WILL POVIl mio problema, se così si può definire, sta migliorando. Anche se ho capito che Luciel, non fa più per me.
Con lei stavo molto bene, ma ho capito che era un rimpiazzo di Dasy.
Ho paura, di non riuscire ad amare un'altra ragazza, come ho amato Dasy.È stata il mio primo amore e quello che mi ha distrutto.
Per colpa di quell'amore, sono entrato in depressione e ho iniziato ad non mangiare più ed ad abbuffarmi.
Ho seguito alcuni psicologi, non sono serviti a niente.In questo ultimo periodo, i miei genitori, si sono accorti che qualcosa era cambiato in me, che non mangiavo più.
Stavo rinchiuso ore in quel bagno, stretto e freddo, senza che nessuno mi desse una mano.
Però ho scoperto un nuovo amico, Richard, lui mi è stato vicino in questo periodo. Ha scoperto del mio problema, quando abbiamo convissuto quella settimana in Italia.Mi è sempre stato vicino. Amo Anita, come una sorella e sono più che sicuro, che lui è il ragazzo perfetto per lei.
Non ci vuole molto a capire che si amano.
Ogni volta che si guardano, è come se lo volessero fare lì.So che non è ancora successo, per Anita è una cosa molto importante e sono sicuro, che quando se lo sentirà, lui sarà il primo.
Oggi ho cercato di mangiare regolarmente, ma è da troppo tempo, che non riesco a finire un pasto.
Non ho ancora superato Dasy, tutti mi hanno detto di andare avanti. Ma come si fa?Come si fa ad andare avanti?
Come si fa ad non amare più la persona più importante della tua vita?
È vero, lei mi ha fatto soffrire, ma eravamo piccoli e lo sbaglio era sempre dietro l'angolo.
Io l'amavo veramente e anche lei, se pur per un piccolo periodo, mi ha amato.Ho sempre sognato di vivere la vita insieme al mio primo amore.
Ho sempre sognato, di vivere la mia vita con lei.
L'ho amata più della mia stessa vita e lei lo sapeva, ma mi ha comunque spezzato il cuore.So poco di lei adesso, ho cercato di pensare ad altro, ma il mio pensiero ricade sempre su di lei.
Costantemente.
Ho cercato in tutti i modi di non ripensare a lei, ma ogni qualvolta che mi guardo allo specchio, rivedo tutto il male che mi ha fatto.Rivedo quel ragazzino di terza media, innamorato.
Ero convinto di sapere cos'è l'amore. Le ho donato tutto il mio amore, ma lei lo ha buttato.
Ma io non ho mai smesso di amarla.Perché oltre a tutto il male che mi ha fatto, sapevo e avevo la convinzione che lei mi amasse ancora.
Quando mi ha lasciato, ho visto nei suoi occhi un ripensamento e se lei non mi avesse mai amato, mi avrebbe lasciato e basta.
Ma lei in quel minuto, ci ha pensato. E questa è la mia unica speranza.
Sono passati un po' di anni, ma il ricordo di lei è ancora vivo dentro di me.È stato il mio primo bacio, la mia prima fidanzata.
Il mio primo amore, quello che non ti scorderai mai.ANITA POV
Sono passati 10 giorni, dal funerale di Jess.
Ogni giorno, mi rigiro tra le dita quella lettera, con le sue ultime parole.
La sua calligrafia, piccola e ordinata l'ho memorizzata perfettamente.Ho letto la sua lettera, tante volte, mentre leggo le sue parole immagino la sua voce.
Richard, in questo periodo sta male, come giusto che sia.
Gli sono stata tanto vicino, ho cercato di distrarlo il più possibile.Ha contattato sua mamma, è questo è stata un'altra ricaduta. Non sentiva sua mamma da tanto tempo, in realtà da quello che mi ha raccontato, in questi giorni, lei non c'è mai stata per loro.
Gli ha abbandonati a quel mostro di Kalus. Non mi piace definirlo, loro padre, non lo è mai stato. E per il gesto che ha fatto Richard di ucciderlo, non ho commentato, lui ha fatto quello che riteneva giusto per se, e a me va bene quello.
La notte dorme poco, mangia poco e non va più a scuola; in questi giorni sono stata anche io a casa da scuola, volevo stare con lui e non lasciarlo solo.
- Penso che sia arrivato il momento di andare a casa.-
Mi comunica, non sono mai stata a casa sua, ma non lo lascio andare da solo.
- Vuoi che venga con te?-
Annuisce con la testa, parla veramente poco, ma piange tanto. Ho imparato ad apprezzare e curare tutte le sue fragilità.Preparo un borsone, con i miei vestiti e i suoi, non so quanto staremo lì, so solo che dobbiamo pensare prima a noi stessi e poi al nostro futuro.
Non me ne frega niente di aver saltato la scuola in questi giorni, la mia priorità adesso, è quella di rivedere felice il mio fidanzato.
BARB POVVedo Anita e Richard, allontanarsi sempre di più.
Mi ha comunicato, che in questo periodo starà da Richard e non posso più dire niente, perché ha già compiuto i diciotto anni. Le visite che deve fare i questo periodo, sono ridotte; perché, per fortuna, la malattia sta sempre di più svanendo, non si sa com'è possibile, ma sta guarendo.L'ho sempre considerata cme una figlia, ma le figlie, ad un certo punto, vanno via e vivono la loro vita.
È sempre stata molto indipendente, e questo è un grande vantaggio. Richard, lo considero un bravo ragazzo, anche se non mi piace che butta i mozziconi della sigaretta, all'ingresso dell'ospedale.Lei lo ama, più della sua stessa vita e questo l'ho capito da tempo. Il modo in cui si guardano, come si parlano e i minimi gesti, che nessuno ci farebbe caso.
Ma io si. E' anche il mio lavoro, fare caso alle piccole cose, queste piccole cose possono essere molto importanti, possono decidere la tua vita.
Lui la ama, la ama come se fosse la sua salvezza. La guarda come se fosse l'unica. La venera.
E io amo il loro amore.ANITA POV
La casa di Richard dista poco dall'ospedale. Mi sembra di conoscere già, la strada che stiamo facendo.
Ci avviciniamo, sempre di più, ad un palazzo, un palazzo che conosco bene.
Scendo dall'auto e vedo che non è cambiato niente, dall'ultima volta, che ho vissuto qui.
È sempre stata la mia casa, anche se era piccolina e a volte mi spaventava, mi è sempre piaciuto vivere qui.
Amavo guardare le macchine, sfrecciare sull'asfalto liscio.- Tutto okay?-
Mi chiede, visto che non sono ancora entrata in casa.
- Si, no, non lo so.-
- Cos'è successo?-
Si avvicina a me, accarezzandomi i capelli. Una cosa che mi piace di lui è che, anche quando sta male, si preoccupa per gli altri.- È...è la mia vecchia casa.-
Sbarra gli occhi.
- Se, se non vuoi torniamo...-
Non lo faccio neanche finire, che sono già all'ingresso dell'edificio.
- Che piano?-
- Terzo.-Saliamo al terzo piano, piano anche della mia vecchia casa, e rimango ferma a guardare Richard che apre la porta della sua casa, la mia vecchia casa.
- È la tua vero?-
Mi dice, vedendomi ancora fuori la porta. Annuisco e lui mi porge la mano.
Entro e noto che è cambiato tutto, tutto tranne una cosa, c'è ancora la mia finestrella.
- Com'è?-
- Cambiata, ma sempre bella.-Gli sorrido e lui lo fa a sua volta. I ricordi riaffiorano, la mamma sul divano con me in braccio, mentre guardiamo la tv.
Mi dirigo verso la mia vecchia cameretta, adesso è del tutto cambiata, sembra essere uno studio, c'è una grande scrivania e un divano.
Guardo la porta, quella non è cambiata, la stessa porta, dove quel signore mi ha violentata.Ma non piango, non piango, perché l'ho superata.
L'ho superata ed è questa la cosa migliore.Eccoci qui.
Il capitolo vi è piaciuto?
Il prossimo capitolo lo pubblicherò martedì.
Grazie 💗
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contrasto
RomansaDARK ROMANCE Anita è una ragazza di diciassette anni, che all'età di sei anni ha scoperto di avere la Fibrosi Cistica. Da quel momento la sua vita si è divisa tra problemi in famiglia e le numerose visite in ospedale. È stata tradita da amici e fam...