A un paio di giorni che sono tornata a scuola, giustamente io e Giuseppe abbiamo dovuto aumentare la distanza a scuola.
Visto che oggi è sabato e non c'è scuola mi sono alzata alle 10, sento squillare il telefono, è Giuseppe, apro la chiamata,
Io: Dimmi
G: Sono qua sotto, aprimiChiudo la chiamata, gli apro, sale, ormai sa bene la strada di camera mia, infatti in due secondi me lo ritrovo incollato alla mia faccia che mi bacia, ricambio, ogni volta che mi bacia ho una voglia matta di fare l'amore con lui, mi stacco da lui, chiudo la porta a chiave per si o no, "Ora facciamo un gioco che mi piacerebbe fare da un po'" dico, lo riprendo a baciare trascinandolo nel letto, si infila tra le mie gambe, sento la sua erezione bella dura contro la mia intimità, in pochissimi minuti ci ritroviamo nudi, prima di entrare in me, prende un preservativo e se lo mette, mi guarda negli occhi aspettando un mio consenso, gliel'ho do, piano piano entra in me, fa male, chiudo gli occhi, mi accarezza una guancia, mi bacia, cerca di farmi stare tranquilla, ci riesce, inizia a spingere più veloce arrivando al punto che il dolore scompare e arriva il piacere, lo bacio, spingendo il mio bacino di più verso il suo per andare più forte, si attacca al mio collo, lo succhia, poi passa ai miei capezzoli.
*Giuseppe
Sto impazzendo, sto godendo come un pazzo, infatti non sto molto a venire, ma non mi basta, la voglio ancora di più, esco da lei mi metto seduto trascinandola su di me, la penetro un'altra volta, si morde le labbra, ora la sento tutta, si inizia a muovere, nonostante fosse la sua prima volta si muove bene, in poco tempo la sento venire e vengo un'altra volta, io in un rapporto sessuale non sono mai venuto due volte, ci sdraiamo, mi tolgo il preservativo, le do un bacio sulla guancia, gli accarezzo il fianco, "E' stato bellissimo" dico, "Io ancora ti voglio" dice, "Anch'io ti vorrei, ma evitiamo" dico, "Dai" dice, "Poi ti fanno male ancora di più le gambe" dico, mette il viso nel mio incavo del collo, "Finalmente sono tua ufficialmente" dice, sorrido, certe volte è così ingenua, io potrei stare per sempre con lei da quando ne sono perso, ma lei è ancora una ragazzina, un giorno c'è capace si stancherà di me e della nostra differenza d'età, l'abbraccio forte a me, sperando che quel giorno arrivi il più tardi possibile e no quando siamo felici.Mi sveglio sentendo bussare, cerco di ragionare, capisco, salto dal letto, sono ancora a casa di Miriam, siamo ancora entrambi nudi, la sveglio, "C'è tuo fratello in casa" dico piano, lei salta, ci rivestiamo velocemente, guardo il letto c'è una piccola macchia di sangue, la copro con le coperte, lei apre la porta.
*Filippo
Apre la porta e noto che non è sola, "Ci sei pure tu?" chiedo a Giuseppe entrando in stanza, "Si" dice cercando qualcosa, guardo per terra è noto un preservativo, "I reperti storici si nascondono bene" dico guardandolo dritto in faccia ed esco prima che faccio la strage, ha fatto sesso con mia sorella a casa mia, ancora mi fa strano che uno di trentacinque anni abbia una relazione con una di diciassette anni, devo pensare pure che fanno pure sesso.*Miriam
Filippo esce, Giuseppe diventa rosso dalla vergogna, si appoggia alla scrivania, vado da lui, lo abbraccio, "Che vergogna" dice, io rido, trascinando anche lui.
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Un passo dal cielo
RomanceUn rapporto che va oltre di una semplice rapporto tra un professore e una sua alunna, che questo rapporto si spingerà oltre le mura scolastiche.