Chapter Eight ;

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L'oceano aveva da sempre spaventato Natalija. Una vasta distesa di acqua della quale non si conoscevano le profondità. Da bambina era andata con i suoi genitori e suo fratello su una barca. Da essa si potevano ammirare le acque cristalline del mare. Ogni tanto le capitava di vedere qualche essere marino.

Quando Aleksandar la invitò a tuffarsi con lui, Natalija rifiutò categoricamente. A poco erano servite le suppliche di suo fratello. Temeva di essere risucchiata da un'onda e di non riuscire più a tornare a galla.

La sua storia con Dušan poteva essere paragonata ad un oceano. Le trasmetteva calma, sicurezza e la faceva stare bene. Allo stesso tempo, però, le toglieva tutta l'aria che aveva nei polmoni e Natalija sentiva di soffocare. Come se avesse i polmoni pieni d'acqua.

L'attaccante della Juventus la stava inseguendo mentre cercava di avere un dialogo pacifico con lei ma ogni passo che faceva, sembrava che la allontanasse di più.

Natalija tremava e si pentì di aver lasciato la sua giacca all'interno del pub. Le sue iridi brillavano al chiaro di luna mentre una lacrima solitaria scendeva dalla sua guancia destra.

La scena del suo ragazzo con la cameriera sembrava non voler scomparire dalla sua testa. Lei rideva mentre lui sembrava preso dalla conversazione. Lo aveva odiato in quel momento. Si sentiva tradita anche se concretamente non aveva fatto nulla.

«La finisci di scappare?» Dušan era stanco. Erano le tre passate e sotto ai suoi occhi stavano iniziando a formarsi delle occhiaie.
«Non voglio parlarti» Il tono di voce della ragazza era fermo nonostante stesse per piangere.

«Non stavamo facendo niente di che» cercò di giusticarsi. Il cuore gli batteva forte. Era come un tamburo.
Natalija guardò in alto per trattenere le lacrime.
«Se reagisco in questo modo, è perché ho paura che tu possa innamorarti di qualcuno migliore di me»

-

Quando Natalija vide le sue amiche, fece un sorriso che le andava da una guancia all'altra.
Alice aveva un vestito verde e i capelli raccolti in uno chignon, Thessa indossava un completo elegante nero e i suoi capelli erano sciolti e Benedetta aveva optato per un vestito bianco e anche lei aveva i capelli sciolti.

«La prossima volta che hai in mente di organizzare un'uscita, ti prego di avvertirci con largo anticipo. Così non chiamo la tata poche ore prima di uscire» disse Alice.
«Mi scusi»

***

Era da quando aveva messo piede nel pub che Dušan si sentiva osservato. Si guardava intorno cercando di riconoscere un viso familiare. Ma non trovò nessuno.

Aleksandar stava raccontando un po' di sé a Paulo, Álvaro, Manuel e Federico. Sembravano essere andati subito in sintonia.

Quando Dušan si alzò per andare in bagno, quasi finì con lo scontrarsi contro una ragazza.
«Scusami, ero distratto» disse.
«Dušan?» Il serbo riconobbe in quella ragazza la cameriera di quella mattina, Celia.

«Oh, ma sei tu! Come va?» Le chiese.
«Bene, grazie. A mio nipote è piaciuto molto il video. Ti ringrazio ancora»

Il numero 7 della Juventus sorrise timidamente. «È stato un piacere. È sempre bello far felice i tifosi»

«Dovevi vedere la sua faccia appena lo ha visto! Mi ricordò la me di qualche anno fa, quando ricevetti il video saluto da Andrea Belotti»

Dušan la guardò con sospetto.
«Tifi Torino?» Celia annuì.
«Allora la nostra conversazione finisce qui» disse il serbo ironicamente.

Pacific Ocean ; Dušan Vlahović Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora