Sono passati alcuni giorni, Giuseppe mi sta facendo svagare in qualsiasi modo cercando di farmi sorridere, ma non ce la faccio, poi soprattutto che deve parlare con i miei mi sento male.
Mi sveglio, mi sento leggermente debole e mi fanno male le ossa, sento bussare insistentemente e sento mio zio che grida "Ci sono i tuoi sotto", sveglio a Giuseppe, lui salta, "Che c'è? Ti senti male?" chiede, "Quasi" dico, "Perché?" chiede, "Ci sono i miei sotto" dico, "Bene" dice, "Peppe non gli dire niente" dico, "Ti ricordo che lo sanno che sono un tuo insegnante, se le fanno due domande" dice, "Neanche se ti compro" dico leggermente maliziosa, "No" dice alzandosi, io lo seguo e ci iniziamo a sistemare.
Dopo mezz'ora scendiamo di sotto, incontro mia cugina che mi dice di andare nel giardino, vado e trovo i miei insieme a Filippo, "Miriam ci spieghi perchè il tuo insegnante è a casa nostra" dice mio padre.
*Giuseppe
"Non ve l'ha detto?" chiede Miriam, "Stava aspettando a te" dice la madre, Miriam si viene a sedere accanto a me, ci guardiamo negli occhi mi da la conferma di dire tutto, "Signor Rampal, ho una relazione con sua figlia" dico diretto, "Relazione in quale senso? Professionale?" chiede il padre, Miriam mi stringe la mano, "Relazione amorosa, stiamo insieme da più di nove mesi" dico, "Quanti anni ha lei?" mi chiede, "Il mese prossimo ne faccio 36" dico, "Lei 36, mia figlia 18 anni, più che coppia di amanti sembrate padre/figlia o semplicemente se la porta a letto per i voti" dice il padre, questo fa male, "Signor Rampal io amo veramente sua figlia, non mi interessa se sono molto più vecchio di Miriam o se sono il suo insegnante, ma vorrei avere la sua benedizione" dico, "Se non approvasi questa relazione?" chiede il padre, "Papà ti prego" dice Miriam, "So benissimo la sensazione di paura di perdere la propria figlia, io l'ho provato e le garantisco che quello che è successo a mia figlia non accada a sua figlia Miriam" dico, "Se non è riuscito a proteggere sua figlia, come vuole proteggere la mia?" chiede il padre, mi alzo andando verso il cancello di uscire di questa villa, sento Miriam che mi segue, "Miriam voglio stare solo" dico, "Non lo ascoltare" dice, "Ha ragione, ha perfettamente ragione" dico, "Peppe te ne prego" dice, "È colpa mia se Paola è morta" dico, "Non è vero" dice, "Io devo sbollire un po', mi sto facendo un giro in paese, non so a che ora torno" dico baciandole la fronte, "Stai attento" dice, me ne vado.*Miriam
Ritorno in giardino, "Miriam ora dobbiamo parlare solo noi due" dice mio padre, "Che mi devi dire? Che sono stata una cogliona a stare con lui?" chiedo, "Ti ha preso con la forza?" chiede, "In che senso?" chiedo, "Nei rapporti sessuali" dice, "Papà mai, mi ha sempre aspettato in ogni singola cosa, anche in quello" dico, "Ti rende felice?" chiede, "Si, molto" dico, "Appena ritorna gli chiedo scusa, ho esagerato, ma non sono contento della vostra relazione" dice, faccio un sorriso e vado in camera mia, mi butto nel letto chiudo gli occhi e il tempo passa lentamente.*Filippo
Si fa pomeriggio, in tutto questo tempo a Miriam non lo sentita per niente, vado in camera sua, busso, ma non ricevo nessuna risposta, apro la porta, vedo che dorme, le accarezzo la guancia, sento che è caldissima, avrà la febbre, "Miriam" dico chiamandola, apre leggermente gli occhi, "Sono stanca Filippo" dice, "Che hai?" chiedo, "Debolezza e male alle ossa" dice, "Avrai sicuramente la febbre" dico andando a prendere il termometro e le medicine, controllo la temperatura, 39°C, non vorrei che abbia preso il virus che sta girando qui, vado da mia madre, "Mamma c'è lo zio in casa?" chiedo visto che lui è medico, "Credo di si, perchè?" chiede, "È per Miriam, non si sente bene" dico, "Io vado da lei, tu cerca lo zio" dice, "Va bene" dico.Dopo averlo trovato lo porto in camera di Miriam, la controlla da solo, dopo cinque minuti esce, "Anna devo parlare solo con Filippo, Miriam non ha nulla di grave" dice zio, "Meno male" dice mia madre andando via, "Ha avuto un aborto spontaneo?" chiede mio zio, lo guardo, come cavolo ha fatto? "Chi tace acconsente" dice, "I nostri genitori non lo devono sapere" dico, "Giuseppe l'ho sapeva?" chiede, "Si, ma che c'entra ora?" chiedo, "È il corpo che reagisce così, si deve far visitare da un ginecologo per vedere che l'utero sia tutt'apposto" dice, "Caso mai ci vai tu con lei?" chiedo, "Si" dice, "Zio mi raccomando con mamma e papà, non lo devono sapere" dico, "Non ti preoccupare" dice, io vado in camera mia, devo pensare con tranquillità, appena torna Giuseppe gli devo parlare.
Si fanno le 21, Miriam l'hanno fatta restare all'ospedale per tenerla sotto controllo, scendo nel giardino, vedo Giuseppe seduto nelle scale che fuma, mi siedo accanto a lui, "Posso?" chiedo per la sigaretta, mi porge il pacchetto con l'accendino, "Come sta tua sorella?" chiede, "È sotto controllo medico" dico, "È per l'aborto? Vero?" chiede, "Si" dico, sospira, "Forse ha ragione tuo padre, se non sono riuscito a proteggere mia figlia, come posso proteggere pure lei" dice, "Giuseppe non lo potevi sapere che stando la dentro succedesse questo, ma non per questo devi abbandonare la politica" dico, "Ho chiesto al sindaco di ritirarmi, me l'ha concesso" dice, "Perché? La politica era il tuo sogno" dico, "Se era di mettere in rischio la vita di mia figlia e di tua sorella, non era un sogno, non solo era la mia distruzione, ma anche la vostra se succedeva qualcosa a Miriam, e questo non me lo sarei mai perdonato" dice, "Con lei che vorresti fare?" chiedo, "Filippo io l'amo, ma le sto facendo male, l'ho infilata in una situazione troppo grande per una ragazzina come lei" dice, "Giuseppe la vuoi lasciare?" chiedo, "Sono stato un giorno intero fuori per ragionare su questo, ma poi penso al figlio che ha perso e so che anche se passeranno anni saremmo legati per questo figlio mai nato" dice, "Te la stai crescendo con tutto l'amore che gli puoi donare, con tutto che stai affrontando un lutto bello pesante, se la lasci, ti piacerebbe vederla con qualcun altro che non sia tu?" chiedo, "Mi piacerebbe vederla con qualcun altro, che sia felice con lui, che vederla star male per me" dice, "Giuseppe pensaci bene a quello che fai" dico buttando la sigaretta e rientro.
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Un passo dal cielo
RomanceUn rapporto che va oltre di una semplice rapporto tra un professore e una sua alunna, che questo rapporto si spingerà oltre le mura scolastiche.