POESIA

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Hellen

E se ti bevessi?
Che gusto avresti?
Qualche nota dolce? O speziata? Piccante?
Vorrei sapere che sapore persisterebbe sulle mie labbra, o lingua.
Ho bisogno di bere. Ho sete.
Ho bisogno di baciarti.
Baciami.

Restian alzò la testa dopo aver recitato e letto quella poesia scritta da lui in classe. Per quel breve momento, avevo guardato le sue dita che tenevano stretto il suo biglietto e fantasticai su come potesse stringere un corpo, magari il mio. Il suo sguardo su di me, dopo aver recitato l'ultima parola, qualcosa di stretto lo tenne: il mio stomaco.

Il professor Collins si congratulò con lui per aver finalmente partorito qualcosa dalla sua mente geniale. Restian rispose con gli occhi ben attenti su di me. «Hellen mi sta dando una grossa mano, professore.»

Non l'ha detto davvero davanti a tutta la classe.

«Ah, si?» Collins si voltò a guardarmi. Era giovane e somigliava vagamente a Ezra Fitz di Pretty Little Liars, perciò qualcosa mi diceva che aveva capito l'allusione di Restian. «Sono contento. Tra compagni bisogna sempre aiutarsi.»

Cercò di riportare la questione verso un aspetto professionale perché tutti, tra noi, speravamo un giorno di diventare colleghi oltre che compagni.

Lui tornò a guardare il professore, seduto sulla cattedra accanto a lui. «Si, certo» disse con il suo solito sorrisetto allusorio.

Collins gli indicò il suo banco, fulminandolo con gli occhi. «Và a sederti, per favore, che ho una comunicazione importante da darvi.»

Tempo fa mi sarei sciolta dall'imbarazzo, ma il suo sguardo addosso mi faceva sentire bella, desiderata, bene, quindi volli vivermi il momento. Mi sentivo dentro una scena di un libro.

Restian Beck mi ha davvero dedicato una poesia davanti a tutta la classe.

Con questa era uscito dalla sua comfort zone. Non descriveva mai l'amore, lui parlava di sesso. Un lontano pomeriggio ne avevo trascritta una:

È più facile farti entrare nella mia stanza che nel mio cuore.
Accendo una candela.
Metto una canzone di sottofondo.
"Romantico" dici.
"Ti distraggo" penso.
Musica che sovrasta il cuore.
Un cuore silenzioso.
Non ti accorgi che non batte?

Avevo scritto anche quella, perché di amore senza amore non sapevo parlare, mentre lui ne sembrava esperto. Trovavo ispirazione nei suoi testi, e mi chiedevo come riuscisse a centrare sempre il punto.

Un punto ai miei pensieri sul ragazzo che mi stava guardando da troppi banchi di distanza, lo mise il professore. «Ora che ho interrogato tutti durante questo mese, vi devo dare una notizia.» Lo seguii con gli occhi; stava vagando per la classe. Cosa mai aveva da dirci? «Ad Oxford...» iniziò.

«Ad Oxford...»

Oxford?

«Nell'ultima festa di Natale, hanno partecipato varie persone influenti del mondo dell'editoria. E voi direte: e a me cosa interessa?» iniziò a ridacchiare insieme ad alcuni compagni, tranne io, perché io sapevo quanto quelle feste fossero importanti.

Sapevo quanto Demian mi riempisse la testa con l'importanza di quegli agganci. Sperai che avesse avuto contatti con uno di loro per la pubblicazione del suo manoscritto. Speravo che avessimo speranza anche noi del corso, essendo che il professor Collins ne stava parlando.

Noah e Abby - Noi attraverso loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora