Quel sabato mattina Xavier si svegliò di soprassalto.
Per i primi secondi cercò di ricordare cosa fosse successo la sera prima: l'aveva finalmente vista, ci aveva parlato (se così si poteva dire) e l'aveva baciata.
Ma poi?
Dopo averla persa ricordava di essersi diretto al bancone dell'Elysium e aver bevuto, forse troppo a giudicare dal suo mal di testa. Nient'altro. Non sapeva nemmeno come fosse arrivato nel suo letto.
Per un attimo pensò fosse stato tutto un sogno, ma se si concentrava poteva ancora sentire distintamente la sua pelle liscia sotto le dita e il suo sapore in bocca, il suono della sua voce e... quegli occhi.
Voltò il capo verso l'ultima delle sue tele, l'unica lasciata in vista.
Era successo veramente.Xavier si trovava ancora in quella breve fase post-risveglio in cui ti sembra di essere in una bolla.
Tutto è in sospeso, la mente sta ancora cercando di tornare alla realtà e riprendersi dai viaggi affrontati durante il sonno.Sentiva ancora uno strascico di sensazioni della sera prima così vivide che, come in stato di trance, non potè evitare di allungare una mano sotto alle lenzuola e strofinarla sulla sua intimità.
Cacciò gli occhi al cielo l'istante successivo.Non era lucido abbastanza da impedirsi di afferrare il suo piacere e pomparlo sempre più velocemente, pensando a quei pochi ricordi della sera prima.
Ancora nel suo letto, con le luci del giorno smorzate dalle tende della sua stanza, Xavier aprì la bocca in cerca d'aria e chiuse gli occhi, era così vicino.
Le ondate di piacere gli fecero presto imperlare la fronte di sudore. Pochi instanti dopo si riversò sulla sua mano cercando di trattenere un gemito, senza troppo successo.
Fu in quel momento che tornò lucido di colpo e uno tsunami di pensieri si sbattè prepotentemente nella sua testa.
Si alzò di scatto diretto verso la doccia e nel tragitto gettò una coperta sul dipinto ancora sul cavalletto: non voleva guardare ancora quegli occhi.
Una volta sotto la doccia analizzò con cura la situazione: non sapeva per quale motivo negli ultimi tempi aveva avuto continuamente delle visioni su di Lei, ma ora l'aveva incontrata. Non era stato capace di trattenersi. Si era praticamente approfittato di una ragazza appena arrivata, sempre che non gli avesse mentito. Questa ragazza nemmeno sapeva chi fosse Lui e che scuola frequentava.
La verità era che Lui, un Reietto, si era approfittato di una ragazza che non conosceva. Una Normale per di più.
Però anche lei sembrava interessata.
Probabilmente era ubriaca e nemmeno se ne era reso conto. Se avesse saputo la verità non sarebbe mai andata in quel modo.《Non hai scuse》mormorò tra sé 《Sicuramente quelle visioni erano un avvertimento proprio per evitare quello che è successo, il suo scappare via è stato un bene》stabilì.
Uscì dalla doccia tamponandosi il corpo e i capelli con l'asciugamano. Guardò il suo riflesso nello specchio sbuffando《Però vorrei rivederla》
Si vestì velocemente, perso tra i pensieri, e uscì dalla sua stanza《Sicuramente non la rivedrò mai più》
Un paio d'ore dopo aveva cercato di ingerire qualcosa per rimettersi in sesto e si era recato nei giardini centrali della Scuola per godersi i pochi raggi di sole che facevano capolino dalle nuvole in cielo.
Si trovava sdraiato su una delle scomode panchine in cemento, attorno a lui solo pochi altri studenti.
Sbuffò sonoramente e alzò il capo quando gli arrivò un calcio sulla gamba, seguito da una voce conosciuta:
《Ma buongiorno bell'addormentato! Ti sei ripreso? Ieri non ero sicuro saresti riuscito ad arrivare da solo fino alla tua camera》lo salutò Ajax.《Ciao bello... si, forse ho esagerato》confessò Xavier sedendosi e mettendo a fuoco la figura del suo amico in piedi davanti a lui.
《Forse?》scoppiò in una risata《Si può sapere che cos'avevi? Non ti avevo mai visto così》disse sedendosi anche lui sulla panchina.
Xavier corrucciò lo sguardo:《Cosa intendi?》
《Beh, ad un certo punto ti avevo perso... vedi io... stavo parlando con Enid... insomma non ci ho fatto subito molto caso》sembrava vagamente in colpa《Quando poi ti ho ritrovato eri al bancone in uno stato pietoso. Non so quanto avessi bevuto ma immagino un bel po' a giudicare dal modo in cui sbiascicavi》scosse la testa al ricordo《Ma la parte migliore arriva ora: quando mi hai visto mi hai abbracciato!》
Xavier era perplesso《Non è vero》ribattè subito.
《Oh è la verità, te lo assicuro. Non ci potevo credere, venire abbracciati da Xavier Thorpe è un evento più unico che raro》 e continuò《Poi però ti ho guardato e sembravi devastato. Ti ho chiesto cosa fosse successo ma continuavi a piagnucolare e blaterare cose senza senso... non ci ho capito granché》
Xavier non ricordava proprio di averci parlato.
《Senza senso? Del tipo?》e Ajax rispose con un'imitazione dell'amico《"Oh dio Ajax, non hai idea... l'ho vista!!! Non ci posso credere... lei era... oh dio... sono un coglione... l'ho persa... di nuovo! sono un coglione... era così... quegli occhi... aiutami!! Come faccio??"》
Ajax non riuscì a trattenere un'altra risata:
《Che ridere... dovevi vederti amico...》concluse il suo racconto girandosi verso Xavier che era tutto tranne che divertito. Sembrava quasi pallido.
《Quindi? Ti ricordi qualcosa?》incalzò Ajax per ricevere una spiegazione.
《Io non... non ricordo niente》Xavier decise di limitare i danni, doveva cancellare dalla sua testa quella serata e parlarne non avrebbe certo aiutato.
《Devo essere stato proprio ubriaco》si sforzò di far uscire dalla sua bocca una risatina.
Ajax sembrò crederci e il discorso, per fortuna, venne accantonato.
Parlarono per un po' del più e del meno e la giornata alla Nevermore Academy proseguì come da routine.
Il Sabato e la Domenica le lezioni erano sospese, gli studenti potevano quindi oziare o dedicarsi alle molte attività extrascolastiche per passare il tempo.
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Eyes - Xavier Thorpe
RomanceLa vita di Xavier viene stravolta da una ragazza misteriosa. "Con la mascella tesa e la fronte corrucciata iniziò a riportare sulla tela ciò che aveva visto. Trascorse minuti interi, forse ore, in piedi davanti alla sua opera. Una volta conclusa si...