It's hard to put it into words
How the holidays will always hurt
I watch the fathers with their little girls
And wonder what I did to deserve this
How could you hurt a little kid?
I can't forget, I can't forgive you
'Cause now I'm scared that everyone I love will leave meÈ difficile tradurlo a parole
Quanto le vacanze ferivano ogni volta
Guardo i padri con le loro bambine
E mi chiedo che cosa ho fatto per meritare questo
Come hai potuto ferire un bimbo?
Non posso dimenticarlo, non posso perdonarti
Ché ora ho paura che tutti coloro che amo mi abbandoneranno
(Conan Gray, Family Line, 2022)---------
Tutti dicono che dovrei darti un'altra possibilità.
Mi sento come se fossi arrabbiata con me.
E come potrei non esserlo, dopo tutto il dolore che mi hai causato?
Sento che c'è qualcosa che non va.
Tu. Sei tu quel qualcosa.
Completamente incapace di farmi da papà,
o anche solo da padre,
ma sempre pronto a prendere che io voglia essere tua figlia.
Mi sento come se non fossi un bravo papà.
Quali prove ho del fatto che tu sia in grado di esserlo?
Tanto interessato a me,
tanto voglioso di avere un rapporto con me
che neanche hai reagito quando ti hanno detto che tua figlia ha un disturbo di personalità.
Lo sai che ti voglio bene, vero?
Non mentire. Non trattarmi da sciocca.
Sappiamo entrambi che non mi vuoi bene,
che vuoi bene solo all'idea che hai di me,
all'idea di una figlia che vuole vederti e passare del tempo,
che non si sforza di sorriderti anche quando dentro vorrebbe solo morire.
Ti amo tanto e sono felice di averti nella mia vita.
Non è vero.
Se ti chiedessi qual è la mia cantante preferita non sapresti cosa rispondere.
Se qualcuno ti chiedesse di descrivere gli ultimi due mesi della mia vita non sapresti cosa dire.
Sai che per te ci sono sempre.
Già, al punto che ti sei trasferito senza dire nulla a me o alla mamma.
Voglio capire e starti vicino.
Peccato non ti interessi davvero.
Peccato io t'interessi solo quando vuoi sentire che qualcuno ti vuole ancora bene.
E sei così convinto di poter essere amabile che pensi che le risate, gli abbracci, il tempo passato insieme per me significhino qualcosa.
Ma io sono orfana.
Orfana di padre.
Mio padre è stata mia mamma.
Mio padre è stato mio nonno.
Mio padre è stato il compagno di mamma.
Mio padre l'ho cercato in tutte le persone che in diciotto anni mi hanno spezzato, mi hanno convinta che l'unico modo in cui avrei potuto essere amata sarebbe stato togliendomi i vestiti e civettando come una sciocca.
Le persone insistono che dovrei darti una seconda possibilità,
che non sei cattivo,
che non è colpa tua.
Ma come posso farlo?
Come?
Come?
Come, se ogni singolo evento nella mia vita è stato determinato dalla tua assenza?
Come posso credere che non sia colpa tua che mi sia trovata a cercare attenzioni da ragazzi più grandi di me mentre le bambine che un papà lo avevano potevano ridere ed essere protette, mentre io sono dovuta arrivare ad avere paura che una persona possa violentarmi e al tempo stesso non avere la forza di dire no per potermi proteggere?
Come posso credere che non sia colpa tua se l'intimità mi terrorizza perché ho cercato attenzioni, l'amore che non mi hai dato in persone che ne hanno approfittato e ora non riesco a fidarmi neanche di me stessa?
Come posso credere che non sia colpa tua se ho cercato attenzioni da mostri che ora causano quella voce spietata nella mia mente che non fa che ripetere che sono sporca, marcia, una puttana da quattro soldi, una troia dipendente dall'amore che però di amore non ne riceve mai perché non può essere amata.
D'altronde suo padre non l'ha amata abbastanza da restare;
e sua madre non l'ha amata abbastanza da accorgersi del suo dolore.
E allora come posso darti un'altra possibilità?
Come posso fidarmi?
Come, con ciò che hai fatto, con la prima crepa nel mio cuore che hai causato tu, posso dimenticare?
Come posso perdonarti?
Ucciderei la mia stessa anima.
Tradirei la me bambina che voleva solo essere amata.
Ma d'altronde sono pur sempre tua figlia,
e mi forzerò a sedermi di fronte a te e sorridere,
mentre fingo di ascoltare ciò che dici.
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RandomO cose a caso, su cose a caso che mi vengono in mente durante il giorno. O, ancora, la mia scusa per poter scrivere quello che non riesco a produrre in one shot.