CIOCCOLATA CALDA

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Hellen

La mia amica d'infanzia, nonché collega, si appropriò del mio solito tavolo.

«Vedi questo?» lo indicò. Il suo indice sembrava una trottola. «Ieri è stato consacrato.»

«Smettila.»

«Finalmente ha capito che deve farti la corte!»

«Ma quale corte?!» Quasi mi andò il caffè di traverso. «Mi ha solo chiesto aiuto.»

«Per cosa esattamente?» domandò Candace, ammiccando.

Le lanciai un'occhiataccia. «Per trovare l'ispirazione.»

«Per scrivere un capitolo ben dettagliato su come si fa sess-»

Le tappai la bocca; la libreria era piena di clienti. «Non dovresti lavorare?»

Tentò di rispondere ma il mio palmo non glielo permetteva. I suoi occhi marroni mi implorarono. Le lasciai libertà di parola, dopo aver ripreso fiato. «Dovrei.» Si guardò attorno, sbuffando. «E tu dovresti fare un full time.»

Lavoravo al Book in Love solamente nelle ore mattutine. Il corso di scrittura mi impegnava quelle pomeridiane. «Mi dispiace, ma mi tocca leggere con Restian Beck nel pomeriggio.» Le diedi pane per i suoi denti.

«Direi che però il posto è un po' troppo affollato per leggere. Dovresti fargli fare un giro della tua stanza.»

Stavo per risponderle in malo modo, ma la videochiamata da parte di mia sorella la salvò. Si dileguò, e io feci gli auguri a Grace con entusiasmo. Compiva 25 anni e purtroppo non avremo potuto festeggiare insieme. Stava sostenendo uno stage fuori città.

Grace Glanville era l'opposto di me. Aveva superato il college con il massimo dei voti, mentre io vivevo con la testa tra le nuvole, mente artistica. Tutta quella teoria non faceva per me, perciò scelsi di continuare il corso dopo la fine delle superiori.

Non venni mai giudicata dalla mia famiglia per la mia scelta.

Demian, invece, giudicava la mia scelta.

Il college era il motivo principale della nostra rottura. Avevo i soldi per frequentarlo, ma non necessari per Oxford. I miei avevano messo da parte ogni risparmio per me e mia sorella. Lei ne usufruì, io no. Volevo risparmiarli per avvenimenti futuri, come ad esempio pagare un buon editor per la pubblicazione di un libro.

Secondo Demian era un progetto abbozzato. Credeva che attraverso il college avrei avuto più sbocchi, come poteva averne lui.

Diceva che potevo chiedere una borsa di studio grazie ai miei voti alti, ma io avevo altri progetti, nonostante avessimo la stessa passione.

Lui scelse di studiarla - lettere - io invece decisi di metterla in pratica. Sosteneva che sarei stata una scrittrice più completa - mi chiamava già scrittrice perché credeva in me - ma cosa principale: voleva avermi vicina. La distanza, l'abitudine, aveva rovinato tutto.

L'abitudine è la cosa che farebbe morire ogni poesia d'amore.

Ne scrissi tantissime durante la nostra relazione. Demian le teneva dentro una scatola che aveva portato con sé al college. Ricordavo le sue parole come se le avessi sentite oggi stesso: «Ti leggerò ogni volta che mi mancherai

Noah e Abby - Noi attraverso loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora