epilogo

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Richard pov

10 anni dopo.
Osservo Anita indaffarata in cucina, l'atmosfera in casa nostra è sempre molto calda e accogliente, c'è un ampio openspace e amo quando in inverno, il caminetto è sempre acceso e il tepore del fuoco, ci scalda.

Amo stare con lei. Amo fare l'amore con lei. Amo tutto di lei. Amo il piccolo fagotto, che porta in grembo. Si, abbiamo scoperto della sua gravidanza sette mesi fa, tra pochi giorni entreremo nell'ottavo mese. Lei è molto più suscettibile e alterna i momenti, prima si strafoga di cibo, dopo vomita.

È un parto starle dietro. Letteralmente.
Amo ,inoltre, lavorare con lei; si è laureata lo scorso anno in medicina, come me. Lavoriamo all'ospedale di LA, quello dove lei ha passato l'intera vita. Barb è la nostra capo-reparto, so quanto Anita ci tiene a stare con lei, quindi anche se non mi sta simpatica, lo accetto.

- Amore vieni a sederti.-
La richiamo, lei si avvicina al divano, dove sono seduto, e si sdraia, con la testa sulle mie gambe.
- Mi fa male la pancia.-
Piagnucola. Le accarezzo delicatamente i capelli, mentre il calore del fuoco ci abbraccia.
- Il piccolo sta scalciando?-

Non sappiamo ancora se è maschio o femmina, abbiamo deciso di scoprirlo al parto.
Ricordo ancora il giorno, in cui abbiamo scoperto la gravidanza, eravamo andati a fare una visita di controllo dal ginecologo e ci ha comunicato la bella notizia.
Sono svenuto, ricordo anche questo.
Annuisce dolorante. Porto il viso, sulla sua pancia e incomincio a baciare la sua pelle calda.
- Papà e mamma ti aspettano.-
Sussurro. Riporto lo sguardo sul suo viso dolorante.
- Sei sexy da morire.-
Le dico, lei mi sorride solo come lei sa fare.
- Sembro una balena.-
- La mia bellissima.-

Le strappo un altro sorriso. Quello che amo più di lei è il sorriso, per tanti anni della sua vita, non c'è stato. Il mio compito è stato anche riportaglielo.
- Ti amo Rich.-
- Anche io ti amo, bambina.-
E finiamo per fare l'amore, davanti il caminetto. Ho sempre paura di farle del male, sia a lei che alla piccola creatura.

Quasi un giorno di travaglio.
Le ore più lunghe, e travolgenti della mia vita.
Ha sofferto tanto il dolore, in sala parto. Le tenevo la mano, che lei puntualmente stringeva forte, quasi stritolava.

Ma quando ho sentito quel pianto, il mio cuore, si è fatto più grosso, per ospitarne una parte di quel bambino.
Non sarò quell'uomo che dona più amore al figlio, invece che alla compagna. Non amerò mai di meno Anita. Potrò amarla, solo di più.

È una bellissima femminuccia.
- Avete già scelto il nome?-
Un solo sguardo con Anita, e capisco tutto. Non avevamo parlato molto del nome. Mi aveva detto semplicemente, che appena l'avremmo vista, il primo nome che ci sarebbe venuto in mente sarebbe stato il suo.

- Mi piacerebbe chiamarla Jessie, se per te va bene?-
Mi dice Anita. I miei occhi, si fanno sempre più lucidi.
- È perfetto.-

Siamo tornati a casa dopo cinque giorni, con tra le braccia Jessie Elide. Abbiamo deciso di aggiungere anche il nome della nonna di Anita, che per lei è stata fondamentale.

Casa nostra sembra il ritrovo degli amici del passato, Molly e Carlos con loro figlio Brad.
Logan con un calciatore, la storia on Fred è durata per qualche anno, poi lui ha deciso di intraprendere la carriera da sportivo ed è andato in Italia.
Will con una certa Dasy, da quello che mi ha raccontato An era una sua ex.
C'è persino Brandon con sua moglie Angelina e i suoi due figli Malia e Jeremay, ricordo che Jess avrebbe voluto, che i suoi futuri figli si chiamassero così. Brandon lo ha fatto per lei, infondo l'ama ancora.

Tutti guardano il nostro fagotto, questo nutre in me un po' di fastidio. Molly fa delle facce strane a Jessie, che sembra gradirle molto.
- Voglio farti un regalo.-
Mi comunica Anita, seduta di fianco a me.
- Me ne hai già fatti tanti.-
- Si, beh voglio fartene un altro.-

Mi sorride, amo il suo sorriso, mi trasmette gioia.
- Okay, di cosa si tratta?-
- È un regalo, mica devo dirti di cosa si tratta.-
Ridacchia, afferra le chiavi della macchina e da un bacio a Jessie Elide.
- Vuoi veramente lasciare tua figlia, nelle mani di quei pazzi?-
- Oh, dai li conosciamo da tutta la vita. E poi sarà solo per poco.-

Guida tra le strade trafficate di LA, il nostro matrimonio sarà tra pochi mesi, due per l'esattezza.
Ci fermiamo appresso , un negozietto di tatuaggi.
- Cosa vuoi fare?-
- Mi sembra ovvio, ci tatueremo!-

Entra euforica nel negozio, ho sempre amato i tatuaggi, infatti ne ho alcuni qua e la.
- Che cosa volete tatuarvi?-
- In realtà non ci ho pensato.-
Mi sussurra Anita, le sorrido,  io invece ci ho pensato.
Mi sottopongo prima io al dolore di quel aghetto. Non ci ha impiegato molto, anche se ha fatto male.
Guardo allo specchio quel fiore, il frangipane, il fiore preferito di Anita, tatuato proprio all'altezza del cuore, con una piccola scritta "contrasto".
- È meraviglioso.-
Dice Anita, con le lacrime che minacciano di scendere.
- Ma cosa significa "contrasto".-
- I nostri caratteri, sono in contrasto, ma si sono uniti e incastrati tra loro come un pezzo di puzzle.-

Anita semplicemente mi bacia, un bacio lento e dolce come piace a me.
- Voglio farlo anche io.-
Le tengo la mano per tutta la durata del tatuaggio. E ora eccoci qui, con dell'inchiostro impresso sulla nostra pelle.

Questo tatuaggio racchiude la nostra storia. E amo ogni mattina portarle il suo fiore preferito.
Ogni mattina mi alzo mezz'ora prima per andarle a comprare il suo fiore preferito, la strada del piccolo negozio di fiori di sua nonna, me la ricordo benissimo, entro nel negozietto e Lorelay, mi aspetta con il solito fiore.
Anita quando ha scoperto, che il negozio ha riaperto, con sua mamma che lo gestiva ha rincominciato ad amarlo sempre di più, e io ho incominciato ad andare a comprare il suo fiore preferito.

È il giorno del matrimonio, ma è come se fossi sposato con lei da tutta la vita. Un anello al dito, non cambierà il nostro rapporto, anche perché noi eravamo già uniti fino alla morte, ben prima di sposarci.
Entra dalla navata, con un vestito bianco, di raso che le sta benissimo, vederla arrivare al fianco di sua mamma da una parte e di Barb dall'altra.

Una lacrima riga la mia guancia, vederla arrivare conferma ancora di più che quella ragazza è mia.
Ha un bouque fatto tutto con i fiori di frangipane e anche la nostra piccola Jessie ha un piccolo bouque.

Amo mia moglie, e amo dire la parola "moglie".
Amo tutto di lei.
Amo mia figlia, amo il suo sorriso stampato in faccia.
E mi sono promesso una cosa, che lei non passerà mai tutte le sofferenze che abbiamo passato noi.

- Dottore e dottoressa Evans, tra mezz'ora dovete operare.-
Barb, ci ha comunicato, il nostro prossimo paziente.
- Abbiamo ventinove minuti.-

Mi dice, mentre mi sfila il camice, in poco tempo nessuno ha più i vestiti. La faccio sdraiare sulla mia scrivania, e entro dentro di lei, in un colpo secco, che fa traballare il tavolo in legno.
Dentro fuori, un loop continuo in cui rimarrei volentieri, se quella biondina, non mi dicesse di sbrigarmi.
- Dai dobbiamo andare.-
Ma non mi sembra molto dispiaciuta, di rimanere qui con me.
- Il...il paziente ci aspetta.-
- Non ha la concezione del tempo, stai tranquilla.-
Le dico, mentre la bacio.
- Ma gli altri?-
- Shh piccola. -
Continuo a baciarla, ancora  e ancora.
- Okay, andiamo a salvare il prossimo paziente.-
- Ti amo Richard.-
- Ti amo anche io piccola.-

Amo la nostra vita insieme.
Amo la nostra bambina, dai riccioli d'oro.
E amo baciarti il nostro tatuaggio impresso nella pelle.
Amo la nostra storia.
Amo questo ospedale, perché qui, è iniziata la storia di Anita e Richard.
La nostra storia


ringraziamenti
Se due anni fa mi avessero detto, che avrei scritto un libro, non ci avrei creduto. E ora eccoci qui. "Contrasto" per me é un capitolo importante della mia vita. É frutto soprattutto di film mentali. Questa storia, farà per sempre parte di me.
Ma volevo ringraziare soprattutto voi lettrici, solo grazie al vostro aiuto sono riuscita ad aiutare le persone.
Grazie 💗
Ginevra.

p.s. Il prossimo capitolo di "Fammi Tua" lo pubblicherò domani.

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