24.

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Max girava per la sala senza sapere bene cosa fare. Lucas le aveva chiesto di andare con lui ma la chimica non era il suo forte. Anche Steve le aveva detto che poteva aiutare lui, Jonathan, Nancy, Robin e Vicky. "Non voglio essere il quinto in comodo" le aveva detto ma Luke si era unito a loro e sembravano fare un ottimo lavoro da soli.
<<Rossa!>> Max si voltò, Mike le si avvicinava.
<<Riccio>> ribatté lei.
<<Non abbiamo ancora avuto modo di parlare>> disse lui.
<<Questo perché non vedi altri che Will>> Mike spalancò gli occhi e arrossì. Lei sorrise, le piaceva così tanto stuzzicarlo.
<<Allora tu...cioè si insomma lo sai>>
<<Davvero pensi di fingere bene?>> chiese lei retorica.
<<Se fosse così evidentelo saprebbero tutti>>
<<Non è così?>> alzò le sopracciglia
<<No. Cioè insomma si ma perché sono stato io a farlo sapere.>> disse lui gesticolando. Mentiva.
<<Vi hanno beccati non è così?>> chiese lei trattenendo una risata, avrebbe voluto esserci, si era persa così tanto. Lui arrossì; poi attese, come se volesse che lei dicesse qualcosa. Lei non capì e non disse niente.
<<Allora...hai avuto tanto da ridire quando stavo con Undi e ora hai perso le parole?>> Mike ci teneva così tanto alla sua opinione? Lei non ne aveva idea. Le piaceva.
<<No. È solo che stranamente non ho nessuna obiezione. Cioè tu e Undi eravate semplicemente troppo. Dipendevate uno dall'altro e non avevate un vostro pensiero. Non saprei spiegarlo ma era come se vi tratteneste a vicenda, come se vi oscuraste. Con Will invece è come se riusciste a far fuoriuscire la parte migliore dell'altro.>> Mike sorrise. <<però Mike, sai che con Will è diverso, no?>>
<<perché è un ragazzo?>> chiese lui.
<<no, idiota. Perché è il tuo migliore amico. È Will.>> ribatté lei.
<<lo so cazzo!>> esclamò lui <<continuate tutti a ripetermelo. Non ho intenzione di farlo soffrire, non lo sopporterei. Ci tengo veramente a lui.>> lei rimase a guardarlo, incantata dalla determinazione delle sue parole, il sentimento di Mike era puro e vero, nessuno avrebbe potuto dire il contrario.
<<Non ho mai pensato il contrario>> disse lei <<ho sempre saputo quanto Will fosse importante per te, ma lui no, lui non lo sa. Solo questo Mike, dimostrargli che tieni a lui perché sai com'è Will, faticherà a crederci, tu ricordarglielo. Tutti vogliono essere amati, tutti meritano di essere amati ma non tutti ci si sentono.>> spiegò lei. Lui le sorrise.
<<sai che Lucas ti ama vero? Più di quanto ami sè stesso, il che vuol dire molto>> lei rise. Certo che sapeva che Lucas l'amava, era lei che faticava ad accettarlo, riusciva a percepire quel calore ma tremava lo stesso, come se il suo corpo fosse abituato al freddo.
Aveva solo bisogno di tempo, Lucas sarebbe riuscito a sciogliere il ghiaccio di anni e anni di freddezza. Era testardo, avrebbe continuato e continuato e alla fine avrebbe vinto perché l'amore lo fa sempre.
<<Si, lo so.>>

Robin si sentiva strana. Aveva accanto a sé la ragazza per cui aveva un mega cotta e che l'aveva baciata, ma c'era qualcos'altro che la distraeva, una sensazione, una specie d'istinto che le faceva prudere il naso. Luke stava flirtando con Steve? Guardò nella direzione dei due ragazzi e cavolo se ci stava provando, mostrava le sue abilità da meccanico sexy e Steve rideva. Un sorriso le spuntò sul volto, non poté fermarlo e quello prese il controllo dei suoi muscoli.
<<Non ho mai visto il ragazzo che parla con Steve.>> disse Vicky interrompendo i suoi pensieri. <<Non prima d'ora intendo. Non ad Hawkins>> Robin le sorrise.
<<Già lui...diciamo che non è di quì.>>
<<questo spiega tutto>> fece un sorriso e tornò a fare quello che stava facendo.
Il silenzio si fece insopportabile, come facevano due chiacchierone come Robin e Vicky a non avere niente da dirsi? Specialmente dopo quel bacio.
<<Vick...>> cominciò Robin poggiandole delicatamente la mano sulla spalla.
<<mi piace Vick>> disse lei, Robin si morse il labbro inferiore imbarazzata. <<nessuno mi ha mai chiamata così, Vicky è così melenso, Vick è forte>> continuò. Robin esultò nella sua mente.
<<Mi chiedevo, quando tutto questo sarà finito...>> Robin prese un respiro, non c'era niente da temere, si erano baciate dopotutto, non poteva essere etero o forse invece sì, forse era confusa, forse aveva incasinato tutto, stupida, stupida, stupida.
<<Perchè aspettare? Ho aspettato e mentito a me stessa per tutta la vita, voglio solo vivere cazzo. Stasera, ci sarà un pub ancora in piedi in questa città no? Oppure niente pub, abbiamo la fine del mondo come visuale, guardiamo le stelle. Quello che vuoi tu.>> il primo pensiero di Robin fu che non poteva essere reale, che non stava accadendo davvero, parola per parola però cominciò a realizzare che stava succedendo veramente e stava succedendo a lei.
<<Ok>> disse perché non riusciva a dire nient'altro.

"Questo ragazzo è incredibile" pensò Steve, era stato cresciuto da un pazzo psicopatico, aveva visto tutto ciò che lui considerava la sua famiglia andare distrutto, era stato allevato da due vecchi meccanici in mezzo al nulla, possedeva un potere che era una maledizione e nonostante tutto continuava a scherzare, facendo pessime battute sulla falegnameria.
<<Non è difficile, si impara in fretta, non serve cervello, solo muscoli a abilità con le dita>> non poté fare a meno di ridere per il doppio senso che si era creato da solo. <<immagino sia per quello che sono bravo>> Era sempre peggio, doveva smetterla. <<con martello e sega>> aggiunse per specificare ma non aiutò. <<cazzo, non ci sto provando lo giuro>> terminò esasperato. Steve rise, sembrava nervoso.
<<Saresti meglio di me comunque>> ribatté. Luke si fece curioso.
<<Mi stai dicendo che non sei il tipo per le quali le ragazze sbavano?>> chiese il ragazzo fingendo apposta di essere stupito, in realtà lo era veramente.
<<Finché non mi conoscono magari>> ribatté Steve, rideva ma si vedeva che ci stava male.
<<Che succede quando ti conoscono?>> chiese.
<<Suppongo che questa versione non piaccia come la precedente>> sospirò lui.
<<Ma a te piace di più?>> chiese Luke innocente. Steve ci pensò sù.
<<Si. Si mi piace decisamente di più>>
<<E allora sono loro che non vanno bene per te, non sei tu che non vai bene per loro. Forse ti stai concentrando sulle ragazze sbagliate.>>
<<Si. Forse è così>> disse e il suo sguardo cadde irrimediabilmente su Nancy. Luke seguì il suo sguardo.
<<Tu e lei siete stati insieme vero?>>
<<Sì>> rispose lui tornando a guardare Luke.
<<Eri innamorato di lei?>>
<<Sì>>
<<lo sei ancora?>>
<<non lo so>> disse, la sua voce uscì leggermente incrinata ma la ignorarono entrambi. <<ci sarà sempre qualcosa che ci lega, credo, ma so che lei ama Johnatan e non posso nenache avercela con lui perché è una persona per bene e so che la ama da impazzire>> Luke valutò la situazione, triangolo amoroso, classica situazione etero.
<<Ha importanza eccome, se non capisci quali sono i tuoi sentimenti per lei non potrai mai andare avanti>>
<<Ha senso>>
<<Certo che ce l'ha bello. Metti in dubbio il mio giudizio?>>
<<Non mi azzarderei mai, cupido>> Luke rise ma la conversazione era seria e non poteva certo finire con una battuta. Non aveva mai avuto una conversazione con un suo coetaneo, era strano ma uno strano bello.
<<La verità è che non so nulla dell'amore. Le sveltine nel bagno chimico di una stazione petrolifera sono tra le massime esperienze che ho fatto, faresti bene a non darmi ascolto.>> fece Luke, Steve lo guardò e Luke si sentì nudo, non si era mai sentito così, mai nessuno l'aveva visto veramente.
<<Però parli come se l'amore l'avessi conosciuto>> disse crorrucciando gli occhi. Era patetico ma poteva farlo, poteva raccontargli la sua storia come lui gli aveva raccontato la sua, era quello che si faceva fra ragazzi.
<<Ok, mettiamo in chiaro una cosa, so che è patetico, ne sono pienamente cosciente...>>
<<Racconta e basta>> lo interruppe Steve.
<<Ero appena scappato dal laboratorio, stavo nel bosco e avevo freddo, ho incontrato questo ragazzo, lui mi ha dato il suo berretto e la voglia di riprendere in mano la mia vita.>> Luke guardò Steve come se si aspettasse che gli desse del pazzo.
<<Cavolo! E non hai più saputo niente di lui?>> chiese Steve.
<<No. Non l'ho più visto>> rispose.
<<non ti ha neanche detto il suo nome? Magari vive qua, magari puoi rincontrarlo.>> c'era qualcosa che lo tratteneva dall'essere felice per l'altro ragazzo ma lo ignorò.
<<C'era un nome nel berretto ma era vecchio, potrebbe essere stato di seconda mano>>
<<Perché devi essere così pessimista>> fece Steve ridendo.
<<Si chiama Eddie>> disse Luke e il sorriso gli morì in volto.

N.A.
Mi dispiace, lo so che lo dico tutte le volte ma mi dispiace davvero. 

Ci Sei Sempre Stato Solo Tu ~ BylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora