Deriva dal toponimo basco Etxaberri e assume il significato di "casa nuova"
cognome: non conosce il suo cognome
età: 22 anni.
E' nato il 22 novembre, sotto il segno dello Scorpione
pronomi: he/him.
Xavier si rispecchia perfettamente nel genere maschile
provenienza: Croginia, Aulosion
prestavolto: {Dacre Montgomery}
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Xavier ha i capelli biondo cenere e gli occhi azzurri, la sua carnagione è chiara, ha labbra rosee e sottili e una leggera barba che gli copre il viso; è un ragazzo magro ma muscoloso ed è alto 1.80
ruolo: guerriero
storia: Xavier è figlio unico di Madelaine e François Lambert; quando è nato però i genitori erano molto giovani, sua madre aveva 23 anni e suo padre 25 e non erano messi per niente bene economicamente; hanno portato avanti la gravidanza normalmente già con la decisione di darlo in adozione una volta nato, e così fecero. Lo portarono in orfanotrofio, lasciandolo lì fuori, in un cesto, ben coperto, e con una lettera, poi se ne andarono, senza lasciare traccia, anche se tristemente, avrebbero voluto tenerlo, ma non avrebbero mai potuto dargli una vita dignitosa, speravano che in orfanotrofio lo trattassero bene e che venisse adottato da una famiglia che lo avesse amato come si deve. Purtroppo però non andò così, in orfanotrofio ebbe una vita di inferno, le suore erano si dure con tutti, ma lui sembravano proprio odiarlo, e gli altri ragazzi lo tenevano alla larga e i dispetti che gli facevano erano tanti e cattivi, ma le suore fingevano di non vedereeee; passarono gli anni e non venne mai adottato. Poi però andò in orfanotrofio una coppia, Brigitte e Claude Dumont, che inaspettatamente decisero di adottare proprio lui; il piccolo Xavier, di soli 8 anni, sperava che finalmente la sua vita da inferno fosse finita, non avrebbe mai pensato che gli sarebbe poi spettata una vita addirittura peggiore; la coppia aveva già dei figli, un maschio e una femmina della sua età, l'unica ragione per cui avevano adottato lui era per avere uno "schiavo" in casa da non dover pagare, e così fu, Xavier era costretto a fare tutte le faccende, e al primo cenno di rifiuto veniva picchiato, la notte la passava in una stanza fredda e piena di polvere e ragnatele e gli davano poco o a volte addirittura niente cibo. Quel piccolo barlume di speranza che aveva quando lo avevano adottato era sparito, si convinse che nessuno lo avrebbe mai amato davvero e decise quindi di non affezionarsi a nessuno. All'età di 16 anni scappò di casa, lontano, in modo che non riuscissero a trovarlo, riuscì a guadagnare un po' di soldi, sufficienti a pagarsi un alloggio in un motel, non era il massimo, ma almeno lì non correva il rischio di essere picchiato, in più era abituato a dormire in un ambiente umido e scomodo. Trovò lavoro in una libreria, gli era sempre piaciuto leggere; la paga non era alta, ma almeno gli permetteva di mangiare e vestirsi. Un giorno affacciato alla finestra vide per strada i suoi fratellastri, velocemente si andò a nascondere in uno stanzino e cercò di non fare il minimo rumore; sentì la campanella suonare, segno che era entrato qualcuno; al solo pensiero di dover tornare in quella casa gli si gelò il sangue
FLASHBACK «cerchiamolo Colette, la città e piccola, non potrà nascondersi a lungo» «si, Jean» disse la mora, cominciando a girare per la libreria, lo stesso fece suo fratello «dove sei idiota, sai che ti troveremo, ti conviene uscire!» Xavier rimase nello stanzino, senza fare il minimo rumore e cercando anche di respirare il più silenziosamente possibile; chiuse gli occhi, il suo cuore batteva così forte che per un attimo pensò che lo avrebbero sentito per questo; ma così non fu «andiamocene, qui non c'è, figurati, e quando sarebbe entrato in una libreria quell'imbecille? Sa a malapena sillabare il suo nome» disse sprezzante Jean, aprendo la porta; lui e Colette uscirono da quel posto e solo dopo una manciata di minuti Xavier uscì
FINE FLASHBACK
Gli era andata bene, non lo avevano trovato, ma quell'episodio gli fece capire che prima o poi lo avrebbero trovato se fosse rimasto lì, così con i soldi guadagnati decise di andarsene e si trasferì a Vlares; lì però le cose non andavano meglio, il re era un tiranno e le tasse erano alte, specialmente per lui che poteva permettersi a malapena di mangiare; sentì poi di alcune persone, chiamate ribelli, che volevano andare contro il re, e decise che non ci sarebbe stato nulla di male a unirsi a loro; era solo per interesse, non era costretto a fare amicizia, no? Così li trovò e si unì a loro, diventando uno dei guerrieri
carattere: Xavier è un ragazzo introverso e riservato, e altrettanto riflessivo e ponderato. Quando fa un pensiero se lo tiene per sé, non lo esprime mai verbalmente, in molti infatti lo conoscono per il suo essere silenzioso e schivo. Preferisce concentrarsi sul presente e vivere la vita giorno per giorno; è un ragazzo logico e ama scoprire da sé come funzionano le cose; non è interessato a idee e teorie astratte, ma a volte può prendere queste e farle diventare pratiche. Xavier, inoltre, tende a reprimere i propri sentimenti, rischiando però di perdere il controllo una volta raggiunto il punto di rottura. Non è in grado di capire lo stato emotivo di chi lo circonda, facendo e dicendo così cose che possono ferire; molto spesso gli danno dell'insensibile, ma a lui non importa di ciò che pensano gli altri; ha imparato con il tempo a farsi scivolare addosso le parole taglienti che gli vengono rivolti e a ragionare con la testa e non con il cuore. Ancora, molti pensano che sia stoico e freddo, quasi un automa, ma nonostante riesca a nasconderlo bene, anche lui prova intense emozioni. Non gli piace essere comandato, odia prendere ordini da chiunque; gli ricorda gli anni passati a casa Dumont, e quindi a ogni minimo ordine reagisce chiudendosi a riccio e dando risposte secche e fredde. Non si è mai relazionato a nessuno, non vuole rischiare di affezionarsi a qualcuno; si è costruito un muro di ghiaccio intorno e non permette a nessuno di oltrepassarlo. Non ha mai rivolto la parola a nessuno; ciò che fa nei suoi momenti di svago e leggere i libri che è riuscito a procurarsi