"Carlos, si può sapere che vuoi? Ti ho detto che sto lavorando!" rispondo al telefono scocciata, coprendomi la bocca con una mano.
Mi ha chiamata tre volte nel giro di quaranta minuti. Sa essere veramente un rompipalle quando ci si mette.
"Ti rubo solo due minuti, poi potrai tornare ad aiutare le tue clienti disperate con il tuo buon gusto da interior designer" mi prende in giro, ridacchiando e facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Muoviti, idiota" mormoro, alzandomi dalla poltrona per andare a chiudere la porta del mio ufficio.
"Mi presti casa tua stasera?" mi chiede tutto d'un fiato.
"Di nuovo?!" esclamo, strabuzzando gli occhi. "È la seconda volta questa settimana, e siamo solo a giovedì!" gli faccio notare.
"Ti prego, Esti... I miei sono a casa e anche le mie sorelle, non posso andare da me" sussurra lui con quel tono da cane bastonato che mi fa sempre cedere. Lo sa benissimo che mi fa quest'effetto. Ecco perché lo usa. Meschino.
Sbuffo rumorosamente e mi lascio cadere sulla sedia girevole prima di rispondergli. "E va bene" accetto alla fine, esasperata.
"Sei la migliore amica che potessi avere, lo sai?" mi chiede lui.
"Ruffiano" mormoro a denti stretti. "Con chi devi vederti stavolta?" gli chiedo sospirando.
"Si chiama Valeria. Sembra un angioletto ma ti assicuro che da quello che mi ha fatto capire non lo è affatto..." ridacchia.
"Sei disgustoso" commento, con un'espressione schifata sul viso.
"Però mi adori" sorride soddisfatto. "Ora la lascio ai suoi clienti, signorina Mendez" aggiunge poi.
"Carlos?" lo richiamo.
"Sì?"
"Ti prego, non sul mio letto" lo supplico, passandomi una mano tra i capelli.
Lui ride a voce alta. "Non l'ho mai fatto sul tuo letto... per ora" ammette. "Tranquilla, Esti. Ci vediamo stasera"
Poso il telefono sulla mia scrivania e scuoto la testa, sospirando.
Non è certo la prima volta che Carlos mi chiede di prestargli casa mia per portarci qualche ragazza. In effetti, succede abbastanza spesso. Vive ancora con la sua famiglia, anche se intanto sta cercando un appartamento dove trasferirsi. Io, invece, vivo da sola da ormai tre anni: il mio lavoro mi dà la possibilità di mantenermi in assoluta indipendenza, il che è fantastico per me, perché non pesare sulle spalle di qualcuno è sempre stato il mio sogno fin da quando ero un'adolescente.
Carlos dice sempre di essere "molto fortunato ad avere me come migliore amica, perché non tutte farebbero quello che io faccio per lui".
E, modestamente, so che è vero. Insomma, chi altro sarebbe disposto a lasciargli la propria casa per delle ore? O a stargli vicino, accanto al water per tutta la notte, quando si ubriaca? O ancora, a preparargli una tazza di latte caldo col miele ogni sera prima di andare a dormire?
Nessun altro lo farebbe. Solo io. E questo perché lui è semplicemente il mio migliore amico. È la persona che mi completa, che mi capisce e che mi sta accanto da tutta la vita, senza mai esitare, senza farmi aspettare neanche due minuti.
E poi, diciamocelo chiaramente: Carlos non è affatto un tipo facile. Non è qualcuno con cui vai d'accordo fin dal primo minuto che lo incontri. Non è molto socievole - a meno che non sia ubriaco; in quel caso, ogni essere vivente potrebbe prendere il mio posto e diventare il suo migliore amico -; al contrario, è abbastanza chiuso e schivo, con le persone che non conosce.
Io sono il suo esatto opposto. Cordiale, espansiva, sempre con la battuta pronta. Infatti, se Carlos ha un gruppo numeroso di amici a cui rivolgersi, è solo grazie a me. Alle elementari, quando ho iniziato ad avvicinarmi anche ad altri bambini per fare amicizia, lui si è arrabbiato a morte con me perché pensava che lo stessi facendo per trovare un nuovo migliore amico o una nuova migliore amica; non capiva perché dovessi avere altri amici se avevo già lui.
Quando poi gli ho spiegato che cercare altri amici non significava che non volessi più stare con lui, l'ha capito - anche se con molta fatica - e l'ha accettato. Così ha iniziato anche lui a stare con altri bambini, e in questo modo abbiamo formato un grande gruppo tutti insieme.
Ovviamente, col passare degli anni, molti rapporti si sono persi, ma tanti altri sono ancora in piedi tutt'oggi.
Un altro tratto particolare di Carlos è la sua ossessione per le ragazze. A lui non piace legarsi ad una sola; si annoia perché fare sempre le stesse cose con la stessa persona lo "distrugge psicologicamente".
O almeno, questo è quello che dice lui. Potrà ingannare gli altri, ma io non mi sono mai bevuta la cazzata della noia del rapporto stabile. Il vero motivo per cui ha iniziato ad odiare l'amore e le relazioni stabili si chiama Camila.
Camila è stata la sua fidanzata per tre anni. Andava tutto a gonfie vele tra di loro: non avevo mai visto Carlos così preso da qualcuna come lo era con lei.
Io e lei eravamo, in effetti, le uniche persone con cui Carlos abbassava la guardia e si faceva vedere per quello che era.
Poi, un giorno di novembre, Carlos aveva deciso di andare a farle una sorpresa a casa. Peccato che l'abbia trovata sul pianerottolo delle scale mentre si baciava con un altro ragazzo. La stronza lo tradiva da mesi e non aveva avuto le palle per dirglielo.
Da quel momento, Carlos è diventato ancora più schivo, soprattutto con tutte le donne. Tutte tranne io, le sue sorelle e sua madre.
Non c'è da biasimarlo, no?
A me non era mai piaciuta quella Camila, e glielo avevo anche detto. Lui però non mi dava ascolto, anzi mi ignorava e diceva che la mia era solo paura di allontanarmi da lui.
Ho provato in tutti i modi a farlo ragionare, ma quando il tuo migliore amico è felice, si suppone che dovresti esserlo anche tu, giusto? E quindi ho lasciato perdere.
Quando mi ha raccontato del tradimento, l'ho consolato e l'ho ospitato a casa mia per giorni, finché lui non ha preso la drastica decisione di chiudere coi sentimenti e iniziare a fare il dongiovanni, che è esattamente ciò che fa ancora.
La suoneria del telefono mi risveglia dai miei pensieri. È di nuovo lui.
"Cosa c'è ancora?"
"Apra la porta dell'ufficio, Mrs Mendez. Le ho portato un caffè per ringraziarla della sua infinita gentilezza" mi prende in giro, salutandomi mentre mi guarda dal vetro del mio ufficio.
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Il filo rosso del destino - Carlos Sainz
Fiksi PenggemarEstrella e Carlos sono migliori amici fin dai tempi dell'asilo. Si adorano e sono, da sempre, come fratello e sorella. Caratterialmente sono l'uno l'opposto dell'altra: lei dolce, sensibile e semplice; lui arrogante, strafottente e sfacciato. Cosa...