Chapter Eighteen ;

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Avviso
Il capitolo diciannove succede al capitolo ventitré in quanto ci sono stati dei problemi tecnici.

Le labbra soffici di Pau sembravano non volersi staccare da quelle di Natalija. Il difensore cinse i fianchi della ragazza che erano coperti dal tessuto rosso del vestito che indossava. Stavano insieme da due mesi ormai e per quella sera Natalija era riuscita ad organizzare una rimpatriata a Torino con la sua famiglia. Era da tempo che voleva che conoscessero Pau.

Quest'ultimo indossava uno smoking nero con un papillon del medesimo colore. Natalija aveva scherzato dicendo che sembrasse un pinguino. Non era abituata a vederlo vestito elegante.

«Sei bellissima stasera»
«Solo stasera?»
«No, sei bella sempre» Natalija sorrise. Finalmente poteva dire che stava bene. Era da un po' che non pensava più a Dušan. Aveva dimenticato i suoi occhi su di lei, le labbra che baciavano le sue, gli abbracci che le dava per confortarla. Ora c'era Pau. Le aveva fatto tornare il sorriso che aveva perso a causa di Dušan.

«È meglio che andiamo, altrimenti facciamo tardi. Mamma, papà, Aleksandar e Dajana ci aspettano al ristorante»

***

Bojan Pavlović aveva lo sguardo puntato su Pau. Sembrava che lo stesse esaminando attentamente. Il difensore spagnolo fece finta di non notarlo ma in verità era che voleva sprofondare dall'imbarazzo.

Dajana, la fidanzata di Aleksandar, sembrava molto a suo agio e Natalija ne fu felice. Era una ragazza piuttosto carina. Capelli color rame di media lunghezza, occhi scuri e lentiggini. Lei e Aleksandar stavano molto bene insieme.

«Come sta andando tra voi due?» Chiese Aleksandar rivolgendosi a Natalija e Pau.
«Benissimo» rispose la ragazza sorridendo.
Pau ricambiò il sorriso. Era completamente perso di Natalija. Non avrebbe mai potuto immaginare che una ragazza gli facesse perdere la testa in quel modo. Avrebbe fatto di tutto per  farla ridere.

«Invece tra te e Dajana?» Chiese Pau.
«Altrettanto. Credo proprio che sia l'amore della mia vita» rispose Aleksandar. Natalija fece una smorfia. «Non ti facevo così smielato»
«Nemmeno io!» Concordò Dajana.

«Non ci posso ancora credere che siamo tutti qui riuniti. Mi è mancato passare del tempo con voi» Mila Pavlović era una donna molto legata alla famiglia e sentiva terribilmente la mancanza di sua figlia. Natalija si alzò dalla propria sedia e andò ad abbracciarla.

***

I bagni del ristorante erano più grandi del ristorante stesso e Natalija poteva benissimo perdersi. Dopo essere uscita dai bagni quasi si scontrò con un qualcuno.

Ci impiegò secondi a realizzare che si trattava di Dušan. In quei due mesi non era cambiato di una virgola. Era rimasto lo stesso. «Ciao» salutò Dušan timidamente. Natalija non rispose. «Come stai?» Le chiese mentre era chiaramente a disagio. «Bene» rispose la ragazza alzando gli occhi al cielo. Poteva trovarsi ovunque ma era lì davanti a lei. E non poteva sfuggirgli. «Sei da sola?» «Cosa te ne importa?» Disse bruscamente.

Dušan indietreggiò di un passo.
«Io sono qui con Celia» disse. «Non te l'ho chiesto» Perché doveva sempre essere presente in qualche modo?
Dopo essersi intromessa nella loro relazione perché doveva intromettersi anche nelle loro conversazioni?

«Scusami» disse il calciatore.
«Senti, Dušan. Perché non torni da lei? Così io me ne torno da Pau-»
«Pau? Pau Torres?» Fece un sorriso amaro.
«Si, c'è qualche problema?»
«Non credevo che ti piacessero quelli delle squadre rivali»

Natalija cercò di mantenere la calma.
«Io invece non credevo che ti piacesse tradire con ragazze conosciute da poco»
Colpito e affondato.

Pacific Ocean ; Dušan Vlahović Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora