Estrella
Sono passati esattamente sei giorni da quando ho visto Carlos l'ultima volta.
Sì, lo stesso Carlos che, normalmente, piomba a casa mia ogni volta che ne ha voglia, più volte al giorno o anche in piena notte. Lo stesso Carlos che praticamente ogni giorno passa a salutarmi in ufficio, lo stesso che mi chiede continuamente di uscire a fare serata.
Tutto quello che ha fatto in quest'ultima settimana è stato mandarmi dei messaggi per sapere come stessi o come andasse a lavoro; almeno quello.
Io e Carlos non siamo mai stati così tanto tempo senza vederci. Siamo sempre stati molto attaccati l'uno all'altra, quasi morbosamente.
Se Carlos stava male, io andavo a casa sua; gli portavo un cioccolatino, lo salutavo e ripetevo quest'azione per i giorni seguenti, finché non guariva.
Se non veniva a scuola - e succedeva molto spesso - lo chiamavo e, dopo avergli fatto la ramanzina perché aveva già fatto troppe assenze, lo raggiungevo e vedevamo un film insieme.
Insomma, abbiamo sempre vissuto in simbiosi e anche solo pensare che lui ora voglia allontanarsi da me solo perché abbiamo fatto una cazzata di una notte, mi fa sentire persa.
Decido quindi di invertire i ruoli per una volta, e di fargli capire con i fatti che la nostra amicizia non può incrinarsi per una cosa del genere.
"Dov'è il mio meccanico preferito?!" esclamo, entrando in officina sorridente.
Lui, che stava cercando di aggiustare un pezzo di un motore, si gira subito a guardarmi con un'espressione stupita. Trattengo una risatina quando vedo le sue guance quasi completamente nere a causa di tutti gli attrezzi che ha usato. "Ciao, Esti" mi saluta, venendo verso di me e lasciandomi un bacio sulla guancia. "Cercavi Felipe?"
Ma è serio?
Alzo un sopracciglio e incrocio le braccia al petto, rimanendo interdetta davanti a quella domanda. "Ma no, scemo!" esclamo dopo pochi secondi. "Il mio meccanico preferito sei tu" gli faccio notare, indicandolo.
Il suo sguardo sembra illuminarsi, è come se fosse improvvisamente tornato sulla Terra dopo un viaggio infinito nell'universo. Mi sorride dolcemente e mi abbraccia, senza curarsi del fatto che indossi una tuta completamente sporca di grasso del motore.
"Carlos!" mi lamento, cercando di staccarmi. "Così mi sporchi!" alzo la voce, ma lui non ha nessuna intenzione di togliersi di dosso.
Mi conosce meglio di chiunque altro al mondo; sa benissimo il motivo per cui sono qui senza che io glielo debba spiegare, mi legge nella mente. L'ha sempre fatto.
Alla fine mi arrendo e, facendo uscire una risatina dalle mie labbra, ricambio l'abbraccio con tutta la forza che ho.
"Scusami, Esti..." sussurra al mio orecchio. "Non volevo fare lo stronzo, lo sai che con te non ci riesco. È solo che avevo paura che non fosse più la stessa cosa tra di noi. Ho pensato che fosse meglio stare un po' separati, ma sono stato solo un coglione" ammette.
Io sospiro e chiudo gli occhi. "Sta' tranquillo, ok? Non hai rovinato nulla" lo rassicuro, passando la mano sulla sua schiena ripetutamente.
Quando ci stacchiamo, mi regala un sorriso a trentadue denti, di quelli che solo lui sa fare e che irradiano l'intera stanza.
"Perché non usciamo stasera? So che c'è un locale in centro che organizza una serata carina" mi fa sapere.
Annuisco prontamente; ero sicura che me l'avrebbe chiesto. Questo è il mio Carlos. "Ci saremo"
"Dove sarete?" sento chiede da dietro di me.
Mi volto e i miei occhi incontrano quelli di Felipe, che è appena entrato in officina con due caffè bollenti in mano.
"Ciao!" lo saluto, sorridendo automaticamente e andandogli incontro per lasciargli due baci sulle guance. "Io e Carlos andiamo ad una serata in centro stasera, vuoi venire?" gli chiedo.
Lui avvicina il braccio al mio corpo e mi avvolge dalla vita, annuendo convinto. "Grazie dell'invito" mormora accanto al mio orecchio, usando un tono molto sensuale che mi fa arrossire.
Carlos si schiarisce rumorosamente la voce e si avvicina a noi. "Mando un messaggio anche a Juan, magari ha voglia di venire anche lui" dice, estraendo il telefono dalla tasca. "Passo a prenderti dopo cena, ok?" aggiunge poi, rialzando lo sguardo verso di me e puntando gli occhi nei miei.
Apro la bocca per rispondere, ma la voce di Felipe sovrasta la mia fin da subito. "Ti dispiace se ci vado io?" chiede a Carlos.
Lui contrae la mascella e si irrigidisce. Conosco troppo bene l'espressione che si crea sul suo viso; è infastidito, incazzato. Il suo sguardo cade su di me per un millesimo di secondo, poi torna su Felipe. Annuisce, anche se poco convinto, e fa spallucce allontanandosi per tornare a lavorare. "Non c'è problema"
Stringo le labbra e mi gratto la nuca, fortemente imbarazzata dalla scena a cui ho appena assistito. "Ci vediamo alle 22:30, ok?" mormora Felipe vicino al mio orecchio.
"Certo" sorrido forzatamente, prima di andare da Carlos, che intanto è tornato a lavorare su quel motore.
Poso le mani sulle sue spalle contratte e le massaggio impercettibilmente. "Ti faccio lavorare. Ci vediamo stasera, ok?" dico dolcemente, prima di lasciargli un bacio sulla guancia.
Lui mette una mano sulla mia e mi sorride. "Te quiero, Esti" sussurra.
"Y yo a ti" rispondo arrossendo leggermente e allontanandomi dalla sua postazione.
"Ti mando un messaggio più tardi" aggiungo poi, raggiungendo Felipe.
Lui mi accarezza piano la guancia e mi guarda negli occhi. "Sei molto bella, lo sai?" si fa scappare, lasciandomi molto sorpresa. "Sono contento che stasera stiamo insieme"
"Anch'io" sussurro al suo orecchio, facendolo rabbrividire prima di lasciargli un bacio alla base del collo. "A dopo" lo saluto poi, staccandomi ed uscendo dall'officina.
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Il filo rosso del destino - Carlos Sainz
FanfictionEstrella e Carlos sono migliori amici fin dai tempi dell'asilo. Si adorano e sono, da sempre, come fratello e sorella. Caratterialmente sono l'uno l'opposto dell'altra: lei dolce, sensibile e semplice; lui arrogante, strafottente e sfacciato. Cosa...