8.

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La sabbia del deserto era di uno splendido dorato, il sole riflesso la faceva sembrare preziosissima, la faceva sembrare la cosa più ricca e bella del mondo, ma era solo sabbia.

Nessuno si rende conto della bellezza della sabbia. Nessuno si sofferma troppo nell'osservarla.

La si usa per fare paragoni con qualcosa di instabile di incerto. Mike invece ne trovava rassicurante ogni granello. Ogni singolo granello era attaccato all'altro e insieme formavano un mare d'oro. Anche se il vento li separava, nessun granello rimaneva solo.

Il camion percorreva il deserto e Mike osservava le dune di sabbia e il cielo. Sembrava fosse il deserto a sfrecciare accanto a lui e non lui a sfrecciare nel deserto. Era un semplice esempio di come l'uomo si creda superiore alla natura e quanto spesso invece venga sottomesso da essa.

Allora le persone credevano di poter cambiare la gente come Will, come Robin, come Mike. Credevano di poterli guarire
Anche Mike lo  aveva creduto per un po'.
Ma non fategliene una colpa, non date la colpa a lui per aver lasciato che la società gli facesse insinuare nella mente tali idee.
Magari ora pensate che sia facile, ognuno ha un pensiero autonomo ma l'effetto delle idee di massa allora aveva tutt'altro peso.
Perciò non rimproverate Mike per essere cresciuto com'è cresciuto.

Nonostante fosse evidente, non si era reso conto della cotta di Will nei suoi confronti semplicemente perché non la considerava un opzione possibile. E non si era reso conto della sua cotta per Will perché non l'aveva mai preso in considerazione.
Pensava semplicemente che fosse un mondo apparte, un mondo che lui non aveva mai giudicato ma che considerava estraneo, proprio come il sottosopra.

Eppure ora ci si trovava dentro, ora era consapevole del fatto che non era un mondo a parte, che era il suo mondo e il mondo di Will e Robin ma che era anche il mondo di Erica, di Dustin, di Steve perché facevano parte della stessa realtà naturalmente e si sentiva stupido ad aver pensato di poter manovrare la natura.

Ora lo capiva.

E fu proprio durante quel viaggio che Mike cominciò a capire i suoi sentimenti per Will.
Fece una lista nella sua testa, una lista di  possibili segnali.

•Non era rimasto indifferente al bacio, anzi, a dirla tutta gli era piaciuto.
•Era sempre stato protettivo nei confronti di Will, a livelli estremi.
•Avvolte aveva voglia di toccarlo
•Era geloso? Di Luck?

Questo faceva di lui un omosessuale? Questo significava che era gay?

Non riusciva a comprenderlo, forse Will gli era sempre piaciuto, ma Mike era sicuro di aver provato qualcosa anche per Undici.

•Gli piaceva baciare Undici.
•Era iperprotettivo anche nei suoi confronti.
•Stringerla a sé lo faceva sentire bene
•E sì, era geloso. Aveva la fottuta paura che qualcun'altro più in gamba di lui gliela portasse via.

Non c'erano molte differenze tra i due sentimenti, apparte il fatto che Will riusciva a farlo impazzire completamente.
Baciare una ragazza.
Baciare un ragazzo.
Non trovava sbagliato nessuno dei due ed entrambi gli piacevano.

E questo lo mandava in confusione totale. Non aveva mai pensato al fatto di essere omosessuale, figurarsi omosessuale a metà.
Insomma Mike era un tipo da tutto o niente, un tipo senza mezzi termini.
Quindi mentre il suo cervello cercava di capire quale dei due sentimenti fosse reale, il suo cuore batteva orgogliosamente verso le due direzioni.

Non doveva perforaza definirsi, non ne trovo il motivo. Insomma in un mondo veramente libero tutte queste etichette a parer mio devono essere abolite.
Un mondo non è veramente libero se non per tutti ci sono le stesse alternative. Il mondo non sarà mai veramente aperto fin quando esisterà quel "papà sono Gay" che invece dovrebbe essere un "papà, questo ragazzo mi rende felice". Eppure è già tanto rispetto ad allora.

Ci Sei Sempre Stato Solo Tu ~ BylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora