capitolo 19

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FRED POV

Rileggo il messaggio che poco fa mi ha mandato Anita.

DA ANITA
DOBBIAMO PARLARE, DECIDI TU L'ORA E IL LUOGO.

Non so, di cosa vuole parlare, ma il pensiero timoroso che qualcuno abbia scoperto di noi, mi martella nelle tempie.

Quando abbiamo iniziato a frequentarci, abbiamo deciso, in comune accordo, che nessuno avrebbe dovuto saperlo.

Molti mi dicono che Molly mi tradisce, che va con gli altri.
Pensano che non lo sappia!

Mi va bene così, io, come lei, ho una relazione al di fuori della mia.

Con Molly non ho mai parlato di lui, e lei non ha mai fatto accenno a qualche amante, che sono sicuro che ne ha tanti.
Effettivamnete non so perché stiamo continuando con questa falsa.

Si, è una falsa.

Il primo anno ci volevamo bene, ma non ci siamo mai amati.
Dopo circa un anno e mezzo di relazione, lei ha incominciato a frequentare altri, come ho fatto io con Logan.

Le ho parlato alcune volte, dell'idea di lasciarci, ma sua mamma si metteva sempre in mezzo.
Diceva che sua figlia sarebbe dovuta stare con me, che i nostri genitori era d'accordo, che sarebbe servito a tutti e due.

AD ANITA
AL GINO'S CAFE, ALLE 15

Le rispondo, indicandole un piccolo bar nella Sunset Boulevard.

Faccio una doccia, sperando di cacciare via il pensiero che Anita sa tutto.
Il mio breve rapporto con Anita, è stato civile, le volevo bene e le voglio bene tuttora; lei è convinta che l'ho scaricata perché non m'importava di lei e che volevo, fin dall'inizio, usarla per arrivare alla sua migliore amica, Molly.

In realtà le cose non sono mai funzionate, non ci comportavamo come fidanzati, non ci siamo mai baciati, e la cosa di cui mi pento è che l'ho lasciata perché i miei genitori volevano, che frequentassi Molly e non lei.

Questo non le ho mai detto e mi pento, perché lei ha sempre pensato che fosse sbagliata, e che Molly era migliore di lei, pensa che sia per questo che l'ho lasciata.

Mi preparo e raggiungo il locale.
Entro e un aria accogliente mi abbraccia, saluto Gino, il proprietario, e mi accomodo a un tavolino.

Il locale è un piccolo bar, tipico Texano, come il suo proprietario, infatti Gino ha voluto trasmettere la sua terra in questo piccolo locale.
Ci sono delle balle di fieno, poste come delle sedie e dei ferri di cavallo appesi alle pareti, rigorosamente di legno, come i tavoli.

Mentre aspetto Anita leggo il giornale di football, che mi ha portato precedentemente Gino.
Mi imbatto nell'articolo che hanno fatto sulla mia scuola, dove hanno messo una foto della squadra, con il loro capitano al centro, che poi sarei io; il mio nome scritto in grassetto, cattura la mia attenzione.

" Il capitano Chang, di origini filippine, ha segnato il punto, per la partita più importante dell'anno; aiutato dal suo compagno Evans a concludere la partita 2 a 0, e così vincere."

È vero, io e Richard abbiamo segnato gli unici due punti e abbiamo vinto contro la squadra rivale.
Continuo a leggere, ma una mano mi abbassa il giornale.

Alzo lo sguardo e vedo Anita sedersi su una sedia, sembra essere agitata.

- Ciao.-

Mormora, io rispondo al saluto con un altro "ciao".

- Come va?-

Le chiedo poi.

- Senti, voglio togliermi questo peso.-

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