"Cissy!"
"Ciao piccola mia, andato bene il viaggio? Tayler!"
"Signora Malfoy!"
"Si, tutto bene, a Mosca fa freddissimo e c'è neve ovunque!"
"E il corso come è andato?"
"Bene, gli schiantesimi non hanno nessun segreto oramai. Vuoi vedere?"
"Magari non in aereoporto!"
"Benissimo, dove andiamo di bello?"
Alla donna piangeva il cuore, ma per il suo bene sapeva che non dovevano essere viste insieme.
"Rebekah, il nostro volo è tra poco purtroppo, devi salutare la signora Malfoy."
"Ciao Cissy, è stato bello vederti due volte in poco tempo, mi mancherai!"
"Anche tu amore mio!""Supponiamo che tu abbia ragione, perché dovrebbe farmi uscire pazza?"
Da quella notte erano passati diverse settimane.
I due Serpeverde non avevano fatto grandi passi avanti con le domande sorte quella sera e, nonostante le loro abilità, anche le loro indagini avevano dato scarsi risultati.
Non avevano più parlato di quel bacio.
Dicevano ad alta voce che avevano cose più importanti a cui pensare, ma la verità era che era piaciuto ad entrambi ma, allo stesso tempo, entrambi sapevano che non era consono quel tipo di rapporto.
Spesso la giovane Gaunt si ritrovava a fissare il docente durante le lezioni cercando di autoconvincersi che ciò che le piaceva di lui era l'illecito di quella relazione.
Lui, come detto quella sera, aveva sviluppato un vero e proprio senso di protezione nei confronti della giovane.
I sogni erano tornati più e più volte, ma tra pozioni e la vicinanza all'uomo riusciva a dormire più serana.
Era capitato una notte di essersi svegliata di colpo, fradicia per il sudore dopo un sogno/realtà. Controvoglia, sotterrando il suo orgoglio, era andata dal professore per chiedergli aiuto. Lui, dopo averla maledetta per averlo svegliato, compresa la situazione le aveva fatto passare la notte nei suoi alloggi lasciandola solo nel letto per evitare situazioni fuoricontrollo.
Ed ora era giunta la tanto attesa settimana degli esami.
"Puoi almeno fingere di essere preoccupata?"
"Mi annoio."
"Si, ma fino a prova contraria hai 13 anni e stai per fare i tuoi primi esami, sei più brava di così!"
"La prego, non ci si metta anche lei, degli stupidi esami non mi hanno mai messa in agitazione. Non ho neanche aperto libro, voglio solo dormire."
"Tornati?"
"No, ma in quel dormitorio c'è il degenere. Credo che potrei uccidere qualcuno se sta notte non mi lasciano dormire."
"Dubito, sai che adolescenti e feste sono la migliore combo per il disturbo!"
Stavano camminando sulle rive del Lago Nero, era quasi un appuntamento fisso, tutti i venerdì dopo le lezioni si incontrarono sulla riva per raccontarsi come fosse andata la settimana.
"Quale festa?"
"Ma dove vivi?"
"Ad Hogwarts?!"
"La festa di fine anno!"
"Stai scherzando spero!"
"Rebekah!"
"Si lo so, niente tu. Già stiamo qui, se mi sentissero dovrei ucciderli... Ma perché non so della festa?"
"Perché vivi nel tuo mondo?!"
"Io ok, ma Tom! L'agitazione per gli esami è contagiosa."
"Strano che Ipazia non ti abbia ancora messa in croce per il tuo outfit!"
"Come siamo mondani, outfit. Qualcuno è stato contagiato dagli ormoni?"
"Cosa metterai?"
"Un vestito, suppongo sia obbligatoria la presenza."
"Puoi andare via dopo il discorso del Preside, anche se ti farebbe bene svagare un po'."
Le venne in mente il suo primo sogno, lei ad un ballo era andata e si era anche divertita, ma era solo nella sua testa.
"Che c'è?!"
"Nulla solo pensieri."
"Da quanto non dormi?"
"Un po'."
"Non dormi per altri motivi, non sono scemo. Lo so che fai terrorismo in sotterraneo, nessuno disturberebbe la principessa che dorme. Sai che puoi dirmi tutto se qualcosa non va."
"No, tutto ok! Ma grazie. Non vedo l'ora di tornare a casa e rilassarmi."
"Nessun viaggio in vista?"
"Sicuramente, ma devo prima sistemare delle cose. Non torno a casa da Natale e ho delle responsabilità nel mondo Babbano. Questo ballo non ci voleva, non ho la forza, lo ammetto!"
"Ero convinto fossi una da vita mandana!"
"Certo mio caro professore, ma non è questo il mio concetto di mondanità!"
"Perché mai di grazia?"
"Allora io lo so che stai giocando al tuo gioco preferito ma io non so cosa mettere, dovrò sopportare scenata per il cosa mi metto, gli piacerò, sono grassa, non ho vestiti eccetera sarà quello che dovrò sopportare. Per uno stupido ballo scolastico poi. Salazar cosa ho fatto per meritarmi tutto ciò?"
Il professore a vedere tanta disperazione sfoderò un ghigno compiaciuto.
"Perché quella faccia?"
"Perché sei cosi ingenua a volte."
"Severus Piton giocare con la sanità mentale di una studentessa è inammissibile. Potrei farti licenziare sai?"
"O poi come faresti senza di me?"
"Starei benissimo fidati!"
"Mmm non credo!"
"Troppa fiducia in se stessi fa male, non lo sa professore?"
"Sono modesto, dovresti saperlo."
"Povera me, rimpiango i tempi del terrore."
"Ma se eri appena nata!"
"Ma almeno si poteva cruciare la gente!"
"Meglio tornare al castello, te ne prego, fingi di studiare come fanno tutti!"
"Uffa, non sono una bambina. E poi che senso ha? Lo sai che potrei fare i M.A.G.O senza problemi ed uscire con una O in tutte le materie."
"Si, Rebekah sedicenne non avrebbe problemi, ma ora sei una tredicenne mia cara, ti tocca fare l'adolescente!"
"Dovevo essere proprio una brutta persona in una vita passata per meritarmi tutto ciò."
Ridendo tornarono al castello, dopo il loro aggiornamento settimanale.Era il primo giorno di esami, tutto il castello era in stato di calamità. Anche gli studenti più preparati temevano l'arrivo di questo momento. Il corpo docenti, anche se da anni assisteva a questo momento, si trovava più in allerta degli altri anni. Silente temeva un nuovo attacco per poter sottrarre la Pietra Filosofale, Piton attendeva solo il momento in cui l'avrebbero fatto.
"Tom, difficilmente dico questo ad altri, ma tu ti devi calmare!"
"Dimmi il tuo segreto! Come riesci ad essere così calma?"
"Tanto oramai i giochi sono chiusi, l'ansia peggiora solo la situazione! Respira andrà tutto bene!"L'esame di Difesa Contro le Arti Oscure sarebbe iniziato da li a poco, ma il professor Raptor, famoso per i suoi frequenti stati d'ansia, sembrava avere la testa altrove.
"Secondo me nasconde qualcosa. Non si affanni a negarlo, è palese!"
"Secondo me lo stai sopravvalutando, non ha ceduto alle mie minacce e poi, chi lo aiuterebbe mai?!"
"Un'altra..."
"Non ricominciare, concentrati sull'esame, non strafare come al tuo solito, io vado tra poco dovrò assistere all'esame dei Tassorosso del terzo anno."
"Non sia troppo duro con loro!"
"è quella la parte divertente!"
"Si ricordi che è il professore!"
"E tu una tredicenne!"Per tutti gli esami il mantra della ragazza fu "sono una tredicenne", ma buon sangue non mente ed eccellere era il minimo sindacabile dopo un anno di tortura.
Non passò molto e gli esiti degli esami non tardarono ad arrivare. La giovane Serpeverde aveva eccelso in tutte le materie distinguendosi non solo nella sua casa ma in tutte.
La giovane del Golden Trio aveva notato questa cosa e anche se spesso le veniva detto che era la miglior studentessa degli ultimi anni non poteva che pensare che ci fosse qualcuno, o meglio qualcuna, più brava di lei.
"Sei una nata babbana, fidati sei molto brava. Io non sono un metro di paragone, da quando sono nata l'unica cosa che mi è stato insegnato è stato essere la migliore in tutto e per tutto e a qualunque costo!"
"E la reputi una cosa sbagliata?"
"Noiosa, a volte un po' di normalità sarebbe bella."
"Tu hai tutto!"
"Tu hai la cosa più importante, l'amore. L'amore di una famiglia e dei tuoi amici. Ricordati che è quella la tua forza più grande."
"Tu non li hai?"
"Orfana, falsi amici e molta invidia nei miei confronti. Ma con il tempo ci si abitua."
"Devi sentirti molto sola."
"Quello che sto per dirti ti sembrerà strano ma ricorda sempre le mie parole, la sete del sapere non è un'amica leale. Ti aiuta ma ti prosciuga allo stesso tempo. Vivi, divertiti, per imparare c'è sempre tempo. Sei una bambina, mi ricordi molto me alla tua età. Tornassi indietro mi goderei questi anni di spensieratezza, perché quando si diventa grandi gli attimi di gioia diventano sempre meno e le responsabilità sempre di più. Ora devo andare il professor Piton mi aspetta e in più arrivano i tuoi amici, tre Grifondoro sono troppi per me!"
La giovane Grifondoro non aveva molto chiaro il discorso della Serpeverde, ma dentro di se sapeva che aveva un senso logico e che era stata sincera.Poco più tardi il Golden Trio aveva iniziato a mettere insieme i pezzi del puzzle, anche se con la soluzione sbagliata. Avevano intralciato il cammino del burbero professore di Pozioni, che aveva solo alimentato di più i loro sospetti e ora erano decisi ad attuare il loro piano la sera stessa.
Se nella torre Grifondoro in pochi erano svegli, negli alloggi del Capocasa Serpeverde dormire era l'ultima cosa a cui si pensava.
"Ma lo capisci che hanno mandato via Silente con una scusa?"
"Anche fosse Hogwarts è il luogo più sicuro del mondo magico!"
"Se la minaccia non è già al suo interno."
"Sei paranoica, la Pietra è al sicuro!"
"Lo doveva essere anche alla Gringott eppure per poco non la rubavano!"
"Vuoi mettere a paragone noi e loro?"
"Dio Severus ti crucerei quando fai così l'ottuso, Raptor ruberà la Pietra prima del ritorno di Silente o almeno ci proverà!"
"Ma non ci riuscirà."
"Ci ho messo pochi mesi a capire come superare tutte le prove. Credi che lui non abbia fatto lo stesso?"
"Non hai superato l'ultima!"
"Ancora con quel maledetto specchio. Non funziona mi ci sono messa davanti e non ha funzionato. Si sarà rotto durante il trasloco."
"Tu ti annoi e quindi vedi cospirazioni e problemi ovunque!"
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Una Riddle di troppo!
FanficE se la storia non fosse andata così? E se due occhi marroni avessero vegliato sul Golden Trio oltre al professor Piton? E se una bambina fosse cresciuta nell'ombra per poi riportare la luce dopo le tenebre? Non terrò fede alla linea temporale e ai...