Chapter Twenty Four ;

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L'immagine di Natalija con l'abito da sposa aveva lasciato senza fiato tutti coloro che erano presenti. Le sue migliori amiche la consideravano una divinità greca, come aveva detto Benedetta. Bojan e Mila Pavlović riuscirono a stento a trattenere le lacrime e Aleksandar non era da meno.

«Dai, smettetela. Altrimenti farete piangere anche me» disse Natalija. «Sei bellissima. Sono sicura che Pau sverrà quando ti vedrà» disse Dajana. Avevano tutti ragione. Era bellissima. Ma la sua immagine riflessa nello specchio le fece venire dei dubbi che non aveva mai avuto prima. Stava facendo la cosa giusta? Era davvero pronta ad un passo così importante? I suoi sentimenti per Pau erano veri?

Capì immediatamente che la causa dei suoi dubbi era un ragazzo serbo, alto un metro e novanta che non sentiva da due giorni. Si era sentita in colpa per non avergli risposto al messaggio. Lo stava facendo soffrire come in passato aveva fatto lui con lei. Sospirò. Sarebbe dovuto essere lui il ragazzo che stava per sposare. Sarebbe dovuto essere lui il ragazzo a cui prometteva di rimanere leale per tutta la vita. Sarebbe dovuto essere lui il ragazzo con cui avrebbe condiviso la sua quotidianità.

Era lui che voleva.

***

«Cosa ci fai qui?» La voce dell'attaccante era tagliente e sorpresa allo stesso tempo. Natalija fece un passo indietro, intimorita. «Volevo parlarti» disse la ragazza, sperando che Dušan fosse disposto ad ascoltarla. «È tardi, Natalija. Potevi dirmi tutto quello che volevi due giorni fa, ma hai preferito fare tutt'altro. Ti chiedo di lasciarmi in pace» le disse Dušan con un sorriso amaro.

«Lo so e mi dispiace. Sono andata a provare l'abito da sposa stamattina, sai? I miei genitori e Aleksandar piangevano come dei bambini mentre Dajana mi diceva che avrei lasciato Pau senza parole. Guardandomi allo specchio, le ho detto che ha ragione. Non mi sono mai sentita così bella in vita mia» sospirò prima di continuare «Forse sto sbagliando tutto, Dušan. Ho solo ventitré anni, non so se voglio sposare Pau. Non so più se il mio sentimento è forte, non so più nulla. Mi sento sotto pressione» disse l'ultima frase singhiozzando.

Dušan la strinse a sé e le accarezzò la schiena.
«Tu ami Pau, Natalija. Lo vedo da come ne parli, da come lo guardi...» Gli si strinse il cuore. Lui era ancora innamorato perso di lei ma vederla in quel modo lo faceva stare male.
«Non capisci? Io voglio te»

L'attaccante sbatté le palpebre più volte per assicurarsi che non si trattasse di un sogno.
«Stai dicendo questo perché sei stressata...»
«No, Dušan! Hai detto che devo avere coraggio e adesso ti sto dimostrando di averlo. Non voglio più sposarmi»

Lo sguardo di Dušan si spostò sulle sue labbra che tremavano leggermente. Natalija si avvicinò fino a far scomparire completamente la distanza che c'era tra loro. A differenza del bacio che si erano già dati, quello era pieno di voglia di ricominciare. Ricominciare da zero. Ricominciare da loro.

Dušan si staccò. Le sue labbra era rossastre, così come quelle di Natalija. «Vogliamo fare una pazzia?»

***

A Pau dava fastidio il fatto di essere considerato come uno stupido, soprattutto dalla persona che presto sarebbe diventata sua moglie.

Natalija pensava che non li avesse letti. Pensava che non sapesse che in realtà Dušan fosse ancora innamorato di lei. Spesso le inviava messaggi in cui si leggeva quanto fosse fortunato ad averla e quanto la amasse. Natalija gli dava corda come se avesse dimenticato di avere un ragazzo che presto avrebbe sposato.

Si diresse alla Continassa a passo spedito. Sapeva che a quell'ora Dušan si stava allenando. Lo aveva scritto a Natalija qualche minuto prima. Dušan aveva appena spento il cellulare. Lui e Natalija sarebbero partiti per Belgrado il giorno dopo, lo stesso giorno del matrimonio. Sarebbero stati nella loro città natale per qualche settimana. Una fuga d'amore, così l'aveva definita Natalija scherzosamente. Massimiliano Allegri probabilmente lo avrebbe lasciato fuori rosa al loro ritorno ma non gli importava.

Stare con Natalija era la cosa che desiderava di più al mondo.

«Dušan» lo chiamò Pau. Il serbo lo guardò confuso. Cosa ci faceva lui lì? «Pau? Ti serve qualcosa?» Il calciatore del Villarreal gli si avvicinò. «Dobbiamo parlare di una faccenda importante» «E quale sarebbe?» «Natalija»

Dušan si immobilizzò. Aveva scoperto tutto?
«Io so che tu la ami. È palese. Ma anche io la amo» L'attaccante bianconero lo interruppe. «Lei non ti ama» affermò incrociando le braccia. Pau fece un sorriso amaro. «Se lei non mi avesse amato, non avrebbe mai accettato di sposarmi»

«Dove vuoi andare a parare, Pau?» Chiese Dušan scocciato. «So che vi scrivete e non voglio che questa cosa continui» Il numero 9 della Juventus scosse la testa. «Lo so che è difficile ma fallo per Natalija. Lei merita di essere felice. Tu sei in grado di renderla felice?»

Dušan ripensò a quando Natalija aveva scoperto del suo tradimento, due anni prima. I suoi occhi così spenti e pieni di sofferenza erano rimasti impressi nella sua mente. Lei gli aveva dato tutto ma lui le aveva tolto tutto. Non era più sicuro di riuscire a renderla felice. Non era più sicuro di riuscire a farla ridere quando era giù di morale. Non era più sicuro di riuscire a darle tutte le cose belle che meritava.

Forse Pau aveva ragione. Non ne era in grado.

Il difensore gli mise la mano sulla spalla come se volesse rassicurarlo. «Stai tranquillo. So che non riuscirà mai ad amarmi come ha amato te e che non riuscirò ad amarla come l'hai amata tu, ma ti prometto che la renderò felice. Lo farò per te» Una lacrima stava scivolando sulla guancia del centravanti della squadra piemontese.

Il suo cuore avrebbe mai preso una pausa da tutte quelle batoste? Si asciugò la lacrima con il dorso della mano. «Non ti prometto di dimenticarla» «Non te l'ho mai chiesto»

Dopo che Pau se ne fu andato, Dušan si sedette sul terreno di gioco e iniziò a singhiozzare. Proprio come quando da bambino cadeva e si sbucciava le ginocchia. Si alzò di scatto e si diresse verso gli spogliatoi. Si sciacquò la faccia con l'acqua fredda con la speranza che scomparisse ogni traccia di sofferenza.

Non hai bisogno di lei.
Non hai bisogno di lei.
Non hai bisogno di lei.
Non hai bisogno di lei.

Prese il cellulare e decise di scriverle un'ultima volta. Un ultimo ti amo. Così, dal nulla. Sarebbe stato il suo ultimo messaggio indirizzato a lei. Alla sua Natalija. Gli faceva ridere il fatto che l'aveva considerata una persona senza coraggio quando l'unico che aveva paura era lui. Era sempre stato lui il problema. Ma da quel giorno non lo sarebbe più stato. Sarebbe scomparso dalla sua vita.

Spazio Autore
-2 alla fine.
Cosa pensate che succederà?
Vi aspetto nei commenti!
Alla prossima
- pcvard <3

Pacific Ocean ; Dušan Vlahović Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora