Chapter Seventeen ;

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Pau Torres si era rivelato più simpatico del previsto. Aveva uno spiccato senso dell'umorismo, cosa che Natalija apprezzò molto. Non era spavaldo e sicuro di se come faceva percepire agli altri.

«Quindi frequenti l'università?» Le chiese davanti ad una tazza di caffè e a un cornetto appena sfornato. «Esattamente. Studio alla facoltà di scienze della comunicazione» rispose Natalija mentre addentava il suo cornetto alla crema. «Dev'essere tosta» «Abbastanza, ma devo dire che me la cavo»

Pau sorseggiò il suo caffè. «Sei mai stata in Spagna?» Natalija sussultò. Voleva dirgli che si, era stata in Spagna, ma con il suo ex. «Si, da poco. Sono stata a Tenerife. È stupenda» disse senza fare nessun riferimento a Dušan.

«Qualche volta devi venire a Villarreal. Magari a vedere il sottoscritto giocare» La ragazza arrossì. Pau ci stava palesemente provando e ne era davvero lusingata ma non poteva far finta che la storia con il suo primo amore non fosse terminata qualche giorno prima.
«Ci penserò» si limitò a dire.

Parlarono del più e del meno. Parlarono di come sfruttavano il tempo libero e delle loro passioni. Pau le espresse anche il suo desiderio di vincere la Champions League. Beh, era il sogno di tutti i calciatori. Anche Dušan sognava di vincerla. Natalija scosse la testa per eliminare ogni pensiero che gli riguardasse.

Quando Pau diede un'occhiata al suo orologio da polso, sbiancò. «È tardi. Devo raggiungere i miei compagni, altrimenti partono senza di me» «Il che non sarebbe male» disse Natalija. Il difensore spagnolo sorrise. «Vuol dire che sei stata bene in mia compagnia?» La ragazza fece spallucce. «Potrebbe essere» Pau scosse la testa divertito. Si avvicinò al suo viso mentre si mordeva il labbro inferiore. «Non ti bacio perché non lo faccio mai ai primi appuntamenti» le sussurrò. «Quindi questo è un appuntamento?» Gli chiese con tono provocatorio. «Potrebbe essere» rispose il difensore utilizzando la stessa risposta che aveva dato la ragazza poco prima.

Natalija non voleva che se ne andasse. Stava bene con lui. Le aveva fatto dimenticare il malessere che aveva dentro in quei giorni.
Era possibile tornare ad interessarsi a qualcuno dopo Dušan?

Il difensore della squadra spagnola e l'attaccante bianconero erano diversi tra loro sia fisicamente che mentalmente. Si notava che Pau era di qualche anno più grande di Dušan. Lo si capiva da alcuni suoi discorsi che fosse un po' più maturo. E Natalija iniziò a chiedersi se non fosse proprio quello ciò di cui aveva veramente bisogno.

Voleva un uomo maturo al suo fianco e di certo non un ragazzino. Sperava solo di non illudersi proprio come aveva fatto con Dušan.

Quella volta ci sarebbe andata con i piedi di piombo. Era rimasta troppo ferita dai comportamenti del numero 7 della Juventus e non avrebbe permesso a Pau Torres di ferirla ulteriormente.

***

«È ufficiale? State insieme?» Chiese Álvaro al suo compagno di squadra. Aveva visto Dušan entrare alla Continassa insieme a Celia e voleva saperne di più. Non poteva credere che il suo amico avesse dimenticato Natalija in così poco tempo.

«Ci stiamo frequentando, ma non stiamo ancora ufficialmente insieme» rispose il serbo.
«Natalija lo sa?» Gli chiese Paulo. «Ti ha raccontato tutto, vero?» L'argentino annuì.
«L'ho fatto anche io in passato, è vero, ma Natalija è distrutta. Sei sicuro di voler mandare tutto all'aria?» Álvaro guardò Dušan aspettando una sua risposta alla domanda di Paulo.

Stava facendo le scelte giuste?

«Non so più niente. Non so più cosa vale veramente la pena. Ma con Celia sto bene, sono sicuro che Natalija troverà qualcuno che la ami veramente»
«Stai dicendo che per tutto questo tempo le hai mentito sui tuoi sentimenti?» Álvaro corrugò la fronte.

«Non sto dicendo questo!»
«Senti, Dušan. È arrivato il momento di mettere in ordine tutto il caos che hai in testa. Devi capire chi e cosa vuoi veramente»

Detto ciò, Massimiliano Allegri richiamò i suoi calciatori. Gli allenamenti stavano per incominciare.

***

Natalija aveva appena terminato le lezioni all'università e si stava dirigendo verso la farmacia più vicina.
Un senso di ansia stava iniziando ad invadere tutto il suo corpo. Fece un sospiro profondo.

«Buongiorno» salutò timidamente la farmacista. «Buongiorno, signorina! Come posso aiutarla?» Le chiese la donna con un sorriso sul volto.

Natalija non sapeva come dirlo.
«Potrebbe darmi un test di gravidanza?»

Non osava immaginare cosa sarebbe successo se avesse visto le due lineette comparire sul test. Si sentiva il cuore in gola.

«Ho preso il test» disse con un pizzico di ansia nella voce. «Sei in ansia?» Le chiese Alice. «Si, e non poco» rispose Natalija iniziando a mordicchiare le unghie delle mani. «Vieni, andiamo in bagno»

Natalija doveva aspettarsi che prima o poi si sarebbe ritrovata in quella situazione. Alice la guardava con il fiato sospeso mentre il test di gravidanza era posizionato sul bordo della vasca da bagno.

«Ci tocca aspettare qualche minuto, vero?» Alice annuì. Natalija era consapevole che sarebbero stati i minuti più lunghi della sua vita. La sua amica sembrava piuttosto tranquilla. Beata lei, pensò.

«Allora?» Chiese Alice curiosa. La serba aveva il test in mano e dai suoi occhi traspariva un velo di felicità. «Ali...» iniziò con un filo di voce. «Cosa?» La signora Morata non stava più nella pelle.

«È positivo!» Esclamò mostrando le due lineette alla sua amica. Alice fece un enorme sorriso e iniziò a saltellare per tutto il bagno.
«Sono così felice!» Disse Natalija. «Anche io!» Disse Alice abbracciandola. «Speriamo che sia una femmina»

Natalija guardò nuovamente il test di gravidanza. L'immagine di quelle lineette colorate sembrava non volersene andare dalla sua testa. Presto si sarebbe unito a loro un pargolo e non vedeva l'ora di conoscerlo.

«Quando lo dirai al padre?»

Natalija ripensò a quella volta in cui vide Dušan giocare con Leonardo alla PlayStation. Pensava che sarebbe stato perfetto nei panni di padre. E lo pensava ancora nonostante non stessero più insieme. Chissà se con Celia parlava della possibilità di mettere su una famiglia un giorno. Loro non lo avevano mai fatto. Non lo avevano fatto per il semplice motivo che non si sentivano pronti e non ne sentivano la necessità.

Si amavano, ed era quello l'importante. Non avevano bisogno di dimostrare i loro sentimenti con un bambino.

«Quando torna dagli allenamenti»
Chissà come avrebbe reagito. Chissà se avrebbe fatto i salti di gioia proprio come Alice.

Natalija sorrise mentre l'immagine di lei con un bambino in braccio si faceva vivida nella sua mente. Sembrava già di sentirlo piangere, ridere e fare versetti buffi.

Si morse il labbro inferiore. Provò un po' di invidia mentre pensava che magari Dušan volesse una famiglia con Celia e non con lei.

«Ti senti bene?» Le chiese Alice notando come il suo umore sia cambiato. La ragazza annuì.
Sto solo pensando che, forse, non sono abbastanza. Avrebbe voluto dirlo ma non lo fece. Non voleva rovinare quel momento così bello.

Spazio Autore
Primo capitolo di dicembre (un po' corto, ne sono consapevole). Abbiamo un Dušan confuso da una parte e una Natalija con una gravidanza dall'altra. Come andrà a finire? Fatemi sapere cosa ne pensate!
È in lavorazione una storia su Pedri, devo solo valutare se pubblicarla o meno, perciò fatemi sapere se la leggereste.
Vi ringrazio per le tantissime stelline che lasciate ad ogni capitolo e per tutti i vostri bei commenti.
Alla prossima!!
- pcvard <3

Pacific Ocean ; Dušan Vlahović Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora