"HELENA"

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Hellen

Quando aprii la porta, mi ritrovai Aaron davanti con un mazzo di girasoli che gli copriva mezzo viso. A seguire, Florence, con una torta a forma di libro e una bottiglia di champagne che le occupavano le mani.

«Congratulazioni!» dissero all'unisono mentre io mi apprestavo a chiudere la telefonata e posare il mio cellulare nella tasca centrale della mia felpa per stritolarli.

«Ma come avete fatto a entrare?» chiesi, tra baci e abbracci. «Quello del primo piano mi apre sempre» disse Florence, ammiccando.
«Detto così suona davvero male» scherzò Aaron.

Quando mi resi conto che Demian non c'era - sentendo un altro pugno arrivare da parte sua e questa volta fece male - chiusi la porta per farli entrare.

«Ma mi spieghi che ci fai qui?» chiesi ad Aaron mentre quei due stavano poggiando borse, sistemando la torta sul tavolo del salone, i fiori su un vaso, come se fossero a casa loro; immaginai che passassero molto tempo qui tutti insieme. Ne fui felice.

«Potevo perdermi questo momento?» disse con il vaso in mano pronto per andare in cucina e riempirlo d'acqua. «Domani mattina non ho lezione quindi posso fare after stasera, dormire con Florence, anche se tecnicamente non potrei entrare al college, ma nel caso Stephen saprà come pararmi il culo, e mettermi in macchina per tornare a Cambridge direttamente domani.»

Nel frattempo Florence prese due bottiglie di vino, uno rosso e uno bianco, freddo, dal frigorifero. Stavo per dire che l'idea di Aaron era cattivissima, ma Florence mi precedette. «Hellen puoi prendere tre calici? Si trovano lì.» Indicò uno stipo mentre ritornava nel salone.

Solo tre calici. Ok...

Li presi, e insieme ad Aaron raggiungemmo Florence. «Come fai a entrare a Oxford?»
«Scavalco. So dove»
«Florence, non è rischioso? Non sei già in punizione?» mirai lei e i suoi bellissimi boccoli neri che risaltavano i suoi occhi azzurri.
Quest'ultima fece spallucce e io gettai la spugna, sapendo già che con quei due non ci fosse nulla da fare.

Sistemarono i calici, aprirono il vino, e abbellirono il tutto per creare la foto perfetta.

Ma qualcosa che mancava c'era.
Qualcuno di estremamente importante per quella situazione.

Senza pensarci due volte, presi il telefono e mandai un messaggio a Demian.

Ci sono Aaron e Florence a casa
tua per festeggiare.
Tu non vieni?

Era strano festeggiare senza di lui. Senza un riferimento al suo di libro. Escludendo il suo, il mio non avrebbe avuto modo di essere conosciuto, o almeno non così facilmente.

Rispose:

Vuoi che venga?

«Mi serve un'accendino.» Florence si toccò le tasche mentre io mi sbrigai a digitare.

Te l'ho chiesto perché è anche
il tuo libro.
Soprattutto il tuo libro.
Senza di te non ci
sarebbe il mio...
Ma se non vuoi venire,
no, non venire.

Aaron porse l'accendino a Florence nel frattempo. Quando Demian rispose, smisi di guardare i due per mirare lo schermo.

Hellen, mi hai chiesto
di darti spazio.
Pensavo non volessi
che ci fossi.
Ma se lo vuoi vengo.

Era vero. Gliel'avevo chiesto io. Ma come si può essere estranei in questa situazione? In un festeggiamento così importante che riguarda anche lui?

Mi farebbe piacere.
È giusto festeggiare insieme.

Noah e Abby - Noi attraverso loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora