XIX

447 20 2
                                    

Trascorsero le ore successive tra sessioni di lunghi baci e carezze, che sfociavano puntualmente in cose decisamente più spinte.

Consumarono la loro passione più volte, in ogni parte di quella stanza.

Parlarono molto: delle loro vite, dei loro progetti e delle loro famiglie.

Lei gli parlò di sua madre.
Sembrava essere una brava persona a suo dire: Mimi aveva causato così tanti problemi in passato che con i suoi ultimatum intendeva solo proteggerla.

Xavier non era del tutto convinto, continuava a non piacergli quel regime del terrore imposto alla figlia, ma lui era lì per lei ora.

《Non permetterò che ti porti via, qualsiasi cosa accada la affronteremo insieme》le disse convinto.

Mimi sembrava comunque molto legata alla madre, a differenza sua.

Le parlò del rapporto difficile che aveva con suo padre. Pensarci lo infastidiva, ma con lei si sentiva così a suo agio da poter parlare di tutto.

Gli sembrava di conoscerla da sempre.

Risero insieme sotto alla doccia schizzandosi con l'acqua ancora troppo fredda, cercando poi di asciugarsi i capelli a tempo, entrambi con lo stesso phon, per poter tornare più velocemente sotto alle coperte.

Quando la stanchezza alla fine ebbe la meglio passarono qualche ora addormentati abbracciati, lei appoggiata sul suo petto.

Xavier era in Paradiso: non si rese nemmeno conto del tempo che passava.
Sarebbe stato chiuso in quella stanza con lei per sempre.

Era ormai pomeriggio inoltrato quando venne svegliato da un bussare alla porta.

Alzò la testa di scatto, poi osservò per un attimo la ragazza che dormiva nuda avvinghiata a lui.

Decise che non avrebbe aperto a nessuno, non quel giorno: chiunque fosse poteva aspettare.

Tornò con la testa sul cuscino, stringendo Mimi più forte tra le sue braccia.

Il bussare tornò però più insistente di prima.

Con uno sbuffo si costrinse ad andare cacciare chiunque ci fosse là fuori: si alzò di malavoglia, indossò dei pantaloncini e una maglietta e andò ad aprire appena la porta, sbirciando fuori, nascondendo alla vista l'interno della sua camera.

Fece appena in tempo ad inquadrare la figura del suo migliore amico che Ajax partì in quinta:

《MA SEI IMPAZZITO O COSA?? IDIOTA!》

Rimase talmente spiazzato che non riuscì nemmeno ad impedirgli di spalancare la porta ed entrare come un uragano nella sua stanza.
La stessa stanza in cui in quel momento si trovava Mimi nel suo letto addormentata.

《Ti sembra normale non farsi vedere da quasi due giorni?? Non ti sei nemmeno presentato a pranzo!》

Ajax gli fece una ramanzina, ma entrando non si accorse della ragazza che dormiva sotto alle coperte.

《Amico, non è il momento...》gli disse Xavier, alternando agitato lo sguardo tra Ajax e Mimi.

Vide che si era svegliata a causa del baccano e ora sedeva confusa mentre li osservava, coprendosi con le lenzuola dal seno in giù.

《Non è il momento?? Mi hai fatto preoccupare, deficiente!》Ajax continuò imperterrito《Ho capito che per quella ragazza ci sei andato sotto e lo so che non me ne vuoi parlare, ma Xavier non puoi continuare così!》

Xavier sgranò gli occhi, forse il suo amico stava esagerando.

《AJAX》lo interruppe con tono deciso.

Eyes - Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora