Chapter Twenty Five ;

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Ci si poteva sentire frustrati il giorno del proprio matrimonio? Eppure Natalija avrebbe preferito stare ovunque tranne che davanti allo specchio mentre Alice l'aiutava ad indossare l'abito da sposa.

Dušan non si era fatto più sentire e Natalija non sapeva dove avrebbero dovuto vedersi.
«Non essere nervosa, non essere nervosa» continuava a ripetere Benedetta, avvolta nell'abito viola che era stato scelto per le damigelle. «Non sono nervosa, Benni» la rassicurò Natalija. Ma forse un po' lo era.
«Infatti lo stavo dicendo per me»

Natalija alzò gli occhi al cielo. «Ecco fatto» disse Alice, guardando fieramente il risultato del compito che aveva svolto. Proprio in quel momento un Manuel Locatelli vestito di tutto punto sbucò dalla porta. «Damigelle siete pronte? Dobbiamo iniziare ad andare»

Thessa, Alice e Benedetta salutarono la sposa prima di seguire il numero 5 della Juventus.
Natalija prese il cellulare e telefonò Dušan, sperando che rispondesse. Provò cinque volte, ma scattava sempre la segreteria telefonica.

Sentiva che stava per piangere dal nervoso.
«Lija!» Fu Aleksandar a catturare la sua attenzione. «Sono passato a controllare come stessi» Natalija gli fece un flebile sorriso.
«Ti vedo strana. Sei nervosa?» La ragazza annuì. «Non vedo l'ora che questa giornata finisca» disse, immaginandosi su un aereo diretto per Belgrado con il ragazzo che aveva sempre amato. «Ti capisco. I matrimoni sono stressanti, per questo non mi sposerò mai» Natalija gli diede un colpetto sulla spalla.

«Zitto che Dajana aspetta solo questo» Aleksandar ridacchiò mentre il suo viso iniziò a colorarsi di rosso. In quel momento qualcuno bussò alla porta. «Avanti» disse Natalija. La figura di Bojan con un enorme sorriso sul volto fece il suo ingresso in stanza.

«Sei la sposa più bella che abbia mai visto. Senza togliere niente a tua madre, precisiamolo» disse guardandola con orgoglio. Natalija corse ad abbracciarlo. Bojan le accarezzò delicatamente la schiena. «Grazie papà, ti voglio bene» «Te ne voglio tanto anche io, Natalija» Aleksandar alzò gli occhi al cielo, cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di uscire. «Se non voglio piangere prima del ricevimento, è meglio che vada! Mamma e Dajana mi stanno aspettando»
E uscì dalla stanza.

«Non posso ancora crederci. La bambina che giocava con le principesse oggi si sposa» Natalija rise. «Sei bellissima. Pau è un ragazzo fortunato» La ragazza si morse il labbro inferiore mentre il suo viso si rabbuiò.

«Ho detto qualcosa che non va?» Le chiese suo padre preoccupato. Gli occhi di Natalija erano lucidi, il che fece andare ancora di più nel panico Bojan. «Quando hai sposato la mamma non hai mai pensato se fosse la cosa giusta o meno?» Suo padre scosse la testa. «Tua madre è l'unica persona che io abbia mai amato. Dico sul serio! Quando sto con lei mi sembra di ritornare indietro nel tempo. Con gli anni ci sono stati dei litigi, questo capita a tutte le coppie, ma siamo sempre riusciti a trovare un punto d'incontro. Sai, non ho mai immaginato come potesse essere la mia vita senza tua madre. Ma sarebbe noiosa e piatta, questo senza dubbio»

Natalija fece un respiro profondo e si bagnò le labbra secche. «Papà sto commettendo un grave errore» «Perché dici questo?» Natalija si morse l'interno della guancia. «Io amo Dušan, papà. Ho sempre amato lui» prese una pausa «Non so cosa fare... lui non mi risponde né ai messaggi né alle chiamate» «Allora?» Chiese Bojan «Cosa vuoi dire con allora?» Chiese Natalija a sua volta, disperata. «Allora cosa ci fai qui? Vieni, ti accompagno da lui»

La ragazza lo guardò incredula.
«Sbrighiamoci!» Insistette Bojan.

***

Il cuore le batteva forte. Ogni minuto che passava, l'allontanava da Dušan. Natalija sentiva dentro di sé che niente sarebbe andato per il verso giusto.

«Fermo!» Esclamò la ragazza con ancora addosso l'abito da sposa. Bojan frenò bruscamente. Natalija guardò la villa di Dušan mordicchiandosi le unghie, indecisa sul da farsi. E se avesse cambiato idea? Se non volesse più stare con lei?

«C'è qualcosa che non va?» Le chiese dolcemente suo padre. «Ho paura di ricevere un rifiuto» gli spiegò. Bojan le mise una mano sulla spalla. «Se non ci provi, non lo saprai mai» «Mi stai dicendo di rischiare?» «Si, ti sto dicendo di rischiare. Hai detto che vuoi lui, no? Vai a riprendertelo» Natalija gli sorrise e proprio quando stava per scendere dall'automobile, Dušan uscì da casa sua. Ma non era da solo. Era mano nella mano con Celia.

Lei indossava un vestito floreale che le arrivava alle ginocchia e i suoi capelli erano raccolti in uno chignon disordinato. Dušan le diede un bacio sulle labbra.

Era stata tutta una farsa? Le sue parole, i suoi ti amo, i suoi gesti. Era stato tutto un teatrino. Natalija si sentiva come una marionetta tra le mani del calciatore. Lui le aveva detto che se ne sarebbero andati lontano, insieme. A Belgrado. Lì avrebbero dovuto trascorrere i giorni più belli di tutta la loro vita. Ma era stata solo l'ennesima illusione. Lui non era mai voluto tornare con lei. Voleva avere la soddisfazione di mandare all'aria il matrimonio della sua ex.

E ci stava per riuscire. Lei stava per lasciare Pau per dargli un'altra possibilità. Per dare a loro un'altra possibilità di essere felici insieme.
Si sentiva una stupida. Una vera e propria sciocca. Ma non pianse. Non aveva più lacrime. Era come se tutti i sentimenti che stava provando in quel momento si fossero ridotti ad uno solo: la rassegnazione.

Lei e Dušan non avrebbero mai concluso la loro storia con un e vissero felici e contenti. Lui non le avrebbe dato una famiglia. Non le avrebbe dato tutto l'amore del mondo. Non l'avrebbe protetta dalle sue paure.

Come può una persona, che dà sempre tutto, non ricevere mai niente?

«Non saremmo dovuti venire» disse rivolgendosi più a sé stessa che a suo padre.
«È questo genere di cose che ci rendono più forti e maturi, Natalija. Non è la prima né l'ultima delusione che riceverai. L'importante è ricavarne una lezione»

«Da quando sei così filosofico?» Lo prese in giro Natalija. «Da sempre, sei tu che non ci hai mai fatto caso» disse Bojan, facendo il finto offeso. «Mi porti da Pau adesso?» «Non sta a me decidere» Natalija guardò Dušan e Celia allontanarsi a piedi dall'abitazione. «Voglio sposarlo» disse dopo interminabili minuti di silenzio. Una volta apprese le intenzioni di Dušan, aveva capito che solo Pau teneva davvero a ciò che provava.

«Mi dispiace» disse Bojan, guidando verso il luogo dove si sarebbe celebrato il matrimonio.
«Anche a me» disse Natalija, chiudendo gli occhi. Sembrava che Dušan stesse lì, davanti a lei. Avrebbe voluto prendergli il viso tra le mani e lasciargli un bacio sulle labbra. Un bacio d'addio. A Natalija scese una lacrima solitaria.

Mi dispiace piccola Natalija ma abbiamo fallito in amore.

FINE

Pacific Ocean ; Dušan Vlahović Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora