My first OC for Insurrection

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Nome:
Erik.

Questo nome deriva dal nome di lingua norrena Eiríkr, composto dai termini “ei” (sempre) o “aiza” (onore) e da ríkr (capo, signore).
Suo padre ha scelto questo nome unicamente per il suo significato; il ragazzo ha sin dalla nascita avuto il destino segnato, di diventare qualcuno di importante

cognome:
Jakobsson

età:
22 anni.

E' nato il 18 novembre, sotto il segno dello Scorpione

pronomi:
he/him.

Erik si identifica perfettamente nel genere maschile

provenienza:

Tork, Sigirith.

Erik è nato e cresciuto a Tork, la capitale di Sigirith

prestavolto:
{Jamie Campbell Bower}

prestavolto:{Jamie Campbell Bower}

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Erik ha i capelli biondi leggermente lunghi e ricci e gli occhi azzurri, la sua carnagione è chiara, ha labbra rosee e carnose; è un ragazzo magro ed è alto 1

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Erik ha i capelli biondi leggermente lunghi e ricci e gli occhi azzurri, la sua carnagione è chiara, ha labbra rosee e carnose; è un ragazzo magro ed è alto 1.83

ruolo:
comandante dell'esercito

storia:
Erik è nato a Tork, capitale di Sigirith, da Astrid e Jörgen Jakobsson; avrebbe avuto un gemello, ma purtroppo egli è morto durante la gravidanza per delle complicazioni, quindi è nato solo lui.
I suoi genitori si separarono quando lui aveva solo 3 anni e dopo il divorzio Erik rimase con suo padre; sin dall'età di 6 anni ha sempre avuto un'istruzione esemplare, ha studiato a casa e ha preso lezioni di vari stili di combattimento, tra cui karate e kung fu.
Suo padre non gli ha mai permesso distrazioni, almeno era così che le chiamava lui: cultura e allenamento; erano queste le uniche cose presenti nella sua vita.
Un giorno però, mentre stava facendo una passeggiata, vide due individui provare a derubare una ragazza, senza pensarci due volte intervenne, e grazie alle sue conoscenze sul combattimento riuscì a metterli in fuga; poi la aiutò a raccogliere le cose che le erano cadute e all'improvviso le loro mani si sfiorarono; in quel momento provò cose che prima non sapeva neanche cosa fossero, non aveva mai avuto tempo neanche per pensare all'amore, ma quel giorno scattò qualcosa in lui.
I due continuarono a vedersi, tutto all'oscuro di suo padre; Erik temeva che venendo a sapere di loro avrebbe cercato di separarli; al contrario lui conosceva i genitori della ragazza, e nonostante all'inizio sembrassero contrari alla loro relazione, lui a poco a poco riuscì a conquistarli.
Lei però poi cominciò a fare domande sulla sua famiglia, più lei faceva domande più lui cercava di cambiare argomento, provocando così dei litigi; non voleva perderla così alla fine si convinse e la portò a casa sua, ma quello fu l'errore più grande della sua vita.
Come Erik aveva sempre pensato e temuto, il padre si mostrò da subito contrario alla loro relazione; sosteneva che lei lo avrebbe distratto dai suoi doveri o da ciò che era veramente importante, quindi gli diede un ultimatum: o Erik l'avrebbe lasciata di sua volontà o lo avrebbe costretto con la forza ad allontanarsi da lei; Erik provò a convincerlo che lei non era una distrazione e che lo rendeva felice, ma a nulla servirono le sue parole, sua padre era fermo sulla sua decisione e non avrebbe mai cambiato idea.
Il giorno Erik dopo andò a casa di Helen, così si chiamava lei, e con il cuore pesante bussò alla porta; lei gli aprì la porta con un sorriso raggiante e lui si sentì ancora di più una schifezza per quello che avrebbe dovuto fare, non era una sua volontà, ma si sentiva comunque in colpa.
Lei ovviamente notando la sua espressione smise di sorridere, lo prese per mano e lo fece entrare in casa

I miei OC - seconda raccoltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora