Chapter Sixteen ;

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consapevolézza s. f. [der. di consapevole]
Il pareggio contro il Villarreal era stata una vera e propria batosta per la squadra bianconera. Dušan era riuscito a segnare dopo appena trenta secondi dal calcio di inizio ma ciò non era bastato per vincere la partita.

Il calciatore serbo era deluso da se stesso e dall'intera squadra. Si erano allenati duramente per arrivare preparati sul campo e il fatto che non fossero riusciti a vincere lo faceva arrabbiare. Aveva visto lo sguardo di Massimiliano Allegri nel post-partita. Sguardo che diceva più di mille parole. Era scocciato e pensieroso. Ma, conoscendolo, si stava già proiettando alla prossima partita in campionato.

Natalija si trovava sugli spalti e quando Dušan la vide, sentì il suo cuore fare una capriola. Non sapeva perché fosse lì, ma non gli importava. I suoi occhi erano tristi e cupi. Voleva parlarle. Non sapeva cosa dirle ma avrebbe inventato qualcosa. Purtroppo fu preceduto dal difensore del Villarreal.

Pau Torres era il ragazzo che tutte le madri avrebbero voluto come partner per le proprie figlie: alto, moro, occhi chiari e faccia d'angelo.
Natalija gli fece un sorriso flebile. Lei era la sua ragazza, la sua persona e sembrava che il difensore volesse portargliela via.

Fece un respiro profondo per non perdere la calma e si diresse negli spogliatoi. «Capisco la delusione per il pareggio, ma ti vedo parecchio arrabbiato» disse Carlo Pinsoglio rivolgendosi all'attaccante. Federico e Álvaro si scambiarono un'occhiata fugace mentre Paulo sembrava abbastanza confuso.

«Tranquillo, Pinso. Sono successe delle cose al di fuori del calcio» si limitò a dire Dušan dirigendosi verso le docce. Sentì i suoi compagni di squadra parlottare tra loro ma non riuscì a capire cosa si stavano dicendo. Quando uscì dalla doccia, si rese conto di essere rimasto da solo. Sistemò le sue cose in un borsone e si apprestò a raggiungere i suoi compagni. Una volta uscito dagli spogliatoi si ritrovò Natalija davanti. Non stava più chiacchierando con Pau Torres ma con Lucia.

«Posso rubartela un attimo?» Chiese a quest'ultima, la quale lanciò uno sguardo a Natalija come per chiederle se voleva parlare con lui. «Va bene, però ti do solo cinque minuti» rispose Natalija mentre la ragazza di Federico Chiesa si allontanava.

«Cosa vuoi?» Gli chiese una volta da soli.
Dušan si morse il labbro inferiore. Non indossava la maglia con dietro il suo nome come aveva fatto durante la partita contro l'Hellas Verona e questo particolare non passò inosservato all'attaccante.

«Cosa voleva Torres?» Chiese a bruciapelo.
Natalija alzò gli occhi al cielo. «Ha detto che mi ha vista prima della partita ma non ha trovato il coraggio di parlarmi» sapeva che ciò avrebbe irritato Dušan ed era proprio questo il suo intento «Ha detto che sono carina. Sei contento adesso?»

«Non riuscirai a farmi innervosire»
«Infatti non voglio farlo. Non capisco nemmeno perché ti stia dando tutte queste spiegazioni. Noi non stiamo più insieme»

Aveva fatto male. Solo allora Dušan ebbe la consapevolezza che il loro rapporto non si era rotto ma deteriorato. Di esso non era rimasto più nulla. Era crollato come un castello di carte. Dei ricordi erano rimaste solo le ceneri.

Era stato stupido a credere che si fosse danneggiato dopo quella partita di Champions League con Natalija e Pau Torres che parlavano tra loro. Si era sfasciato quando aveva deciso di baciare altre labbra. Labbra che gli erano sconosciute e che dovevano rimanere tali.

Forse era stata colpa della rabbia che aveva dentro o della stanchezza di mantenere un segreto così grande ma Dušan disse tutto. Proprio come aveva fatto prima con Federico e poi con Álvaro. Disse l'ultima cosa che Natalija voleva sentirsi dire.

Aveva accettato l'invito di Lucia di andare allo stadio perché sperava che Dušan facesse qualcosa per non perdere tutto quello che avevano costruito in poco più di un mese. Si aspettava che chiedesse scusa e che sarebbe tornato tutto come prima. Ma così non fu.

Pacific Ocean ; Dušan Vlahović Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora