𝟞 𝔻𝕚𝕔𝕖𝕞𝕓𝕣𝕖

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Finalmente era arrivato il sabato... ma Izuku cambiò idea immediatamente, perché si era ritrovato nuovamente nel negozio, visto che i due addetti che si dovevano occupare del fine settimana avevano dato buca. Non aveva chiesto il motivo, con un sospiro dispiaciuto aveva lasciato la sua calda coperta sopra il divano e si era alzato controvoglia, avviandosi poi verso il centro commerciale.

L'avvenimento del giorno precedente con il ragazzo eterocromatico e il biondo aveva destabilizzato il verdino, lo avevano perfino obbligato ad alzare la voce! E lui cercava di non farlo mai!

Il sabato rendeva il centro commerciale decisamente più pieno, infatti quel giorno erano strapieni di bambini da accudire e genitori totalmente fuori controllo da tenere a bada.

"Che cosa desidera?". Izuku sorrise dolcemente alla signora che aveva di fronte, ma sobbalzò mentre questa aveva iniziato a gridare sul fatto che non riusciva a trovare un modello di bambola, ma che, a detta sua, nel fascicolo era presente.

"Andiamo subito a controllare, non si preoccupi. Mi segua!". Izuku scattò, schivando abilmente i clienti in fila e che riempivano i vari corridoi. I suoi occhi scorrevano tra gli scaffali, alla ricerca della bambola che quella mamma stava cercando.

Era una principessa Disney, di quelle enormi. Lui le trovava leggermente inquietanti, aveva la camera piena di pupazzi ed action figure, ma le dimensioni erano decisamente ridotte rispetto ad una bambola grande quasi quanto un bambino. 

L'idea di svegliarsi di notte e trovarsela davanti con un coltello in mano gli fece accapponare la pelle. Era un fifone...

"Vediamo un po'... ecco qua, signora! Quelle grandi le teniamo più in alto così che solo noi addetti possiamo tirarle giù. Allora vuole quella?".

"Lei è un angelo, mi ha salvata... - La signora si portò una mano sul petto, tirando un enorme sospiro di sollievo - Mia figlia mi avrebbe uccisa...".

E nel sentire quella frase, il volto di Katsuki gli apparve davanti, come a concretizzare il suo pensiero. Era proprio quello il pensiero che il biondo aveva tirato fuori inizialmente: bambini viziati che, alla minima richiesta, veniva regalato il dono desiderato.

Izuku non desiderava niente, o meglio... sì, desiderava più qualcuno, ma sapeva benissimo che se avesse voluto ottenere ciò che sognava, si sarebbe dovuto impegnare tantissimo.

Di fronte aveva una donna che, nonostante fosse inizio Dicembre, era già martoriata dall'arrivo del Natale... Solo per una bambola, poi.

"Si figuri signora, è il mio lavoro!". Fece per prendere la scaletta, per potersi allungare a prendere la grossa scatola che conteneva il dono tanto richiesto dalla donna, ma una mano ferma gli bloccò il polso.

"Fermo Deku, faccio io". 

Guardò Katsuki, sollevando le sopracciglia e, dopo un attimo di esitazione, ecco che fece qualche passo indietro, rimanendo in silenzio. Non si aspettava di vedere anche lui lì dentro, pensava che il ragazzo dal pessimo carattere avrebbe sicuramente rifiutato di lavorare perfino il sabato, eppure...

D'altro canto, Bakugo non poteva rischiare di non vedere il verdino anche quel giorno... non voleva assolutamente perdere quella loro "sfida", e poi, aveva piacere a rivederlo... dopo l'avvenimento con il bastardo a metà non si erano più rivolti parola, se non il saluto prima di andare via.

Voleva proporgli di nuovo il passaggio per tornare a casa, ma era andato via con talmente tanta velocità che lo aveva perso di vista.

Si arrampicò su quegli scalini e afferrò la bambola tanto desiderata dalla signora, scendendo con un balzo e porgendole la scatola enorme.

Love for ChristmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora