XIV

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Una delle notti di quel periodo fu più terribile delle altre.

A Xavier sembrò di aver chiuso gli occhi solo per un secondo quando un lamento lo fece rizzare a sedere.
La ragazza non si trovava più di fianco a lui sul letto, prese quindi a spostare freneticamente lo sguardo da una parte all'altra della stanza per individuarla.

I suoi occhi trovarono la sua figura in piedi appoggiata contro alla porta mentre si afferrava la testa con entrambi le mani e si tirava leggermente i capelli, tra le lacrime.

La raggiunse immediatamente e, quando le sfiorò una spalla, lei lo fissò disperata.

《Aiutami... non riesco... lo odio》disse singhiozzando.

Xavier percepì chiaramente la sua sofferenza.
Come se un muro nella testa di Mimi la soffocasse, stringendosi sempre di più ogni volta che lei lottava per superarlo e riprendersi i suoi ricordi.

Vide più volte le sue pupille diventare sottili per poi tornare normali il secondo dopo.
Sapeva che stava combattendo: lei era forte e sarebbe tornata da lui prima o poi.

《Ehi... tranquilla, ci sono io》

Poi tutti i suoi muscoli si contrassero di colpo, come attraversata da un fulmine.
Spalancò gli occhi e reclinò la testa all'indietro.
Un attacco di convulsioni la scosse, facendola crollare tra le braccia di Xavier.
Quest'ultimo si sedette sul pavimento con Mimi stretta a sé, cercando di calmarla.

《Ti prego... ti prego... ti prego...》sussurrava con le labbra premute sulla fronte di lei.

Era uno strazio.
Avrebbe sofferto al posto suo se avesse potuto.

Una volta terminata la crisi iniziò a cullarla tra le braccia, dondolandosi piano con la schiena.

《Amore mio sono qui con te... ti prometto che passerà... nessuno ti farà più del male...》sentì alcune lacrime sfuggirgli e rigargli le guance 《Dopo il diploma avrei tanto voluto partire insieme... andare lontano solo tu ed io... sarebbe un sogno... torna da me amore mio ti prego...》

Ascoltava il respiro di Mimi veloce e agitato, temeva che potesse avere un altro attacco.

Un ricordo balenò nella sua mente.

Continuando a cullarla Xavier prese a mormorare quella stessa ninna nanna che le aveva sentito canticchiare una notte, quando la vide camminare sul cornicione del tetto della Scuola.

Lei si calmò dopo pochi minuti, aveva funzionato.

《Ti amo così tanto...》

Quella stessa mattina Mimi lo riconobbe: Xavier si sentì talmente felice che avrebbe potuto urlare.
Poco prima dell'inizio delle lezioni infatti la vide sedersi al suo posto e voltarsi a guardarlo: con grande sorpresa ricevette un sorriso un po' dispiaciuto e un saluto con la mano.

Fremette per tutta l'ora per andare a parlarle, ma quando finalmente lo fece era già tutto finito, purtroppo non ricordava.

Quel semplice episodio gli diede però speranza e con i giorni le cose migliorarono.

Il recupero fu graduale ma poco per volta Mimi sembrò riuscire a contrastare gli effetti del farmaco.
Era lucida sempre più spesso e sempre più a lungo, fino al punto in cui tornò la stessa di prima.

Xavier le raccontò la verità sulle loro famiglie e le spiegò cos'era successo con suo padre.

Dopo qualche tempo la Polizia riuscì ad incastrare l'uomo grazie a delle prove recuperate dai laboratori: fu arrestato e processato.

La loro vita proseguì in modo incredibilmente tranquillo tra una lezione e l'altra, Xavier ancora non riusciva a crederci.
Dopo aver trascorso così tanto tempo a lottare tra una delusione e l'altra gli sembrava assurdo poter vivere serenamente e godersi finalmente la felicità.

Era però talmente terrorizzato dall'idea che gli scivolasse all'improvviso dalle mani che evitava ogni genere di contatto più intimo con la sua stessa ragazza, per quanto Mimi stessa lo desiderasse e glielo facesse capire chiaramente.
Lui però temeva che qualsiasi cosa potesse rovinare quell'equilibrio perfetto finalmente raggiunto dopo tanta fatica.
Quindi attendeva e si tratteneva, per Lei e per il suo bene.
Questo era almeno quello che si ripeteva nella sua testa.

Un sabato mattina Xavier aprì gli occhi dopo una lunga dormita con Mimi e si prese un momento per godersi quella sensazione di benessere che lo avvolgeva: sentiva il rumore della doccia che la ragazza si stava facendo nell'altra stanza, il profumo di lei impregnava le lenzuola e la tenue luce del mattino filtrava dalle tende.

Avrebbe voluto svegliarsi ogni giorno della sua vita così; poi però si corresse mentalmente quando Mimi sbucò dalla porta con solo un asciugamano addosso: in quel modo sarebbe stato ancora meglio.

Xavier si incantò nella sua direzione, completamente ipnotizzato dallo sguardo di lei.
Lo osservava appoggiata allo stipite, i suoi capelli erano ancora bagnati e le gocciolavano addosso in modo estremamente allettante.

Dovette forzarsi a guardare da un'altra parte, o le sarebbe saltato addosso.

《Guardami》esordì Mimi.

《È meglio di no》le rispose Xavier schiarendosi la gola.

《Ascolta io... capisco quanto tu ti sia spaventato in quei giorni... ma ora sto bene》

Xavier lo sapeva, ormai si erano lasciati alle spalle il passato, ma avrebbe continuato a temporeggiare se lei non ne avesse parlato apertamente.

《Smettila di trattarmi come se avessi paura di rompermi》gli ordinò decisa.

A quelle parole il ragazzo rialzò la testa di scatto verso di lei e non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire un'occhiata al suo corpo, celato solo da quell'asciugamano fin troppo corto.
Sentirla così determinata nel fargli cambiare idea la rendeva ancora più attraente ai suoi occhi.

《E allora dimmi... come vorresti che ti trattassi?》chiese sedendosi sul bordo del letto, in direzione della porta del bagno.

Lo guardo che le lanciò sussurrando quelle parole fu talmente intenso che Mimi boccheggiò per un secondo ed arrossì violentemente.

Non era mai arrossita in quel modo a causa sua, il suo ego ne fu estremamente soddisfatto.

La ragazza si ricompose in fretta e, a tradimento, si fece scivolare l'asciugamano di dosso facendo perdere a Xavier tutti i suoi buoni propositi.

Eyes - Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora