XVII

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《Cosa?》lei lo osservò confusa, inclinando la testa da un lato.

《Dormi con me》ripetè deciso Xavier.

La vide corrucciare le sopracciglia e aprire la bocca per parlare, prima che la interrompesse:

《Non pensare male! Insomma... io... posso controllarti ed assicurarmi che tu non esca dalla mia stanza》chiarì.

Lei non esitò a rispondere subito:
《Stai scherzando?? Assolutamente no. È troppo pericoloso》

《Non sono mai stato così serio in vita mia. Mimi, ti prego... lasciami tentare...》doveva provarci, avrebbe fatto di tutto per lei, anche rischiare la sua stessa vita.

《Ti ho mentito, ti ho trattato male, ti ho respinto e tu vuoi aiutarmi lo stesso... perchè lo fai? Non mi devi niente》

L'espressione di Xavier divenne seria e decisa quando le rispose:
《Non voglio perderti》

La sera stessa Xavier la stava aspettando in camera sua, Mimi era in ritardo.
Cercava di sfogare tutta la sua tensione camminando avanti e indietro: non era ancora sicuro di averla convinta per davvero, temeva che non si presentasse.
Raccolse i suoi capelli lunghi in una coda mentre ragionava su come sarebbe stato meglio agire.

Doveva rimanere sveglio e controllarla, impedirle di fare qualcosa di male e magari cercare di non farsi ammazzare nel frattempo.

Sentì finalmente qualcuno bussare alla porta e si fiondò ad aprire.
Era arrivata finalmente.
Indossava un semplice pantalone della tuta nero e una canottiera dello stesso colore.
Bellissima.
Cercò di non pensarci, non poteva distrarsi.

Erano entrambi in imbarazzo: l'ultima volta in quella stanza erano successe diverse cose, la maggior parte molto piacevoli.

La vide guardarsi intorno.

《Dove sono tutti i tuoi dipinti?》chiese.

Xavier capì che si stava riferendo a quelli che le aveva mostrato, i SUOI dipinti.

《Tempo fa sistemai un vecchio capanno nel bosco, in cambio me lo lasciarono usare come studio》le spiegò 《Li ho spostati là. Non riuscivo... averli qui mi faceva...》
Deprimere?
Impazzire?
Incazzare?
Non trovava le parole giuste.

《Ho capito》rispose lei alla fine.

Sarebbe stato meglio cambiare argomento.

《Puoi andare a dormire se sei stanca》

Mimi lo guardò stranita: 《E tu? Non dormi?》

《Cercherò di stare sveglio. Non preoccuparti per me》le disse andando a sedersi alla scrivania, fingendo di studiare.

La osservò con la coda dell'occhio mentre si toglieva le scarpe e saliva sul suo letto. Si infilò sotto alle coperte e la sentì sospirare non appena toccò il tessuto morbido del cuscino. Sicuramente non riposava come si deve da un po'.

《Come hai fatto a tenerla a bada per tutto questo tempo anche mentre dormivi?》non resistette a chiederle.

《Sonniferi molto potenti》

Dovette mordersi la lingua per non farle la predica. I sonniferi causavano dipendenza ed erano dannosi se assunti frequentemente, soprattutto quelli pesanti. Ma a mali estremi, estremi rimedi.
Probabilmente al suo posto avrebbe fatto la stessa cosa.

Si alzò per spegnere le luci, lasciando accesa solo la lampada sulla scrivania.

Era ancora in piedi quando la sentì chiedere:
《Puoi venire qui anche tu?》

Dio, in un altro contesto quella domanda sarebbe stata un sogno.
Ma ora riusciva solo a pensare se fosse il caso e, soprattutto, se fosse ancora lei a parlare.

Si avvicinò al letto indeciso, cercando il suo sguardo: i suoi occhi sembravano gli stessi, niente pupille affilate.
Glielo stava chiedendo per davvero quindi?

《Non riesco a dormire se stai laggiù a fissarmi》precisò lei.

Decise che poteva farlo: in quel modo si sarebbe accorto più facilmente di un suo eventuale movimento.
Cercò di convincersi di quell'idea, quando in realtà moriva solo dalla voglia di sentirla ancora così vicino.

Si coricò di fianco a lei sotto alle coperte, un po' teso, guardando il soffitto.
Lei era voltata invece nella sua direzione, sentiva che lo stava fissando.
Alla fine allungò una mano e gli sfiorò i graffi sul collo, facendolo rabbrividire.

《Che cosa ti è successo?》

《Un mio dipinto...》le spiegò con un'alzata di spalle《...anche io ho perso il controllo》

《Scusa》disse di punto in bianco.

Xavier si voltò verso di lei《Per che cosa?》

《Per tutto quanto》

Era stato così male a causa sua, lei l'aveva capito, ma ora era passato tutto in secondo piano.

《Tranquilla... Tu pensa solo a non farti espellere》le sorrise e lei ricambiò, chiudendo gli occhi.

L'avrebbe aiutata, poteva farcela.

Ma alla fine si addormentò.

Si sentiva bene, benissimo.
Anche un po' eccitato.
Aveva caldo.
Dei brividi lo attraversarono in tutto il corpo, erano così piacevoli.
Piegò leggermente il collo da un lato perchè continuassero.
Qualcosa si stava strusciando su di lui e lo schiacciava appena contro al materasso.
Iniziò a sentirsi duro.
Pregò che non smettesse, lo adorava.
Allungò entrambe le mani e strinse tra le dita qualcosa di morbido.
Alzò il bacino per sentire di più.
Delle scariche di piacere gli fecero aprire la bocca per gemere.
Ancora. Ne voleva ancora.

Aprì di poco gli occhi, ancora in dormiveglia: Mimi era a cavalcioni sopra di lui, strusciando sulla sua erezione mattutina. Lo accarezzava sul petto con le mani e respirava piano contro il suo collo, lasciandogli dei piccoli baci ogni tanto.

Xavier mormorò con voce roca un《Sto sognando?》retorico.

Non si aspettava certo una risposta.
Era sicuro di essere in un sogno, fino a quando ricevette un 《No》 come riposta.

Sentendo chiaramente la voce di Mimi nel suo orecchio si svegliò completamente e di colpo gli tornò alla mente tutto quello che era successo, o che sarebbe dovuto succedere.

Si era addormentato. Cazzo.

Le afferrò all'improvviso entrambi i polsi per bloccare i suoi movimenti e cercò subito i suoi occhi per capire se era in sé.
Sembrava di sì.
Al contrario suo.
Quel risveglio l'aveva scombussolato un bel po'.

《Ehi... erm... come ti senti?》

《Mai stata meglio》disse sorridendogli.

Lo sguardò di Xavier scivolò poi sotto alle coperte, lungo il suo corpo, premuto addosso a lui: non indossava più i pantaloni.

Deglutì.

《Cosa fai...?》chiese serio

Mimi si avvicinò al suo viso e parlò a pochi centimetri dalle sue labbra:

《Voglio provare ad essere felice》

Poi aggiunse:

《Questa volta per davvero》

Eyes - Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora