15.

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Quella di Mike era una recita certo. Non era realmente arrabbiato con Steve e si conteneva nel tirare pugni al povero ragazzo, ignaro di quello che stava succedendo. Eppure, allo stesso tempo si stava sfogando, stava per la prima volta dopo mesi esternando tutta la merda che aveva dentro. Ogni pugno era una cosa non detta, ogni pugno era una cosa brutta che gli era successa. In poco tempo, pugno dopo pugno, gli occhi di Mike si fecero lucidi e si abbandonò completamente sul corpo di Steve che lo strinse a sé. Era un'abbraccio fraterno, l'abbraccio di qualcuno che capiva.
Subito però lui riprese la lotta, non poteva essere l'artefice del fallimento del piano.

Attorno a loro si era ormai formato un cerchio di persone, come uccelli attorno ad un pezzo di pane, erano accorsi da tutte le parti dottori, infermieri e pazienti che in quella prigione di tristezza cercavano una qualsiasi distrazione. I ragazzi facevano scommesse, alcuni infermieri parlavano tra loro, altri provarono a separarli. Nessuno apparte Steve aveva visto le lacrime di Mike e lui fù grato di questo.

<<Sta funzionando, continuate>> sussurrò Dustin nella confusione generale. Riuscirono a dividerli.
<<Cosa è successo? Non siamo nella vostra palestra di boxe, siamo in ospedale c'è gente che sta male!>>
<<Questo ragazzo ha picchiato mia sorella! La guardi, guardi come l'ha ridotta questo coglione>> stava dando spettacolo e questo lo divertiva. Steve non era della stessa opinione, si era appena reso conto in che casino si erano cacciati.
<<Io non l'ho nemmeno sfiorata tua sorella ragazzino! Non l'ho nemmeno mai vista!>> Steve guardò Nancy in cerca di una soluzione.
<<HAI IL CORAGGIO DI MENTIRE?! Diglielo Nan...Joice!>> Guardarono entrambi la ragazza.
<<N...non è stato lui, c...credo di essermi confusa.>> Steve respirò forte.
<<Che vi ho detto, non sono stato io!>> L'infermiera che aveva soccorso Dustin si avvicinò.
<<Quindi immagino che non sia stato nemmeno tu a ferire questo povero bambino>>
<<Ho 15 anni!>> Sussurrò Dustin gelido. <<E no, non è stato lui, non lo farebbe mai e lei non può permettersi di accusare un ragazzo ingiustamente>>
Continuò puntandogli il braccio "rotto" contro.
<<Ahi!>> Disse appena se ne rese conto.
<<Cosa è questa storia?!!!>> Urlò alla fine il capo reparto. Ma i ragazzi non fecero un tempo a rispondere che Undici e Luke arrivarono correndo.

<<Si sta svegliando! Un dottore, ci serve un dottore!>> Due signori si separarono dalla folla e seguirono i due ragazzi.

<<Nancy, ci sono riusiti. Si sta svegliando>>disse Johnatan correndo verso la ragazza.
<<Chi è Nancy?>> Chiese l'infermiere che l'aveva visitata. Will capì al volo e risolse la situazione.
<<FINE. Per favore un applauso a questi magnifici attori che si sono prestati gratuitamente per questo spettacolo di beneficenza>> i pazienti e alcuni infermieri applaudirono. Ridevano tutti per lo spettacolo ben riuscito e Mike, Dustin, Nancy e Steve fecero un inchino.

Gli unici a non capire furono gli infermieri che li avevano soccorsi che guardavano Will confusi.
<<Pensavamo che vi avessero avvisati. Lo spettacolo era riservato ai pazienti con la partecipazione di alcuni infermieri disponibili. Siamo spiacenti di aver causato tutto questo disordine.>> Will aveva il cuore in gola. Lo sentiva battere in ogni parte del suo corpo, non aveva mai parlato davanti a così tanti estranei.

Per rendere ancora più l'idea, Steve decise di rivelare i loro veri nomi.
<<Ragazzi e ragazze...Nancy Wheeler. Mike Wheeler. Dustin Henderson. E me, Steve Harrignton.>>  Ancora applausi.
<<Ora però dovremo andare. Grazie a tutti per l'accoglienza>>
E detto ciò uscirono per poi rientrare da un altra entrata e sedersi nella stanza d'aspetto dove vi erano già Luke, Undici e Lucas. Gli ultimi due piangevano dalla gioia.
<<Ci siamo riusciti!>> Disse Undici tra le lacrime andando ad abbracciare Mike, ormai per abitudine. Quando se ne rese conto di fermò imbarazzata ma lui la strinse ugualmente e Will sorrise.
<<È stato stupendo. Undici e Luke si sono seduti accanto al letto bendati, si sono presi per mano e dopo 10 minuti lei ha comunicato ad agitarsi leggermente e ha aperto gli occhi.>>

Era andata proprio come aveva descritto Lucas. Si erano tenuti per mano e come aveva già fatto Undici, erano entrati nella mente della ragazza. Era tutto nero e al centro c'era Max, rannicchiata su se stessa con il viso nascosto nelle ginocchia e le braccia che abbracciavano le gambe. Undici la chiamava, <<Max, Max, è tutto ok, ci sono io.>> Ma lei non reagiva. Così si era avvicinata alla ragazza stringendo ancora la mano di Luke. Le aveva toccato la spalla e il buio del vuoto si era riempito immediatamente di tanti colori che si scambiavano velocemente. Erano pensieri, ricordi, emozioni e viaggiavano talmente veloci che Undici non riusciva nemmeno a coglierne l'essenza.

Erano avvolti da un tornado di pensieri, lei Luke e Max e venivano sbattuti da una parte all'altra dai forti venti.  Aveva un gran mal di testa e non sapeva cosa fare. Ma Luke non aveva perso la calma ed era riuscito a raggiungere Max. L'aveva presa per le mani e gli aveva detto:
<<Max, sono Luke, non mi conosci. Non credo nemmeno che tu sappia tutta la storia ed è per questo che serve che ti svegli. Mike mi ha detto che sei tu la più sveglia, anche se suppongo che detto da lui non sia chissà quale complimento. A Undici manchi e quel povero Lucas a malapena parla. Abbiamo bisogno di te. Ma non è questa la cosa più importante, la cosa più importante è che tu hai bisogno di te stessa. Hai bisogno di pensare a te, hai bisogno di capire che sei importante. So cosa significa avere tanti, troppi pensieri per la testa. Devi imparare a selezionare quelli davvero importanti per te. Mi senti Max, seleziona!>>
Piano piano, i colori più scuri sparirono e man mano che scomparivano, gli altri ruotavano più lentamente. Fino a quando non si ritrovarono dentro ad una magnifica cupola color pastello. Immobili, estasiati dalla sua bellezza.
Max apri gli occhi e guardo Luke sorridendo stancamente.
<<Grazie>>
Undici corse verso la ragazza ma prima che riuscisse a raggiungerla si ritrovarono nuovamente nella stanza d'ospedale con Max che si svegliava.

<<È stato tutto merito di Luke, è stato magnifico>> disse agli altri ragazzi.
<<Grazie amico>> disse Lucas stringendogli la mano.
Poi si avvicinò Will
<<Tutto ok?>>
<<Si, solo...ho scoperto di essere un bravo consigliere. Anche se non riesco a rispettare i miei stessi consigli>>
Will gli sorrise. Entrò il dottore che guardo sorpreso "gli attori dello spettacolo"
<<Sta bene. È un miracolo. Non sappiamo come sia possibile ma è stabile, viva e stabile. Solo...non sappiamo se ritornerà a vedere dall'occhio sinistro. Ma apparte questo credo che si riprenderà completamente a breve. Chiede di Lucas. 5 minuti, poi devo chiedere a tutti voi di andare via e tornare domani.>>
Lucas si alzò immediatamente ed entrò nella stanza.

<<Max>>
<<Ti dovevo un appuntamento hai dimenticato? Non potevo certo morire.>>
<<Certo che non potevi>> disse lui piangendo.
<<È tutto ok ora. Sto bene. È tutto merito di Luke, ringrazialo da parte mia, ti prego.>>
<<Lo farò>> sorrise.
<<Lucas?>>
<<Si?>>chiese lui avvicinandosi.
<<Puoi baciarmi se vuoi>> il ragazzo sorrise e senza farselo ripetere appoggiò le sue labbra su quelle della ragazza.

N.A.
Ho già detto che amo Luke. Bhe lo ripeto. Lo amo, lo amo, lo amo.

Mi mancava Max.

Ci Sei Sempre Stato Solo Tu ~ BylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora