Capitolo 17

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Erano passati 6 anni da quella fredda notte di Dicembre, la giovane erede di Salazar Serpeverde era cresciuta nell'enorme casa londinese. Grace era la cosa più simile ad una famiglia che avesse, insieme a tutto il personale di servizio.
"Non ci voglio andare a scuola, sono degli stupidi!"
"Rebekah smettila di fare la bambina capricciosa."
"Ho detto no!"
Le luci iniziarono a tremare e i piatti nella credenza a tintinnare.

Era passata una settimana da San Valentino, nessuno si era fatto avanti e per quanto Tom ed Ipazia facessero allusioni e teorie sull'ammiratore segreto, la ragazza cercava di non dar troppa corda ai due.
Più di una volta si era trovata a pensare a chi potesse essere, ma nessuno le aveva lanciato dei segnali. Lei non credeva all'amore, come poteva. Grace, la sua tata, era l'unica che le aveva dato dei cenni d'affetto ma, l'amore è tutt'altra cosa. Come tutte le ragazze fantasticava, a volte, su amori profondi, amori che non ti fanno dormire la notte, amori che ti danno uno scopo nella vita e te la cambiano per sempre, ma era certa che questa cosa la si potesse trovare solo nei libri e che chi li aveva scritti, scriveva di pura fantasia.
No, lei non credeva nell'amore, lei è una ragazza con i piedi per terra che pensa solo a cose reali e realmente importanti, non a stupidi sentimenti che ti fanno prendere il sonno. Lei preferiva perdere il sonno su cose migliori, come in quelle sere. Un libro spesso e ingiallito dal tempo le faceva compagnia. Rune antiche, chiunque sarebbe scappato da un libro del genere, ma lei lo trovava affascinante. Ma per quanto affascinanti, aveva bisogno urgentemente di fumare una sigaretta.
Si mise il mantello e silenziosamente lasciava il suo dormitorio. Uscita dalla sala comune si diresse al piano terra. Data l'ora tarda, credeva che solo Gazza e la sua maledetta gatta avrebbero potuto intralciare il suo percorso, ma si sbagliava.
Il professor Raptor stava salendo le scale per poter andare al terzo piano con fare cauto, come se stesse nascondendo qualcosa.
"Nasconde qualcosa!" la coscienza della ragazza era sempre pronta a fare da grillo parlante, ma era combattuta tra fare la cosa giusta ed indagare e andare in giardino e fumarsi una sigaretta per rilassarsi lontano dai guai.
Silenziosamente decise di seguire il professore, non aveva scelta. Voleva sapere cosa nascondesse. Era arrivata ad Hogwarts sicura che si sarebbe annoiata ed invece era un continuo dover svelare qualche mistero.
Come previsto si stava recando da Fuffy. Osservando da lontano aveva l'impressione che lo strambo professore stesse parlando con qualcuno, ma c'erano solo loro due in quel momento. Voleva avvicinarsi per provare a sentire cosa stesse dicendo ma era troppo pericoloso. Poi, stanca di aspettare mentre Raptor faceva il suo monologo davanti alla porta decise che era ora di avvicinarsi, se no sarebbe stato tempo sprecato.
Non fece nemmeno in tempo di fare un passo che sentì una mano sulla sua bocca e un braccio che le cinceva la vita per impedirle di muoversi.
"Sta zitta, sono io!"
Era la voce di Piton che silenziosamente si faceva strada nella sua testa.
Lei fece un cenno di consenso con la testa e l'uomo le tolse la mano dalla bocca, ma non dalla vita.
Rimasero immobili finché il professor Raptor non si girò all'improvviso per uscire frettolosamente dalla stanza.
"Che diavolo ci fai qui?"
"Quello che fa lei, cercavo di capire cosa stesse nascondendo! Ma dato che come al solito deve sempre ostacolarmi è stato inutile, tempo perso!"
"Dovrei toglierti una valanga di punti!"

" Senta, sappiamo entrambi cosa si trova al di là di quella porta, non le sembra strano che Raptor sia in piena notte qui? Ma soprattutto perché parlava da solo e cosa diceva?"

" Tu vedi complotti ovunque, ti annoi così tanto"

" Se sono solo io, perché lei è qui?"

" Per evitare che tu metta in cattiva luce i Serpeverde!"

" Io? Ma se sono quella che ha fatto prendere più punti per la Coppa delle Case! Perché non ammette che anche per lei è strano!"

" Stano il professor Raptor? Ma se è una persona così banale!"

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