.