Capitolo 30

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Cara Cissy,
Il professore ti avrà detto che secondo lui sono un ottima allieva, e lui non fa mai complimenti quindi credo sia sincero ma non sai che ho preso la pagella per la scuola babbana e ho avuto il massimo dei voti in tutte le materie. Mi dispiace lasciare l'italia ma so che qui non ho altro da imparare purtroppo.
Sono felice di tornare a Salem e non vedo l'ora di sapere dove andrò a vivere a settembre. Tu dove andrai in vacanza?
Il piccolo sta bene?
Ti abbraccio,
RR

"Tu ti annoi e quindi vedi cospirazioni e problemi ovunque!"

La discussione era finita, per lei era tempo sprecato. Quell'uomo aveva la capacità di farle perdere la pazienza più di chiunque nel mondo magico, e prima di quell'anno il premio era di Lucius Malfoy il che dovrebbe fa capire molte cose.
Decise di andare al terzo piano e come previsto qualcuno l'aveva preceduta. Iniziò così la solita routine e una dopo l'altra superò le prove. Giunto alla scacchiera trovò il giovane Weasley e la Granger mal messi.
"Potter?"
"Due contro uno, classico dei Serpeverde, ma Piton non riuscirà a prendere la Pietra!"
Il rosso aveva tirato fuori un coraggio mai visto, ma la ragazza non poté che alzare gli occhi al cielo per l'errata conclusione.
"Grazie ad Hermione siete arrivati fin qui, complimenti! Tuttavia Piton è nel suo appartamento, quindi qualcosa nel vostro ragionamento è andato storto!"
"Tu vuoi rubare la pietra ed io che pensavo che fossi diversa!"
"Hermione sei più intelligente di così, guarda oltre il tuo naso! Vado a salvare Potter prima che sia troppo tardi, voi magari andate a chiamare qualche adulto, se no come spiego che Raptor non è scemo come sembra! Suggerirei il professor Piton e la McGranitt."
I due la guardavano come se fosse un animale fantastico raro e quasi istinto.
"Forza, il tempo è prezioso!"

Entrò nell'ultima sala.
"Potter va a farti un giro, io e il professor Raptor dobbiamo parlare di cose da adulti."
"L'unica che non mi ha creduto, complimenti!"
"Pietrificus Totalus! Scusa Potter, ma è per il tuo bene! Ora Raptor spiegami perché volevi portarmi alla pazzia!"
"Di cosssa parla!"
Una voce bassa, quasi un eco iniziò a farsi strada tra le mura.
"Sempre detto che sei troppo stupido per lavorare da solo. Mio Signore, temo che ti abbia tenuto allo scuro del suo passatempo preferito!"
"Mio Signore non so di cosa la ragazza stia parlando, non mi sono mai fidato di lei!"
"Io ssssi, parla Rebekah!"
"Voi vi conoscete?"
"Da troppi anni, tuttavia il professore ha giocato a farmi uscire matta entrando nella mia mente mentre dormivo, facendomi dubitare di quale fosse la realtà e quale il sogno. Ma da quanto tempo abiti qui?"
"Mio Signore, la ragazza mente! Dobbiamo prendere la Pietra prima che arrivi Silente!"
"Ha molti difetti, ma non mente mai a me, vero Rebekah?"
"Perché lo hai fatto Raptor?"
"Non sono stato io!"
"Senti, non sono scema, se non fosse stato per Piton sarei al San Mungo!"
"Piton, sempre Piton. Ci sono io qui, non lui. Sono io colui che il potente Lord ha scelto! Dovete smettere di dare tutta questa importanza a quel traditore. Lui ha scelto Silente, io silenziosamente ho fatto si che Lord Voldemort potesse tornare tra noi. Quindi sono io quello importante e potente!"
"Ahahahahaha, scusa non ho resistito. Tu cosa hai fatto? Per iniziare non hai la Pietra, successivamente la tua gelosia ha fatto si che tu fossi incauto. Persino dei ragazzini sono riusciti ad arrivare qui. E per la cronaca, Piton è fedele al Lord e mi ha salvato la vita. Volevi venire a letto con me? Diamine sono una studentessa, minorenne. Dovresti vergognarti."
Potter improvvisamente prese la bacchetta e la puntò verso il professore di Difesa Contro le Arti Oscure.
"Lei! Alla partita di Quidditch, il troll, tutto quello che è successo in questo anno. Perché!"
"Dio Potter fa il bravo che già ho abbastanza cose a cui pensare. Mettiti li seduto e fa fare ai grandi!"
"Rebekah prendi la Pietra!"
"Non penso proprio."
"Osi disobbedirmi?"
"A cosa ti serve?"
"Secondo te?"
"Cioè tu ora pensi che quella Pietra ti faccia tornare in vita?"
"Mio Signore me ne occupo io!"
"Con te parleremo più tardi! Nella tasca del ragazzo, è li!"
"Poi non dite che io non vi avevo avvisato!"
Potter, resosi conto che nella tasca dei suoi pantaloni ci fosse la Pietra iniziò a correre, ma il professore lo raggiunse.
La ragazza guardava la scena alzando gli occhi al cielo, pensando che era circondata da un branco di imbecilli.
Per cercare di liberarsi dalla presa del professore, il bambino che è sopravvissuto istintivamente posò le sue mani contro il volto dell'uomo.
A quel contatto, il volto del docente iniziò a prendere fuoco. Poco dopo si liberò nell'aria l'anima di Lord Voldemort, che attraversando il corpo del giovane prese i sensi per poi dirigersi verso l'uscita della sala.
Con Harry a terra inerme, ora Raptor e la giovane Riddle erano soli.
"Chi sei veramente!"
"L'ultimo viso che vedrai prima di morire."
"Sciocca, sono più forte di quel che credi, ed ora rispondimi se tieni alla tua pelle."
"Io sono Rebekah Jhonson, nata Rebekah Riddle, l'ultima erede di Salazar Serpeverde, Capo della Gaunt Industries, la strega più giovane e potente del mondo magico, colei che gestisce la magia senza la bacchetta e padroneggia le arti oscure. E tu caro professore, stai per morire per mano mia."
La ragazza stese le sue braccia lungo il corpo, girando i palmi verso il povero professore sorrise.
"Il tuo ultimo desiderio?"
"Ho visto i tuoi sogni, li ho vissuti con te. Non era il caro Severus a godersi le tue dolci labbra ma io. Povera illusa, una cotta adolescenziale. E tu saresti quella potente? Sei una stupida ragazzina!"
"Dolore!"
Il corpo del professor Raptor fu invaso da delle scariche elettriche che si estendevano in ogni suo nervo.
"Solitamente uso gli incantesimi non verbali, mi diverte l'effetto sorpresa, ma volevo la massima intensità per questo ultimo atto della tua inutile vita. Ci vediamo all'inferno, io sarò quella seduta sul trono, ma tra molti anni per ora l'unico morto sei tu!"
Il corpo senza vita cadde a terra, la vita lasciava lentamente i suoi occhi mentre la smorfia di dolore restava impressa sul suo volto sfregiato.
"Una è risolta, risolviamo la prossima."
La ragazza raggiunse il corpo immobile del giovane Grifondoro. Respirava, quindi era vivo. Un problema in meno da giustificare, anche se da morto non avrebbe potuto raccontare ciò a cui aveva assistito.
"Potter svegliati, su forza non è il momento per un pisolino!"
"Tu..."
"Scusami Potter ma è per il tuo bene."
Fissò intensamente i due occhi verdi del ragazzo, fece un respiro profondo e iniziò a parlare:
"Ricorderai che tu e i tuoi amici avete superato tutte le prove, arrivato qui hai trovato il professor Raptor davanti allo specchio di Abram, avete discusso e poi hai scoperto che sotto il turbante c'era il volto di Lord Voldemort che per mesi aveva vissuto a spese del professore. Lo specchio ti ha dato la Pietra nella tasca del tuo pantalone, avete lottato. Quando la Pietra ha sfiorato la pelle di Raptor, ha iniziato a bruciare. Quando quest'ultimo è morto l'anima di Voldemort si è palesata e dopo averti attraversato hai perso i sensi. Non ricorderai altro oltre a questo, non ricorderai di essere stato soggiogato e se capiranno quello che ti ho fatto, non ricorderai ne il mio volto ne la mia voce. Se cercheranno di far cessare la soggiogazione eliminerai per sempre questi ricordi. Io ti ordino di ricordarli ora ed adesso perdi di nuovo i sensi."
E così il ragazzo fece, perse i sensi tra le braccia della ragazza.
Sentendo delle voci in lontananza la ragazza si ricompose e ricominciò il suo copione.
"Su Potter non fare il bambino, torna tra noi adulti!"
Una sconvolta Minerva McGranitt entrò nella stanza.
"Per Godric, cosa è successo?"

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