capitolo 16

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"Mio signore!"
"Narcissa mia cara accomodati, dobbiamo parlare."
"Si, mio signore."
"Ho creato un'azienda nel mondo babbano, la Gaunt Industies è della bambina, una sorta di piano B"
"Mio Lord crede che perderemo?"
"Credo che tu debba darmi del tu!"
"Come desideri mio signore"

Tornati al castello la ragazza non smwtteva di pensare al comportamento ambiguo del biondo di quel pomeriggio. Qualcosa non le tornava ma non sapegq cosa. Era decisa a scoprirlo, aveva una sua teoria. Oer quando odiasse ammetterlo teneva a Tom e non le andava che qualcuno lo facesse soffrire prendendolo in giro. Quella sera, mentee tutti dormivano, decise di mettere in pratica tutto il suo sapere e il suo dna per avere delle risposte. Si vestì ed usci dal dormitorio Serpeverde per incamminarsi verso la torre di Corvonero. Tutto era automatoco nella sua mente e stava iniziando la missione per far si che il suo piano di verificare se la sua teoria fosse giusta andasse bene. Stanca di camminare decise di materializzarsi davanti all'ingresso del dormitorio dei Crovonero.
"Priscilla dovrei entrare per favore"
"Non ti ho mai vista qui, solo i miei studenti possono entrare!"
"Ok ok va bene, mettiamola così mi hai visto materializzarmi qui davanti, hai fondato Hogwarts quindi sai che posso farlo solo perché ho sangue dei fondatori in me. Ci sono solo due eredi in vita, Voldemort ed io. So come entrare nelle case senza problemi, da noi e in Grifondoro parole d'ordine, Tassorosso il ritornello con le botti e tu devi farmi l'indovinello. Non ho tutta la notte quindi chiedi!"
"Vediamo cosa sai fare... "
Ci sono sette sedie e dieci bambini. Cosa fai?"
"Se fossi un Tassorosso,e grazie a Salazar non è così, faccio si che tutti si alzino in piedi per insegnare l'uguaglianza; quegli idioti dei Grifondoro farebbero sedere i migliori sette; un Corvonero prenderebbe altre tre sedie ed io farei fuori tre bambini per risolvere il problema!"
"Sicura di non essere un Corvonero?"
"Apriti questa maledetta porta!"
"No, decisamente Serpeverde!"
Entrata nella sala comune di Corvonero la prossima tappa erano i bagni dei ragazzi. Jason aveva bevuto molto, sicuramente la pausa bagno era prevista a breve.
"Sai, non ho molti amici, sono una che sta per conto suo. Questa cosa mi ha portato negli anni ad osservare attentamente e analizzare analiticamente ciò che accade intorno a me!"
"Tu cosa ci fai qui? È impossibile entrare se non sei un Corvonero e poi sono i bagni dei ragazzi!"
" Sono una ragazza piena di risorse!Come te ho già visto diversi attributi maschili, puoi fare tranquillamente quello che devi, non mi imbarazzo e non andrò a dire che c'è l'hai piccolo nel caso!"
"Come osi..."
Era risaputo che Rebekah e la pazienza fossero due rette parallele che non si incontrano mai, ma quel ragazzo metteva seriamente alla prova quel poco di pazienza che ha. Con il braccio sinistro spinse contro il muro il ragazzo premendo sul suo collo, mentre la mano destra stringeva ciò che un ragazzo ha di più caro.
"Oggi guardavi in giro cercando qualcuno, il tuo prefetto per la precisione. Tuo ex che ti ha lasciato per un giocatore della squadra dei Grifi se non sbaglio e il tuo scopo è usare Tom per farlo ingelosire,sbaglio?"
"Mi fai male!"
"Rispondi o non potrai più usarle!"
"Non è come pensi, ai!"
"Non prendermi in giro è controproducente!"
"Ok ok. Va bene, hai ragione!"
"So da me di avere ragione, San Valentino è tra poco, se Tom piange tu piangi il doppio, se lui soffre tu di più e così via! Ora ti do due opzioni, ascoltami bene: puoi scegliere se chiuderla subito o continuare seriamente con lui e fare il fidanzato modello. Non prendermi in giro continuando il tuo stupido piano per fare ingelosire quell'idiota. Gli sei corso dietro come un cagnolino oggi pomeriggio, non dovevi fare nessuna relazione!"
"Lasciami ti prego mi fai male e non respiro!"
Lasciare la presa fu difficile, in cuor suo sapeva che era sadico provare piacere nel dolore di altri, ma Tom non meritava questo.
"Dormici su, e ricorda che quello che Tom prova tu lo proverai amplificato! Ti ho dimostrato che sono disposta a tutto per il bene delle persone a cui tengo! Ah, quasi dimenticavo, una parola di quello che è successo sta sera a qualcuno e ti crucio finché nemmeno tua madre saprà riconoscere il tuo cadavere! Buona notte mio caro!"

Aveva saputo da Ipazia che Jason aveva chiuso con Tom per rimettersi con il suo ex la mattina dopo il loro incontro serale. Tom era molto giù, ma non si era aperto con l'amica, Probabilmente perché sapeva che la ragazza avrebbe iniziato la frase con un "te lo avevo detto" per terminare con "se vuoi lo uccido".
Era la mattina di San Valentino e nell'aria si respirava cuori e cioccolato ovunque.
"Potrei vomitare, odio questa stupida festa!"
"Solo perché non sei innamorata Reb, io fino ad una settimana fa ero felice poi..."
"La prima frase sensata che dice nel nuovo anno Jhonson, Dolovan le sue pene d'amore non saranno motivo di giustificazione se non arriva puntuale alle lezione di Divinazione!"
"Vado subito professor Piton!"
Anche se con i suoi protetti non era solito fare il cinico, Severus Piton resta comunque il professore più stronzo che Hogwarts avesse mai avuto.
"Lei è qui, non sono in ritardo!"
"Come mai non è in crisi da ormoni come tutte?"
"Perché, come lei, ho cose più importanti a cui pensare. L'amore è sopravvalutato ed un inutile distrazione!"
"L'anno nuovo ha fatto miracoli con lei signorina Jhonson!"
"Sempre stata così."
"Secondo me è più saggia!"
"Secondo me lei si annoia perché non ha ancora trovato nessuna coppietta intenta a sbaciucchiarsi a cui togliere punti o mettere in punizione e quindi stuzzica me per farmi reagire!"
"Non ho bisogno di un motivo per metterti in punizione!"
"Lo so, ma è più divertente se inziamo con uno dei soliti teatrini!"
"Giusta osservazione, la lezione di oggi sarà teorica, so quanto odi annoiarti!"
"Che bel regalo di San Valentino!"
E come anticipato, giunti in aula il Pozionista annunciò tre ore di lezione teorica. Si divertiva sul serio a stuzziacare e dar fastidio alla ragazza, anche se da Natale lo faceva di rado.
"Professore!?"
"Cosa vuole Gazza!"
"Ecco, vede, dovrei lasciare una cosa!"
"Mi dia quello che mi deve dare e vada via, come vede sono nel bel mezzo di una lezione!"
"Non sono qui per lei!"
"E di chi?"
Istintivamente alzò il sopracciglio, incuriosito e felice di poter togliere dei punti ai Grifondoro per aver causato l'interruzione della lezione.
"Rebekah Jhonson!"
Tutti si giararono a guardare la ragazza seduta in prima fila.
"Per me?"
Gazza prese un enorme mazzo di rose da dietro la porta. Rose a gambo lungo, racchiuse in un tulle bianco con un enorme fiocco a farmarle. Gli studenti iniziarono a bisbigliare tra loro mentre la ragazza andava in contro al custode per prendere i suoi fiori.
"Grazie Gazza!"
"Di chi sono?"
"Gazza vada ho già sprecato troppo tempo per colpa sua, poteva aspettare la fine della lezione per una sciocchezza simile. Voi smettetrla e lei Jhonson si muova a tornare a posto!"
La lezione riprese, con tutti gli sguardi rivolti verso quel bellissimo mazzo e la giovane proprietaria. Il professore, contro ogni previsione, non l'aveva messa in punzione o fatto domande imbarazzanti per metterla in difficoltà, la ignorava e basta, come se lei non esistesse.
Terminata la lezione, la ragazza prese le sue cose e si diresse immediatamente verso il suo dormitorio cercando di evitare sguardi indiscreti.
"Allora è vero!"
Entrando nella sua camera Tom e Ipazia la assalirono.
" Di chi sono?"
"Allora lo sa tutta la scuola, perfetto!"
"Quindi chi te le ha mandate?"
Chiese il ragazzo.
"Su non fare la preziosa con noi!"
Rispose il fantasma.
"Non lo so, non ne ho idea!"
"Ci sarà un bigliettino no?"
"Si, ma non l'ho letto, ero a lezione con Piton non so se avete presente
La situazione! È già un miracolo che non mi abbia messa in punizione o fatto lo stronzo come al suo solito!"
"Eh cosa aspetti fallo ora!"
"Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior. Che significa tradotto dal latino: odio e amo. Forse chiederai come sia possibile. Non so, ma è proprio così e mi tormento. Nessuna firma!"
"Nessun ammiratore si è palesato?"
"No. Vi ripeto che non ho idea di chi siano!"
"Impossibile, avrai dovuto pur notare qualcosa!"
"Sarà uno scherzo, tranquilli nulla di vero. È impossibile che io abbia un ammiratore segreto senza che io me ne sia resa conto!"
"E quello che cos'è?"
"A cosa ti riferisci Ipazia?"
"Quel pacco sotto il tuo mantello sulla scrivania!"
"Odero, si potero; si non, invitus amabo. Tradotto per voi comuni mortali:
Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado. Chiunque sia ha un'istituzione classica Babbana. Nei fiori era Catullo e nei cioccolatini Ovidio due autori della letteratura Babbana. Ha molti soldi da spendere, questi cioccolatini sono di un negozio nella city carissimo e quelle saranno almeno 100 rose!"
" 106 per la precisione, e i cioccolatini sono ottimi!"
"Grazie Tom per la precisione!"

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