Da un paio di giorni che sono buttata a casa di Giuseppe per non lasciarlo solo in questo brutto momento, giustamente della gravidanza non gli ho detto ancora nulla, sto aspettando il momento opportuno per dirglielo.
Mi sveglio, guardo la sveglia sono le 08:10, guardo a Giuseppe che ha la testa appoggiata sul mio petto, noto che è sveglio, gli bacio la testa, la alza, ha gli occhi spenti, anche se stiamo 24 ore su 24 non parliamo tanto, preferisco dargli sicurezza con gli i gesti che con le parole, gli bacio la fronte, secondo me questo gesto è molto sincero, sentiamo il suo telefono suonare, sospira, quando sente il telefono suonare non gli piace, si alza dal letto e risponde, mi metto alzata sui gomiti e seguo ogni suo singolo movimento, dopo un po' chiude la chiamata, mi guarda, "Forse l'hanno trovata..." dice, "Come forse? Ma poi dove?" chiedo, "Hanno trovato un corpo di una bambina nelle campagne della zona industriale nord" dice, "Andiamo" dico alzandomi dal letto e mi inizio a sistemare, "Tu vai a casa, ci vado solo" dice sistemandosi pure lui, "Scordatelo, vengo con te" dico, "Miriam" dice guardandomi duro, "Mi puoi cazziare fino quando vuoi, ma vengo con te" dico, "Va bene..." dice, appena siamo pronti andiamo sul posto.
Appena arriviamo troviamo Marina, la mamma di Paola, "Marina l'hai vista?" chiede Giuseppe, "No, ho preferito aspettare te" dice Marina.
*Giuseppe
"Aspettami qui" gli dico a Miriam baciandoli la fronte, non controbatte perché sa che è una situazione delicata, mi avvicino ai carabinieri insieme a Marina, "Non potete passare" dice il carabiniere, "Ci avete chiamato per constatare se fosse nostra figlia o meno" dico, Marina mi stringe la mano, la paura è immensa, ci fanno passare, un velo bianco copre il corpo, "Siete pronti?" chiedono, annuiamo, scoprono il viso, è lei, Marina mi abbraccia piangendo, "È vostra figlia?" chiedono, "Si" dico cercando di non crollare d'avanti a Marina, "Andate dal maresciallo, vi dirà quando vi potremo dare il corpo della bambina" ci dicono uno del PM, ci spostiamo, "Vai da Miriam, gli parlo io" dico, "Voglio senitre anch'io e pur sempre mia figlia" dice Marina.Dopo che ci spiegano che devono passare almeno 24 ore al massimo 48 ore per fargli l'autopsia per capire cos'è successo, visto le condizioni di Marina decido di accompagnarla a casa dei suoi almeno non è sola, invece con Miriam decidiamo di metterci in una zona ben nascosta da tutti, appena spengo il motore, mi abbraccia forte, crollo come non ci fosse un domani, lo so che la dovrei lasciare fuori da queste cose, ma è l'unica che mi capisce.
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Un passo dal cielo
RomanceUn rapporto che va oltre di una semplice rapporto tra un professore e una sua alunna, che questo rapporto si spingerà oltre le mura scolastiche.