Carlos
"E tu che ci fai qua? È già finita la serata?" mi chiede Juan alzando un sopracciglio e bevendo un sorso dal suo drink, vedendomi arrivare.
Sbuffo e mi faccio cadere sul divanetto accanto a lui. "Aveva ragione Esti... Quella ragazza pensava fosse un appuntamento serio"
Lui si gira a guardarmi con gli occhi sgranati. "E che hai fatto?"
"Nulla. Le ho detto che dovevo scappare, l'ho salutata e sono venuto qui" dico facendo spallucce.
Juan scuote la testa e sorride divertito. "Sei incredibile. Hai così paura di avere un vero appuntamento da scappare addirittura?"
"Non ho paura" mi affretto a rispondere. "Semplicemente non voglio cose serie. Mi accompagni a prendere da bere?"
"È davvero Carlos o sto avendo una visione?" sento chiedere dietro di me. Riconoscerei la sua voce fra mille, è Esti.
Mi giro a guardarla e la saluto con un sorriso e con un cenno, mentre lei prende posto accanto a me, barcollando un po'.
Ridacchio, capendo immediatamente che è ubriaca.
"Sei già qui perché avevo ragione, non è così?" mi chiede compiaciuta.
Mi limito ad annuire e a ridacchiare. "Come hai fatto a capirlo semplicemente guardando una sua foto?" le chiedo incredulo.
Lei alza le spalle. "Ho un dono" dice solamente. "Andiamo a prendere da bere?" mi chiede poi alzandosi e iniziando a tirarmi per un braccio.
La seguo senza fare storie e, una volta arrivati al bancone, ordiamo qualche chupito.
"Perché ti ha lasciata da sola, stasera?" le chiedo dopo qualche minuto, guardandola negli occhi.
Lei mi fa un cenno con la mano come a dirmi di lasciar perdere. "Aveva una cena, abbiamo litigato" mi spiega tagliando corto.
"Già guai in paradiso?" scherzo.
Lei mi guarda male e incrocia le braccia al petto. "Le coppie litigano" dice infastidita. "Ma questo tu forse non te lo ricordi, dato che non hai una fidanzata da anni" aggiunge tagliente, alzando il viso e guardandomi con aria di sfida.
"Esti..." la ammonisco, alzando gli occhi al cielo.
"Perché scappi sempre?" mi chiede. "Perché stasera sei scappato da quella ragazza?" ripete, avvicinandosi pericolosamente a me e facendo rimanere i nostri nasi a pochissimi centimetri di distanza.
Deglutisco nervosamente e mi passo una mano fra i capelli quando realizzo quanto realmente siamo vicini. Come ogni volta ormai, mi perdo a guardare i suoi occhi lucenti e leggermente rossi per l'alcol e i capelli sfatti che le incorniciano il viso. "Non scappo" dico solamente, con un filo di voce.
Lei scoppia a ridere senza muoversi di un millimetro. "Sì, certo... come no" commenta. "Dai, Carletes. Dimmi perché scappi" soffia sulle mie labbra, guardandomi negli occhi.
Il mio sguardo si alterna velocemente fra le sue labbra e le sue pupille; ho così tanta voglia di baciarla. Dio, ma che ho che non va?
"Perché nessuna di quelle ragazze mi piace" ammetto infine. "Intendo... piacermi davvero, non solo fisicamente"
Lei annuisce soddisfatta e mette una mano sulla mia guancia, iniziando a tracciare tutto il contorno del mio viso con un dito. "E chi ti piace davvero?" mi chiede in un sussurro, avvicinando la bocca al mio orecchio.
Un brivido percorre tutta la mia schiena. Chiudo gli occhi per cercare di non cedere alla tentazione di dirle tutto quello che vorrei fare un questo momento con lei. Penso a Felipe, al fatto che sia un bravo ragazzo e che non si meriti un tradimento. Penso a quanto loro due siano felici insieme e soprattutto penso a quanto sia sbagliato avere il desiderio così sfrenato di baciare la mia migliore amica.
Ma tutto questo non mi basta per resistere.
In un millesimo di secondo, azzero la poca distanza che era rimasta tra noi e poso le mie labbra sulle sue in modo rude, famelico. Lei non tarda a ricambiare e allaccia le braccia dietro al mio collo, attaccandomi di più al suo corpo.
La magia del sentire le nostre labbra che si muovono insieme, però, dura giusto pochi secondi. Poso le mani sulle sue spalle e la allontano dal mio corpo, mentre lei mi guarda delusa. "Carlos..." mormora riavvicinandosi, a un centimetro dalla mia bocca.
"Esti, è sbagliato" le dico fermo, passandomi una mano sul viso. "C'è Felipe, voi due state insieme. E noi siamo amici da una vita, tu sei ubriaca, io non-" inizio a straparlare come al solito, ma lei mi interrompe, prendendomi le mani tra le sue.
"Carlos, non mi interessa niente di tutto quello che hai detto" afferma, guardandomi negli occhi.
Apro la bocca per risponderle, ma veniamo interrotti da Juan, che ci raggiunge e mette una mano sulla mia spalla. "Eccovi! Pensavo foste morti" dice sorridendo. "Esti, c'è Felipe al nostro tavolo... Ti vuole parlare" aggiunge poi, indicando un punto del locale e guardandola.
Lei spalanca gli occhi ma cerca subito di mascherarlo, annuendo e abbozzando un sorriso. "Vado da lui" afferma, prima di lanciarmi uno sguardo che non riesco a decifrare e andarsene.
Rimango lì imbambolato, mi passo una mano prima sul viso e poi tra i capelli e mi giro verso Juan, che mi guarda confuso. "Ma che hai? Hai visto un fantasma o ti sei drogato?"
"Nessuno dei due, idiota" mi affretto a rispondere. "Vieni, andiamo a ballare" dico, cercando di comportarmi normalmente.
***
Estrella
Raggiungo Felipe seduto su uno dei divanetti attorno al nostro tavolo e cerco di comportarmi come se non fossi ubriaca e come se non avessi appena baciato Carlos senza neanche mostrare un filo di pentimento.
"Amore..." mi richiama, avvicinandosi e prendendomi per mano. "Scusa per prima, non volevo risponderti così. Mi mancavi troppo, sono andato via dal ristorante e sono corso qui" mi spiega, accarezzandomi una guancia.
Scuoto la testa e sorrido dolcemente, iniziando a massaggiargli piano la nuca. "Non fa niente, non ci pensiamo più, ok? Sono contenta che tu sia qui"
Dio, ma che attrice sono diventata? Che è successo alla vera Estrella, innocente ed etica?
Lui annuisce e sorride, avvicinando la sua bocca alla mia e lasciando un bacio su di essa. "Balliamo?" mi chiede poi, porgendomi la mano.
"Certo" rispondo sicura, intrecciando le sue dita con le mie e alzandomi dal divanetto.
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Il filo rosso del destino - Carlos Sainz
FanfictionEstrella e Carlos sono migliori amici fin dai tempi dell'asilo. Si adorano e sono, da sempre, come fratello e sorella. Caratterialmente sono l'uno l'opposto dell'altra: lei dolce, sensibile e semplice; lui arrogante, strafottente e sfacciato. Cosa...