capitolo 32

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JESS POV


Come mi sento?

Me l'hanno chiesto tutti i dottori. Una ragazza di diciassette anni che tra soli 29 giorni morirà.

Poi come si fa ad essere così precisi. Magari muoio prima o magari dopo.


È uno strazio. Mi sento vuota.

Le lacrime, che non smettono di scendere, mi stanno portando via tutta l'anima.


Ieri l'ho detto a Brandon, quando mi è venuto a trovare. Ero in lacrime e non riuscivo ad emettere nessun suono; così chiesi a Barb, se avesse potuto comunicarglielo. Brandon per circa un minuto è rimasto paralizzato, come se fosse in uno stato di trance. Poi mi ha abbracciata e da quel momento, non mi ha lasciata neanche per un minuto.

È sempre stato al mio fianco. Mi ha asciugato le lacrime.

Come sarà perdere il primo amore?


Non lo so, ho visto però, quanto ha sofferto Anita. Non voglio che succeda anche a Brandon.

-          Come ti senti, Brandon?-

L'unica frase che sono riuscita a dire dopo quello shock.

-          Non importa come mi sento io. L'importante è come stai tu?-

-          Male. Molto male. Come tutte quelle persone che sanno che staranno per morire.-


Non mi va di mentire. Non mi va, per niente.

-          Voglio vivere questi ultimi 29, cazzo di giorni, in totale felicità. Voglio fare tutto quello che non ho mai fatto e che non potrò fare.-

Voglio vivere questi ultimi attimi. Perciò mi asciugo le lacrime e vado a cercare Barb.

-          Preparati, mettiti qualcosa di pesante, perché oggi ho intenzione di volare.-


Avviso Brandon. Che senza esitare incomincia a prepararsi.

Esco dalla mia camera e raggiungo Barb.

-          Barb, ho una richiesta, se per te va bene.-

Le spiego la mia idea e subito acconsente.

Sa che sono gli ultimi giorni della mia vita, e vuole che io li viva la meglio.

Diamo inizio alle danze. Le mie ultime danze.


-          Andiamo a divertirci.-

Afferro Brandon per la mano e prendiamo l'ascensore fino ad arrivare sul tetto.

-          Ecco il nostro mezzo per volare. Non lo trovi fantastico?-

Davanti a noi c'è un elicottero. E il pilota sta scendendo, per aiutarci a salire. È un signorotto, con i capelli brizzolati e un sorriso che ti da molta felicità.


Saliamo facendo attenzione a dove mettiamo i piedi e ci sediamo sui sedili posteriori.

Il co-pilota ci porge delle cuffie, per attutire il rumore.

-          Siete pronti ragazzi?-

Ci chiede il pilota.

-          Oh signore, fa che riusciremo ad atterrare sani e salvi.-

Sento dire da Brandon. Io gli tiro una spallata amichevole.

-          Si signore.-

E dopo qualche secondo il rumore delle eliche, ci stordisce. Sto ritrovando pian piano il mio buon umore.

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