𝟟 𝔻𝕚𝕔𝕖𝕞𝕓𝕣𝕖

352 49 16
                                    

Finalmente la domenica era arrivata, finalmente entrambi i ragazzi si potevano riposare... Eppure, Bakugo era già sveglio, essendo un tipo mattiniero, ed era già ai fornelli, a fare delle prove per dei biscotti.
Sua madre credeva seriamente di star impazzendo, vedere suo figlio in quelle condizioni... mai successo prima di allora!

Non faceva altro che cucinare biscotti. Gli era sempre piaciuto cucinare, non lo metteva in dubbio, se c'era una qualche nuova ricetta da provare lui era il primo ad alzare la mano per poter mettersi alla prova. Ma tutti quei biscotti... o era rincoglionito, il suo caro figlioletto, o aveva preso un potente colpo alla testa.

Non c'erano altre spiegazioni!

"Katsuki, che cosa stai preparando...?". Lo sapeva bene, lo poteva vedere, ma sperava in una reazione solita di suo figlio.

"Biscotti". Che non arrivò.

"E per chi sono? Ogni giorno cucini dei biscotti diversi, vuoi sfamare un'intera città?".

"No - Mescolava l'impasto, senza distogliere lo sguardo da ciò che stava facendo - Solo una persona".

Strabuzzò gli occhi, così simili a quelli del figlio, facendo un passo verso di lui per poterlo affiancare: "Una persona?". Non era mai stato fidanzato, mai una frequentazione pubblica... A volte si chiedeva se suo figlio era ancora vergine o meno! Ma dopo aver trovato dei preservativi dentro al suo portafoglio, il dubbio volò via dalla sua mente...

Anche se aveva il dubbio sui suoi gusti. Non aveva idea quale fosse la sua persona ideale, non aveva idea se avesse interessi per donne o uomini. Non erano dei dubbi che la martoriavano, che sia chiaro, lei amava il suo bambino più di chiunque altro, però le sarebbe piaciuto avere un po' di partecipazione nella vita di Katsuki...

"Sì, una persona. Gli piacciono i miei biscotti".

"Sono deliziosi, tutto ciò che cucini è delizioso. Chi è questa persona?".

I rubini di Katsuki si mossero rapidi, incrociando quelli di sua madre. Assottigliò lo sguardo, interrompendo l'impastamento ma rimanendo comunque con le mani nella scodella: "Perché?".

"Perché cosa?".

"Perché mi chiedi chi è questa persona? Cosa te ne frega?".

"Beh, sei mio figlio - Poggiò la mano sulla sua spalla, stringendola leggermente - Non ho idea di ciò che fai durante le giornate, non ho idea di che persone frequenti. Posso chiederti chi è questa persona che al giorno si mangia vagonate di biscotti?".

Lui sbuffò rumorosamente, continuando ad impastare e lanciando una rapida occhiata all'orologio: "Il ragazzo che ha i turni con me".

Lei sollevò le sopracciglia, cercando di trattenere un sorrisetto che stava nascendo sul suo volto: "Quindi hai fatto amicizia...?".

"Non proprio". 

"Di più?!".

"CHE?! VECCHIA, MA CHE COSA DICI?!".

"NON CHIAMARMI VECCHIA!".

Masaru fece capolino nella cucina dopo aver sentito le urla della moglie e del figlio, schiarendosi la gola ed attirando l'attenzione dei due: "Perché devo sempre trovarvi in preda a litigi?".

"È LA VECCHIA, NON SI FA I CAZZI SUOI!".

"MODERA LE PAROLE, RAZZA DI MALEDUCATO!".

E con una risata, Masaru uscì dalla cucina, non riuscendo a mettere bocca tra un'offesa e l'altra.

Izuku invece era sempre nel letto, sotto il piumone, a bearsi di quella mattina fatta solamente di riposo. Non riusciva a sollevarsi, la settimana passata era stata veramente pesante, aveva bisogno di starsene nel suo morbido e confortevole letto.

Love for ChristmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora