ANITA POVRichard sta guidando come un pazzo, tra le strade trafficate di LA.
Tra mezz'ora inizia il concerto, e siamo ancora bloccati nel traffico.
- Cazzo.-Impreca, quando una macchina frena, facendoci scombussolare.
Sono seduta di fianco a Richard e sembra essere agitato.
Tutta la situazione di Jessie, sta agitando tutti. Non vogliamo perderla.
- Non vedo l'ora!-
Afferma Jess, seduta dietro a me.
Al suo fianco Brandon, le tiene la mano. Non oso immaginare come si senta a perdere il suo vero amore.
- È sempre stato il mio sogno vedere Abel, magari si accorge di noi, e mi chiede di sposarlo.-
Affermo entusiasta. Richard mi lancia un'occhiata.
- Ti avviso, se Abel mi dovesse chiedere di scappare con lui, ci andrei senza pensarci due volte.-Gli dico scherzando. Si, lo amo tanto, ma Abel è Abel.
Lui sospira, ma non ribatte.
Brandn e Jessie, non smettono di parlare di quanto sarà fantastico, il concerto.
Invece noto che al ragazzo, al mio fianco, sta pensando interrottamente a qualcosa, e sembra qualcosa che lo turba.
Spesso, lo vedo pensieroso, ma in questo periodo, ancora di più.
- C'è qualcosa che ti preoccupa?-
Gli chiedo, lui porta il suo sguardo prima verso di me, poi lo porta alle mie spalle, dove sua sorella sta dicutendo, animatamente con il suo fidanzato.
- Capisco.-Sussurro. Lo capisco, perché anche io sto per perdere la mia migliore amica, ma il rapporto di fratellanza, è il rapporto più forte che ci sia.
Non ho mai avuto un fratello o una sorella, ho sempre considerato Will, come un fratello, non di sangue.
Giungiamo dinanzi ad un grande stadio. Jessie, corre, per prendersi i posti migliori.
Brandon, la raggiunge, invece io e Richard, stiamo indietro ad osservare tutte quelle persone che corrono e si spingono.
Io e Jess, non dovremmo essere qui, la nostra malattia, non ci permette di stare a contatto con così tanta gente.Ma ho vissuto poco, non h vissuto veramente.
Non ho vissuto come desideravo.
Per molti anni, ho dovuto e devo combattere contro la mia malattia e dopo questa si è aggiunta l'osurità.
E per molto tempo non vedevo la così detta luce infondo al tunnel, ho visto solo oscurità.
Poi una persona è riuscita a tirarmi fuori da quella, mia nonna.
Sono stata per un breve periodo bene, ma gli incubi non sono mai andati via; finchè quel ragazzo con i riccioli biondi, di fianco a me, è riuscito a spazzare via la nube che c'era sulla mia testa, mi ha salvata da quell'incubo.
E mi ha salvata anche da quel mostro, di nome oscurità.
Gliene sarò, per sempre grata.
Afferro la sua mano, e insieme raggiungiamo, gli altri.
Il concerto inizia tra cinque minuti e la gente è impaziente, c'è chi urla, chi fischia e chi spinge, per vedere meglio.
E poi c'è Richard, che si prende gli spintoni, in modo tale, che nessuno possa toccarmi o farmi del male.
È il mio scudo umano.
E cazzo, quanto lo amo.
Il concerto è iniziato e per quanto sto cantando, rischio di perdere la voce.
Non sono mai stata ad un concerto, ma è forse una delle sensazioni migliori, urlare e cantare buttando fuori tutto il male che c'è al mio interno.
Siamo riusciti a prendere dei posti, molto vicino al palco.- O mio Dio, mi ha guardata!-
Urla entusiasta Jess.
- È pazzesco!-
Urlo, per sovrastare l'alta musica.
- Non direi.-
Sbuffa Brandon.
- Qualcuno qui è geloso, Jess.-
- Oh stai tranquillo.-
Le dice la sua fidanzata.
Continuiamo a cantare a squarcia gola, finchè le note della mia canzone preferita arrivano alle mie orecchie.
- È la nostra canzone, Principessa.-
Sussurra Richard al mio orecchio.
- Si.-
Mi gira, facendo scontrare i nostri petti.
La canzone incomincia e noi incominciamo a cantare senza mai smettere di guardarci negli occhi.You know what I'm thinkin', see it in your eyes
You hate that you want me, hate it when you cry
It ain't workin', 'cause you're perfect, and I know that you're worth it
I can't walk away, oh.Cantiamo senza mai prendere fiato, ci guardiamo negli occhi e ci trasmettiamo tutto il nostro amore.
- Morirei per te.-
Mi sussurra all'orecchio, finita la canzone.
- Ti amo Richard.-
- Ti amo anche io, Anita.-
In un secondo le sue labbra sono sulle mie e tutte quelle migliaia di persone scompaiono.
Ci siamo solo noi. Solo noi contiamo.
JESSIE POVIl concerto è stato magnifico, la sensazione di essere libera è stata la cosa più bella.
Non mi sono mai sentita libera, sono sempre stata chiusa in una gabbia.Al contrario di Anita, non sono potuta andare a scuola, non ho potuto frequentare feste grandi, anche se qualche volta sgattaiolavo via e andavo alle feste con Brandon.
Lui mi ha sempre appoggiato, qualunque follia, io decidessi di fare, lui c'era sempre con me.
Non mi ha mai abbandonata, e il pensiero che tra poco io lo abbandonerò mi fa stare male.Dalla prima volta che l'ho incontrato, ho pensato che lui sarebbe stato quello giusto per me.
L'ho conosciuto meglio e sono ogni giorno, più sicura, che lui è il ragazzo giusto per me.
Questa storia, durerà poco, siamo insieme da soli sei mesi, e tra pochi giorni io non ci sarò più.
Ma a lui rimarrà per sempre un pezzo del mio cuore, il mio cuore lo costudirà lui.Sono le 3:30 del mattino e Richard, sta guidando, verso l'ospedale.
Brandon, mi ha promesso di rimanere con me questa notte.
Rientrata nella mia camera, l'angoscia, che per qualche ora era sparita, è ritornata nel mio cuore.
Non mi sento più libera, non mi sento più bene e spensierata, come lo ero al concerto.
- Qualcosa non va?-
Amo Brandon, anche per questo, lui sa come mi sento, solo guardandmi.
- Sono stata tanto bene sta sera, ma ritornare qui, ha fatto riemergere tutti i miei problemi e tutte le mie preoccupazioni.-
- Piccola, lo so. Stavamo bene al concerto, soprattutto tu, eri felice.-
Mi abbraccia.
- Facciamo così, domani andiamo al mare e ci divertiamo.-
- Oh si, grazie mille. Invitiamo anche An e Rich?-
Chiedo, mi ha fatto ritornare il sorriso.
- Certo, ora dormi.-Amo sorridere, mi piace far vedere agli altri un po' di felicità; ritengo il sorriso, la figura della felicità.
Ma non sempre sorrido, a volte lo faccio, ma dentro di me non sto sorridendo.
Dentro di me c'è solo grigio e fuori faccio vedere solo giallo.
Ma con persone come Brandon, Richard e Anita, sono me stessa, se non sto bene sono i primi ad accorgersene.
Sono la mia vita.
RICHARD POVBrandon, non è molto abile alla guida, ma visto che è la sua macchina, non posso fare niente.
Arriviamo in poco tempo alla spiaggetta, dove siamo stati io e Anita prima della nostra rottura.
Jess corre verso il mare. Amo vederla felice e spensierata.Si spoglia dei sui vestiti, rimanendo solo in costume e si tuffa in mare.
È tardo pomeriggio, la mattina io ed Anita siamo andati a scuola e poi abbiamo pranzato con Jess.
Il sole sta calando, ma le due ragazze si sono già buttate in acqua.Spesso, mi fermo a pensare, quanto sia brutto per loro, mantenere quel metro di distanza.
Se non lo mantengono, rischiano di morire, ma sono sempre molto attente.
Percepisco, tante volte il loro bisogno, di abbracciarsi.- Che ne dici di raggiungerle?-
Mi chiede Brandon, non l'ho considerato molto effettivamente.
Ma mi piace, è un bravo ragazzo e fa stare bene quella pazza di mia sorella.
- Si, andiamo.-
In poche falcate raggiungiamo l'acqua fredda.
Non so cosa sia venuto in mente a Jessie, di andare al mare a fine Aprile, l'acqua è fredda, ma il buon umore, non ce lo porta via nessuno.
Anita e Jess ridono per una battuta fatta da Brandon.Sembra uguale, al sogno che ho fatto qualche mese fa.
Ho pregato tanto, che quel sogno si potesse realizzare, si è realizzato.Vorrei stare per sempre qui. Ma vorrei soprattutto che Jess, rimanesse qui.
Voglio che sia felice.
Volevo che vivesse tranquilla, ma ho fallito.
E sapere che vivrà ancora per poco, mi fa stare male.Eccoci qui.
Il capitolo vi è piaciuto?
Il prossimo capitolo lo pubblicherò martedì.
Grazie💗
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contrasto
RomantizmDARK ROMANCE Anita è una ragazza di diciassette anni, che all'età di sei anni ha scoperto di avere la Fibrosi Cistica. Da quel momento la sua vita si è divisa tra problemi in famiglia e le numerose visite in ospedale. È stata tradita da amici e fam...