capitolo 6

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"Dov'è il mio bambino?"
"Bellatrix calmati!"
"Non dirmi di stare calma Cissy! Voglio vedere mio figlio ADESSO!"
"Bellatrix,  ascolta tua sorella calmati, siediti e respira!"
"Mio signore non sapevo fosse qui, vorrei solo vedere il mio bambino!"
"Vedi, quello che Narcissa voleva dirti è che il bambino è nato morto!"
"Cosa ma..."
"Non hai colpa Bella, sei giovane sono certa che tu e tuo marito ne avrete altri"
"Mio signore, lei sa che non era suo!"

Le lezione erano iniziate. A detta della giovane Serpeverde tutte inutili e spiegate da un branco di idioti.

Ma era idea comune nei sotterranei di Hogwarts pensare di essere circondato da totali idioti. Soprattutto in questo momento nell'aula di pozioni!
Un esasperato Severus Piton stava tenendo la sua seconda lezione della giornata, secondo anno Serpeverde e Corvonero. Nonostante i secondi siano accostati a una spiccata intelligenza questa annata sembrava non essere tale.
"Signor Button pensa di far esplodere l'aula lezioni anche oggi o posso contare nel non doverla vedere questo pomeriggio in punizione per ripulire uno dei suoi soliti disastri?"
"Si, cioè no signore... Spero di non fare nessun danno quest'anno!"
"Dubito!"
L'uomo aveva trovato molto stimolante e appagante seminare terrore tra studenti e non. La sua nomina di ex Mangiamorte aveva sicuramente aiutato a creare il suo personaggio ma gran parte era merito del suo pessimo sarcasmo.
Quel mix di sarcasmo, apatia e odio verso il mondo lo rendevano l'uomo più temuto di Hogwarts e non solo.
Leggermente meglio andava ai suoi cari Serpeverde, anche se persino in loro un brivido di terrore passava lungo la loro schiena anche solo se l'uomo è nelle vicinanze.
Tutti tranne una ragazza dai capelli lunghi castano scuro. L'uomo si era riscoperto a guardarla: occhi grandi e verdi, corporatura snella, alta, sempre composta e con atteggiamento maturo, forse troppo maturo per l'età della ragazza. Più la osservava e più si convinceva che anche fisicamente sembrava più grande dei suoi 13 anni.
Si era ritrovato ad osservarla spesso dopo il loro primo incontro, da prima sperando di trovarla in fallo per poterla punire e poi per una sorta di curiosità che giorno dopo giorno cresceva in lui ogni volta che sentiva la sua voce, ogni volta che la vedeva passare nei corridoi, ad ogni lezione e persino mentre studiava in biblioteca.
Aveva provato a metterla in difficoltà ma sembrava che la ragazza fosse un enciclopedia vivente, era riuscita a stupirlo rispondendo a domande alle quali nemmeno uno studente dell'ultimo anno sarebbe stato in grado di rispondere.
La osservava, studiava i suoi movimenti precisi mentre preparava la pozione concentrata tra i suoi pensieri.
Pensieri che continuavano a girarle nella testa come se non fosse in grado di vedere il quadro generale.
Qualche giorno prima aveva letto in prima pagina che la Gringott era stata scassinata. Non riusciva a capacitarsi che ci fosse qualcuno di così folle da intraprendere quell'impresa, ma soprattutto non riusciva  a capire cosa ci fosse di tanto importante per metterla in atto.
Come previsto il composto nel calderone del signor Button era ora sui muri dell'aula e anche sul corpo della giovane Serpeverde.
"Maledizione. Stupido idiota pure un bambino di 5 anni sa che se metti..."
"Jhonson fino a prova contraria il docente sono io, quindi non si permetta mai più di fare la maestrina nella mia aula, in punizione sta sera alle 9, puntuale!"
"Cioé io ho il corpo ricoperto di questa cosa maleodorante e bollente e sono pure in punizione? Ma in che mondo vive?"
"Tutta la settimana, e ora taccia o esca dalla mia aula!"
"Perfetto!"
Senza farselo dire due volte agitò la bacchetta per mettere le sue cose nella borsa e prima che lo stupore fosse stampato sui volti di tutti gli alunni e la rabbia salisse su quella del professore aveva girato sui tacchi e si era diretta verso il corridoio.
Severus Piton non aveva mai avuto un affronto simile, la seguii velocemente e si ritrovarono nel corridoio dei sotterranei.
Nonostante fosse solo settembre l'aria iniziava ad essere fresca e dato l'orario il silenzio era interrotto solo dai passi dei due Serpeverde.
"Come osi stupida ragazzina!"
"Mi lasci immediatamente mi fa male!"
L'aveva afferrata dal braccio e solo ora si era reso conto di aver usato troppa foga.
"Nessuno ha mai osato contraddirmi!"
"Tranquillo, c'è sempre una prima volta per tutto!"
"Tu non sai chi sono io!"
"Severus Piton, figlio di Tobias ed Eileen; lui babbano, lei strega ed unica erede dei Price. Infanzia turbolenta, frienzolato per un Grifondoro, ha ucciso suo padre Lucius Malfoy ha testimoniato evitandole la galera insieme a Poppy, da li la nascita della vostra amicizia, l'esser entrato tra le fila dei Mangiamorte, aver ottenuto il marchio nero, aver detto a Lord Voldemort della profezia, l'amore della sua vita morta, un bambino sfegiato, un processo, da li la fama di spia e di traditore, ha iniziato ad insegnare pozioni ma brava la cattedra di difesa... Ho dimenticato qualcosa?"
"Tu come..."
"Ho fatto i compiti a casa, non sono una stupida ragazzina, e lei lo sa bene! Ma il suo orgoglio è stato ferito e ci sta da uno che vuole avere la nomina di uomo tutto d'un pezzo, ma faccia attenzione io non sono come gli altri io non ho paura!"
Successe tutto all'improvviso, Piton la spinse contro il muro, i due corpi attaccati, i respiri pesanti... Nessuno dei due sentiva freddo anzi, il fuoco era nelle vene di entrambi.
"Allora se hai fatto bene i compiti a casa saprai cosa ho fatto quando ero un Mangiamorte, di come mi sono divertito con ragazzine cocciute come..."
La distanza dei due era annullata, gli occhi di lui a guardarla dall'alto, gli occhi di lei incantati dal muoversi lento delle labbra di lui.
"Temo che ci voglia ben altro per spaventarmi professore, perché lei oramai è un professore non può violentare una studentessa, per quanto provocante, nel corridoio della scuola come se fosse un Mangiamorte non crede?"
Come se una scarica elettrica gli avesse attraversato il corpo, si staccò dalla ragazza e si diresse di nuovo verso l'aula.
"Alle 9 puntuale, nel mio ufficio!"
Avevano esagerato, lo sapevano entrambi, ma nonostante questo, non sembravano dispiaciuti. La ragazza era ora seduta sul suo letto a pensare a quelle parole, sapeva cosa facessero i Mangiamorte ma credeva che lui fosse diverso, che lui non avrebbe mai potuto toccare una donna contro la sua volontà, non dopo quello che aveva passato sua madre. Nonostante la durezza delle sue parole, la sua voce era calda, calma e seducente... Non poteva pensare a lui come seducente, lui che aveva cercato di tenerle testa... Era forse la prima volta che qualcuno ci aveva provato ed era stato così intrigante...

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