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<<Si chiama Eddie>> disse Luke e il sorriso morì sul volto di Steve.
<<lo conosciii? Lo conosci non è così?>> disse Luke saltellando. Steve si maledisse, come avrebbe fatto a spiegargli una cosa del genere?
<<Vieni>> gli disse e fece per afferragli il polso ma lui ritrasse il braccio istintivamente. <<mi dispiace>> si scusò Steve portando le braccia lungo il corpo e osservandolo. Luke si portò la mano destra ai capelli, sembrava imbarazzato, era strano.
<<Niente, scusa tu, stupidi riflessi!>> fece una risata forzata e Steve sentì l'imbarazzo farsi denso e stringersi intorno a loro con sempre più prepotenza. Doveva liberarsi. Gli tese la mano.
<<Vieni>> ripetè, Luke gli afferrò la mano e lo seguì fuori.

<<Quindi lo conosci>> dedusse Luke, Steve annuì.
<<L'ho conosciuto l'anno scorso, una persona magnifica, divertente, coraggioso, gli devo la mia vita, tutti gliela dobbiamo. Era il migliore.>> Steve non lo guardava, gli occhi erano fissi sulle scarpe mentre i ricordi gli invadevano la mente.
<<Era...>> ripetè Luke e fu allora che Steve alzò lo sguardo puntandolo dritto sugli occhi acquosi dell'altro.
<<Mi dispiace così tanto, Luke. Non doveva morire così, non doveva succedere, non avrei dovuto permetterlo>> disse velocemente <<dovevo essere io a morire in questa guerra, non Barbe, non Bob, non Eddie>> aggiunse poi con un sussurro rivolto a sé stesso. Luke gli si avvicinò e gli afferrò le mani, intente a torturarsi a vicenda.
<<Va tutto bene>> gli disse gentilmente anche se i suoi occhi dicevano il contrario <<Va tutto bene Steve, non è colpa tua.>>
<<Come fai a dirlo? Non c'eri, non sai com'ero prima, tutte le persone a cui ho fatto del male, tutte le persone che ho preso in giro>> fece Steve scuotendo la testa.
<<Hai ragione, non ti conoscevo prima, ma ti conosco adesso e non sei più quella persona, non puoi continuare a pagare per errori che hai fatto tempo fa, non meriti questa guerra tanto quanto non la merita nessuno di noi.>> Steve si tranquillizzò e appoggiò la fronte sul petto del ragazzo che lo strinse a sé.

<<Non puoi sempre aiutare gli altri se non lasci che gli altri ti aiutino>> gli disse Luke.
<<Non puoi sempre aiutare gli altri se non lasci che gli altri ti aiutino>> ripetè Steve, lo guardò negli occhi, fu Luke ad abbassare lo sguardo ai polsi coperti dalla benda e dai bracciali, ma poi li rialzò su di lui. Nemmeno per un secondo Steve aveva abbassato lo sguardo ai sui polsi, nemmeno per un secondo l'aveva giudicato o guardato con pena, gli stava offrendo il suo aiuto, non per quello che avesse passato, non per essere un completo disastro ma perché ci teneva, lo leggeva nei suoi occhi. Luke rimase sconvolto dalla purezza e la sincerità nello sguardo di Steve, era una bella persona, non ne aveva incontrate molte nella sua vita.
<<Già>> rispose semplicemente senza staccare gli occhi dai suoi.

<<Dimmi qualcosa in più su Eddie>> disse Luke cambiando discorso, spegnendo le scintille prima che diventassero fuoco, capiva immediatamente quando stava per prendersi una cotta, succedeva quando qualcuno gli dedicava un po' di attenzioni, quando durante una scopata gli parlavano, quando dopo gli offrivano una sigaretta invece che scappare, aveva bisogno di essere amato e per questo era irrimediabilmente attratto da chiunque fosse gentile con lui. Aveva imparato a riconoscere le sensazioni e a impedire che divampassero in qualcosa di più. Non poteva prendersi una cotta per Steve, era fuori discussione.
<<Non lo conoscevo bene>> disse <<Dovresti parlarne con Dustin, per lui era una figura di riferimento. È doloroso parlarne però lo fa con piacere>>
<<Magari ci farò due chiacchiere. Dai rientriamo>> I due tornarono alle postazioni a continuare il loro lavoro ignorando lo sguardo di Robin su di loro.

***

<<Max! Siamo qui!>> urlò Lucas sventolando il braccio per richiamare l'attenzione della ragazza appena entrata nell'aula, lei gli sorrise e si avvicinò.
<<Dicevi non ti piaceva la chimica>> disse lui avvicinandosi leggermente.
<<No, infatti, ma tu invece sì>> le fece l'occhiolino ironica e Lucas vide per un istante la vecchia Max. Si sentì in colpa per aver desiderato che tornasse quella di prima, erano cambiati, lei soprattutto e continuare a rincorrere l'idea di quel che erano un tempo era sbagliato, loro erano questo ora e andava bene così. Le sorrise.
<<Sono felice che vi siate chiariti. Sempre detto che siete la coppia migliore>> disse Dustin facendo l'occhiolino a Lucas.
<<Hai sentito Susie?>> chiese Lucas <<Non vorrei essere il pessimista della situazione ma è la cazzo di fine del mondo!>>
<<Sono contento che sia lontano da qua. Se non fossi dentro questa storia fino ai capelli, non vorrei spere che il mondo sta per finire. È meglio così, è al sicuro>> Lucas gli diede una pacca sulla spalla.
<<Ce la faremo>> disse allora Erica. <<Non può finire tutto così>> nessuno osò dire qualcosa, così si rimasero a lavoro. Max faceva quello che poteva imitando gli altri ragazzi e pregando di non far esplodere qualcosa prima del tempo, Lucas la fissava senza vergogna, il suo piccolo pezzo di paradiso in quell'inferno.

***

Mike e Will alla fine avevano optato per unirsi alla squadra di approvvigionamento di provviste, si era deciso di riempire di cibo la saletta sul retro del municipio, in modo che ci fosse sempre cibo a disposizione, non si sapeva per quanto tempo avrebbero dovuto trattenere l'esercito di Vecna e anche se non sarebbe stato un loro problema, visto che il loro compito era tutt'altro, si impegnarono insieme agli altri.

Fecero avanti e indietro dal supermercato al municipio un paio di volte, con le braccia cariche di buste. Ad un certo punto Will si fermò affaticato, respirava affannosamente e vedeva sfuocato. Mike se ne accorse immediatamente e lo raggiunse.
<<Tutto bene?>>
<<Io? Sì, certo devo solo prendere fiato. Hai mangiato il panino che ti ho portato?>> qualcosa nell'espressione di Will parve mutare improvvisamente, le sopracciglia si abbassarono e i lineamenti si fecero più duri.
<<Lo dici come se ti importasse qualcosa! Di la verità, lo fai solo per placare i sensi di colpa, ti prendi cura di me solo perché in tutti questi anni non ci sei mai stato. Mike Wheeler, sempre il fottuto eroe, non ce la fai proprio a non salvare la situazione, vero? Tu e la tua sindrome da crocerossina, è l'unico modo che conosci per sentirti in pace con te stesso.>> poi cadde a terra e il rumore della caduta andò di paripasso con il suono dei cocci del cuore di Mike che si disintegrava.

Will alzò lo sguardo, era di nuovo lui, la durezza che leggeva prima nei suoi occhi ora era sostituita da puro terrore, terrore per sé stesso.
<<Mike...>> cominciò, lui lo guardava affranto <<Mike scusami, perdonami ti prego, non so cosa mi sia preso, non le penso davvero quelle cose, ti prego...>> si era alzato, gli aveva preso le mani e lo supplicava <<perdonami, ti prego, mi dispiace>> ma Mike aveva gli occhi fissi nel vuoto, non era più Will che ascoltava, ma la vocina nella sua testa che lo derideva, rinfacciandogli di aver sempre avuto ragione. Da quel momento in poi quella vocina avrebbe avuto la voce di Will, da quel momento in poi, qualunque cosa brutta gli sarebbe successa, avrebbe ricordato quelle parole.

<<Mike, Mike dì qualcosa...>> la voce implorante di Will lo strappò ai suoi pensieri. Sapeva che il ragazzo non avrebbe mai detto niente del genere.
<<Non è colpa tua, è Vecna, la situazione si sta facendo seria, non posso permettere che quel bastardo si prenda il tuo corpo.>>
<<Non mi importa se è Vecna, ti ho ferito, non ti ho mai visto così.>> Mike cercò di arginare il discorso.
<<Non è colpa tua>> ripetè duramente.
<<Ti ammiro moltissimo, non penserei mai neanche una parola Mike te lo sto giurando. Sei la persona migliore che conosca, mi stai aiutando tanto e non sai quanto ti ringrazio per questo>> Mike addolcì leggermente lo sguardo e strinse le mani di Will.
<<Lo so, lo so Will, va tutto bene, è tutto ok, so che non lo diresti.>>

Però c'era qualcosa di irrimediabilmente rotto in lui, ormai, qualcosa che andava oltre l'altro ragazzo e quelle parole, era come se si fosse semplicemente sentito dire quello che già ripeteva continuamente a sé stesso. La verità era che Mike poteva battersi con ogni tipo di cattivo, con ogni tipo di mostro, ma non con sé stesso. Era stato bullizzato per anni ma ci era passato sopra perchè quei ragazzi non gli avevevano mai detto niente che lui già non pensasse, non potevano ferirlo di più. Eppure il fatto che fosse stato Will a pronunciare quelle parole fu la goccia che fece traboccare il vaso.

<<Sento che sto perdendo il controllo Mike, questo è solo l'inizio, finirò per ferirvi tutti, uno per uno e una volta che non gli servirò più mi trasformerà in uno di quei soldatini>> disse Will tremando.
<<Non lo permetterò, lo fermeremo prima che accada.>>
<<Non lo permetterai.>> ripetè Will ma i due ragazzi alludevano a due cose diverse.

N.A.
Luke e Steve sono parte del mio cuore ormai. La mia Max e Mike e Will che non hanno mai un momento di pace.

Non basta per perdonare mesi e mesi di assenza lo so, cercherò di farmi perdonare pubblicando più spesso, ci avviciniamo alla fine.

Ci Sei Sempre Stato Solo Tu ~ BylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora