four

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Solitamente la notte la sfrutto per riflettere, comporre nuovi pezzi, e in alcuni casi, dormire, ma oggi non è uno di quei casi.
Sono circa le 03:06 del mattino, e decido di alzarmi, dirigendomi verso la cucina.
Prendo una busta di the dal barattolo, e decido di prepararmela; nel mentre che la riscaldo nel microonde, accendo il mio pc, per continuare a scrivere qualche barra.
Estraggo la tazza bianca dal microonde e me ne vado sul divano, con il computer nel braccio, che accendo per scrivere qualche barra del mio nuovo inedito.

Non riesco a prendere sonno, oh
Non va più via, non va più via.

«Di chi parli?»sussulto sentendo la voce di qualcuno-ovvero Marco- dietro di me, e istintivamente chiudo il pc.
«Non c'è bisogno di stalkerarmi»dico fredda girandomi completamente verso di lui.
«Avevo sete e ho visto qualcuno nel divano, ero curioso»risponde non distogliendo lo sguardo, e con il sorriso sempre presente, istintivamente lo fa salire pure a me.
«Dai siediti accanto a me»gli faccio cenno e lui corre come un bambino che ha appena visto esposto il suo giocattolo preferito, e si mette così accanto a me, nel divano blu.
Ho deciso di raccontargli la mia storia, devo essere forte e riuscire a parlarne con qualcuno.
«Ho deciso di raccontarti la mia storia»gli confesso.
«Se non te la senti non devi»mi dice mettendomi una mano sulla spalla.
«Invece sì perchè mi fido di te»gli dico sorridendo e annuisce.
«Era il 30 luglio del 2019, ero in macchina con i miei genitori e Matteo.Stavamo andando ad un mio stage con un ballerino importante, eravamo verso la strada di ritorno quando un camion di quelli enormi ci prende in pieno...»dico cercando di non far uscire le lacrime dai miei occhi, già lucidi.
«Io e Matteo ci siamo salvati come vedi, i nostri genitori no...però si è salvato il mio pupazzo, si chiama Cuoricina»gli mostro il mio pupazzetto che ho da quando sono piccolina e glielo porgo.
«Da quando c'è stato l'incidente non parlo più con mio fratello, ma per caso ci siamo ritrovati all'interno del programma...»spiego parlando di Wax.
«Solo grazie ai miei genitori sono qua, guardavamo amici insieme ogni anno sul divano del salone e gli avevo promesso che un giorno mi ci sarei iscritta, e chissà magari avrei vinto, mi hanno dato loro la carica soprattutto mia madre»dico cercando di ricordare i momenti sereni.
«Ti giuro che non me lo aspettavo»dice Marcolino con gli occhi lucidi.
«Che c'è la situazione si sta ribaltando?»gli chiedo ridendo cercandi di nascondere il mio lato sensibile.
«Sei tanto tanto forte, tutto questo è grazie a loro, splendi secondo me ancora di più grazie a loro»mi fa questa confessione bellissima e lo abbraccio istintivamente.
«Ti voglio bene Marcolino, tanto»gli sussurro all'orecchio.
«Anche io Flamme, non sai quanto»dice a sua volta, stringendomi ancora di più.
«Che ne dici di dormire ancora un po' mh?»mi chiede e io annuisco, così prende una coperta dal puff accanto al divano, e la mette sopra di noi.
«Tu perché ti sei alzata?»mi chiede coprendomi meglio.
«Da un po' di anni non dormo la notte, cioè non sempre»rispondo guardando il soffitto...
«Perchè non mi guardi Flamme?»mi chiede.
«Non sono abituata a parlare con le persome guardandole, ho spesso fatto amicizia sempre e solo sui social»dico parlando dei miei momenti bui, in cui odiavo qualsiasi genere di contatto umano.
«Ora ci sono io qui, ci sono i ragazzi, ti aiuteremo noi, fidati»risponde prendendomi le mani e stringendole.
«Ora dormi Flamme, domani ti aspetta una bella giornata di lezioni»

𝐏𝐮𝐧𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚𝐥𝐥𝐨||𝐍𝐢𝐯𝐞𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora