capitolo 26

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RICHARD POV

È un mese che sono fidanzato ufficialmente con la mia principessa. In questo mese ci siamo visti poco, tra la scuola, le sue visite e i miei impegni.

Ma sta andando tutto bene. Troppo bene , per essere una cosa che mi appartiene.

- Ciao Richard.-
Mi saluta, la mia bella ragazza. La saluto e la faccio sedere sopra di me, siamo ancora a scuola, nell'ora di educazione fisica.

L'ho raggiunta sugli spalti, lasciando i miei compagni nel mezzo della partita.
Il coach continua ad imprecare ad alta voce, non facendosi problemi a farsi sentire.

- Dovresti andare, il coach è incazzato.-
Mi fa notare Anita, scrollo le spalle e le do un bacio, che diventa sempre più passionale.

- Evans, qui subito!-
Mi richiama incazzato il coach, faccio una smorfia di noia ad Anita e la faccio scendere dalle mie gambe.
Raggiungo il coach che continua a richiamarmi.

- Arrivo, arrivo.-
Alzo le mani in segno di arresa.
Giochiamo a questa partita del cazzo.

Dopo aver segnato tutti i punti, la mia squadra vince. Una ragazza, mia compagna di classe, di cui non ricordo il nome, mi abbraccia; non ricambio, ma vedo che non si stacca, mi volto e poso il mio sguardo su Anita, che mi sta guardando confusa, ricambio lo sguardo con uno sguardo ancora più confuso del suo.

- Tutto bene?-
Chiedo alla ragazza avvinghiata a me. Lei non risponde  e mi preoccupo. La stacco leggermente da me e noto che è pallidissima, intanto Anita mi ha raggiunto.

- Cosa succede?-
Mi chiede la principessa.
- È svenuta.-
Le comunico, lei sembra andare in panico e mi suggerisce di farla stendere, mentre lei va a chiamare il coach.

Stendo la ragazza sul pavimento e le controllo il polso.

Nel frattempo è arrivato anche il coach, che ha fatto spostare tutti gli alunni.
Si siede di fianco a me e le controlla ,una seconda volta, il battito.

- Evans, aiutami a portarla in infermeria.-

Prendo la ragazza tra le braccia, facendo attenzione a non farle del male e insieme al coach ci dirigiamo in infermeria.
L'infermeria è un posto carino, tranquillo ma anche troppo freddo.
Stendo la ragazza sul lettino e mi siedo ad aspettare l'infermiera.
Sento il rumore della porta che si apre, ma non appare l'infermiera, bensì Anita.

- Non sapevo che sapessi fare anche l'infermiere.-
Dice, con tono divertito. L'attiro a me e i nostri corpi si scontrano.
Si avvinghia sulla mia bocca, la sua lingua sa di menta, rende ancora più piacevole il nostro bacio.
Indietreggia fino a scontrare le spalle contro il muro.
Ci continuamo a baciare, la mia mano passa sotto alla sua gonna, che mi fa impazzire.

- Richard, non siamo soli.-
Indica la ragazza che sta ancora dormendo. Scrollo le spalle.

- È incosciente.-
Ribatto tranquillamente.
La mia mano sale ancora di più, fino a scontrarsi con il tessuto delle sue mutandine.
Sento un rumore provenire da fuori e mi stacco da lei. La voce dell'infermiera si fa sempre più vicina. Le indico di nascondersi sotto il lettino, dov'è stesa la ragazza.

S'intrufola tra i teli e si nasconde sotto il letto.
Io torno seduto sulla mia sedia, cercando di regolarizzare il battito.

La porta si apre e l'infermiera compare, è una signora anziana, con i capelli castano scuro e gli occhi azzurri.

- Oh che piacere vederla signor Evans.-
La saluto, ci conosciamo abbastanza bene, ho mandato tanti alunni da lei.

- Che è successo alla tua amica?-
Primo non è mia amica.
- Non è una mia amica, mi stava abbracciando e poi è svenuta tra le mie braccia.-

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