VII

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"Quando la speranza ci fa imboccare la strada sbagliata, subentra la delusione a indicarci la giusta direzione".

Delusione era tutto ciò che Xavier riusciva a sentire in quel momento.

Ma a volte dalla delusione alla rabbia il passo è breve.

《Mi stai prendendo in giro??》sbottò alla fine, afferrandole il braccio.

《Non. Toccarmi.》

Mimi scandì quelle parole rendendole affilate come un coltello, in un attimo afferrò con il braccio libero quello di Xavier e lo immobilizzò bloccandoglielo dietro alla schiena.

《Ahia! Così mi spezzi un braccio!》

Sicuramente quella forza non era normale, non per una ragazza come lei.

Attirarono l'attenzione dei loro amici, che intervenirono pochi istanti dopo, proprio quando Mimi lo stava lasciando andare.

《Sei impazzito?? Cos'hai fatto?》gli disse Ajax trascinandolo lontano dal gruppo.

Xavier la guardò ferito un'ultima volta prima di voltarsi e andare via.

Si rifugiò sul tetto della Scuola e osservò il cielo scuro: stava per iniziare a piovere.

Spesso si recava in quel posto per allontanarsi da tutto e tutti, quando il peso della sua vita diventava troppo da sopportare: non aveva mai avuto una vita facile, soprattutto da quando le sue visioni avevano iniziato a presentarsi.

Era sempre stato abituato alla solitudine, fin da bambino. Ricordava a malapena sua madre, morta quando era piccolo, mentre suo padre era spesso assente per lavoro.
La solitudine era una costante nella sua vita: Xavier aveva imparato a trovare conforto nel dolce silenzio, nei propri pensieri e nei suoi disegni.
Ma ultimamente tutta la sua vita gli stava sfuggendo dalle mani, gli sembrava di non riconoscerla nemmeno più come la propria.
Tutto ciò in cui prima si rifugiava ora gli stava stretto, non era più abbastanza.
Aveva sentito di più.
E ora lo voleva.
Dio se lo voleva.

Le prime gocce di pioggia cominciarono a cadere dal cielo.

Mimi.
Ricordava la sensazione nella pancia che aveva provato quando l'aveva baciata.
Mai si era sentito così in vita sua.
Aveva avuto delle visioni su di lei prima ancora di incontrarla, doveva pur significare qualcosa.
Ma lei non si ricordava di lui.
Si era immaginato tutto? Oppure lei preferiva far finta di non conoscerlo? Poteva avere mille motivi per farlo.

La pioggia scendeva ormai più forte e in pochi minuti gli aveva già inzuppato i vestiti.

Avrebbe avuto pazienza e tutti i nodi sarebbero venuti al pettine.

Un tuono lo riscosse dai suoi pensieri.
Si alzò e tornò dentro.

Le prime lezioni con Mimi furono strane. Averla così vicina ma così lontana allo stesso tempo non era facile da accettare.

Xavier non ci aveva più parlato, ma la osservava spesso.
Sembrava sempre così pacata e silenziosa, rispondeva sempre in modo gentile alle domande, ma era di poche parole.
Non ricercava la compagnia di altre persone, ma le attraeva a sé senza nemmeno rendersene conto.
Xavier notava con una punta di fastidio come avesse sempre qualche studente che le ronzasse intorno.

Forse avevano iniziato con il piede sbagliato.

Un giorno la incrociò nei corridoi deserti prima di pranzo, quasi tutti erano infatti già in mensa. Aveva i capelli legati in modo disordinato in uno chignon basso e lo sguardo rivolto alle pagine del libro che stava leggendo.

《Ciao, ti disturbo?》

Alzò gli occhi dalle pagine e li puntò in quelli di Xavier. Dio. Averla così vicina lo destabilizzava ogni volta.

《Volevo scusarmi per il mio comportamento dell'altro giorno. Non avrei dovuto insistere, mi dispiace》si scusò passandosi imbarazzato una mano tra i capelli.

《Scuse accettate》rispose semplicemente.

Xavier le sorrise d'istinto e giurò di aver visto lo sguardo di lei vacillare per un secondo.

《Come ti trovi qui?》cercò quindi di proseguire la conversazione.

《Bene, per ora. Sto cercando di ambientarmi》rispose guardandosi intorno, sembrava a disagio.

Xavier pensò che non l'aveva mai vista a pranzo.

《Non mangi mai in mensa?》le chiese.

《Preferisco posti più tranquilli di solito》

Non sembrava proprio la stessa ragazza che aveva conosciuto quella sera in un locale pieno zeppo di persone e musica alta.

《Ah, allora di quelli sono un esperto! Posso condividere con te i posti migliori se vuoi, a patto che tu mantenga il segreto》ammiccò verso di lei, facendo nascere un sorrisino sul suo volto.

Quel giorno le chiese di aspettarlo mentre entrava in mensa a prendere qualcosa da mangiare per entrambi.

Venne chiamato dai suoi amici, ma con un saluto da lontano li liquidò velocemente.

Quando uscì dalla mensa e la trovò ad aspettarlo quasi non ci credette: fino all'ultimo non era sicuro che sarebbe davvero rimasta.

Le fece strada verso il suo posto preferito, quello in cima al tetto più alto della Nevermore Academy. La vista da lassù era pazzesca e quel giorno il tempo era sereno abbastanza da potersi godere un pranzo all'aria aperta.

Non aveva mai portato nessuno nel suo "rifugio", ma per lei avrebbe fatto volentieri un'eccezione.

Vide Mimi guardarsi intorno per poi puntare lo sguardo all'orizzonte.

《È molto bello qui》gli disse.

Xavier la osservò avanzare rapita verso il cornicione.

《Ehi, stai attenta, non c'è una ringhiera...da qui sarebbe un bel volo》

Mimi abbassò a quel punto lo sguardo in basso e non rispose. Sembrava persa tra i pensieri.

La vide sedersi con le gambe incrociate e sospirare.
Xavier andò a posizionarsi di fianco a lei, un po' impacciato, e le porse uno dei panini recuperati in mensa.

Mangiarono in silenzio, gettandosi ad alternanza occhiate di sottecchi.

《Per un attimo ho pensato di aver fatto una cazzata a portare questi panini》si decise a parlare Xavier.

《Perchè?》lo guardò lei perplessa.

《Beh, nemmeno i Vampiri mangiano in mensa. Magari era per quello che tu... insomma non ci avevo pensato》

《Non sono una Vampira》disse tornando con gli occhi verso l'orizzonte.

《Ok, bene... cosa sei allora?》non riuscì a trattenersi dal domandarle.

Notò come lei si irrigidì immediatamente dopo quella domanda.

《Non mi va di parlarne》rispose alla fine gelidamente 《Devo andare》

Si alzò in piedi subito dopo, seguita da uno Xavier spiazzato dal rapido cambiamento di umore della ragazza.

Lo lasciò solo su quel tetto: sapeva quanto per alcuni Reietti fosse difficile convivere con le proprie capacità, ma non pensava che avrebbe reagito in quel modo. Altrimenti se ne sarebbe stato zitto.
Lui voleva solo sapere di più su di lei.

《Che cosa nascondi Mimi?》

Eyes - Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora