Prologo

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Alla stella più bella dell'Universo.

Alma


Princeps Luxuriae.
Princeps era un titolo che nell'antica Roma veniva attribuito al più ragguardevole dei senatori, al quale veniva dato il diritto e il privilegio di votare per primo; la sua traduzione letterale è «colui che prende il primo posto», significato che rende la parola tanto piena e ricca quanto è.
Principe, nel medioevo invece, era un titolo nobiliare di chi era secondo solo all'imperatore, ma anche di sovrani e di appartenenti a famiglie regnanti; in seguito divenne il titolo del successore al trono, dell'erede non ancora salito al potere.
Concentriamoci ora sul secondo termine: luxuriae.
Non è nulla di tanto difficile, miei cari, si tratta di semplice lussuria, dal latino luxus, ovvero un abuso vizioso e peccaminoso, come la dissolutezza: un eccesso provocato dalla libidine.
Libidine, sinonimo di lussuria, dote che Eros e suo fratello Himeros difendono a spada tratta.
Perdonatemi se in queste brevi righe di preludio mi gingillo tra etimologia e antichità, ma il tempo che intendo rubarvi è ancora poco.
Facendo quindi un ricapitolato, Princeps Luxuriae stava a significare il primo nell'eccesso vizioso peccaminoso, colui che abusa della libidine per primo e che di questa ha maggior dominio.
Un essere destinato al peccato eterno e al quale il buon vecchio Dante avrebbe riservato posto nel secondo cerchio dell'inferno, tra i lussuriosi, ovvero tutti coloro che si siano mai lasciati cadere nel vortice dell'amore carnale prediligendolo a quello spirituale.
I più furbi e buon gustai, quindi.
E così lui era: un peccatore, il principe della lussuria che controllava il vizio come se fosse stato suo suddito.
Lui era l'erede di Himeros, Dio del desiderio; lui era figlio suo e di Atena, dea della guerra e della saggezza.

Cari lettori,
scusandomi per eventuali errori, vi auguro una buona lettura.

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